Oltre 2500 animali selvatici dello Zimbabwe sono stati costretti, a causa della forte siccità che ha colpito la nazione, a trasferirsi a 700 chilometri più a nord. L’operazione Rewild Zambesi ha consentito il trasporto di circa 400 elefanti, 2.000 impala, 70 giraffe, 200 tra bufali, antilopi, gnu e zebre, 10 leoni e un branco di 10 cani selvatici. Gli animali selvatici hanno trovato una nuova casa nei parchi di Matusadonha, Sapi e Chizarira.

Una totale assenza di precipitazioni ha reso inabitabile la Save Valley Conservancy nel sud del Paese. Terra a rida e corsi d’acqua prosciugati hanno reso difficile se non impossibile la sopravvivenza di numerose specie in quella regione. In questo periodo la mancanza d’acqua era u pericolo ancora più grande del bracconaggio per gli animali.

Per anni abbiamo combattuto il bracconaggio e proprio mentre stiamo vincendo questa guerra, il cambiamento climatico è emerso come la più grande minaccia per la nostra fauna selvatica. Molti dei nostri parchi stanno diventando sovrappopolati e c’è poca acqua o cibo. Gli animali finiscono per distruggere il loro stesso habitat, diventando un pericolo per se stessi, e invadono gli insediamenti umani vicini per il cibo provocando un conflitto incessante.

Tinashe Farawo, portavoce dell’autorità nazionale per la gestione dei parchi.

La popolazione degli elefanti nello Zimbabwe è in sovrannumero. La campienza massima prevista per i parchi del paese è di 45’000 esemplari, mentre nella realtà ne sono ospitati circa 100’000.