Se si passeggia all’aperto è facile incontrare qualcuno intento a giocare con il proprio cane. Il più comune è il lancio del riporto che si svolge con il lancio del legnetto o di una pallina. Come mai i cani si divertono tanto in questo gioco? Il gioco del lancio di un oggetto lontano è vecchio come il mondo e sembra restare impresso nel Dna umano e in quello degli animali. Appare come un meccanismo del tutto naturale. E forse è nato proprio così, spontaneamente, divertendo sia l’uomo sia l’animale. Un gioco di fiducia e di piacere tra individui.
Se analizziamo meglio il gioco andiamo a vedere da cosa il cane trae appagamento. In primis c’è la motivazione collaborativa, ovvero il fare qualcosa insieme. Poi la motivazione predatoria, ovvero l’appagamento provato da un cane che si muove velocemente per inseguire qualcosa. Infine, la motivazione sillegica che è l’appagamento al trasporto di qualcosa a un affiliato o partner.
Il cane prova emozioni positive e quindi vuole che il gioco si ripeta. Tanto che a volte è l’animale stesso a innescare tale gioco. Per noi umani invece dove stanno la gratificazione e l’appagamento? Anche per noi vale il fatto che sia un gioco fatto insieme, quando c’è complicità con un essere di un’altra specie. Ci entusiasma la forza che mette il nostro compagno di gioco e i movimenti divertenti che compie per accaparrarsi la pallina. Per noi c’è anche la grande soddisfazione che il cane riporti la pallina. Ecco che viviamo un sacco di emozioni positive, miglioriamo le nostre prestazioni e siamo anche un pochino invidiosi delle sue doti atletiche. Un nutrimento di empatia e creatività.
Ci sono però anche degli aspetti negativi. I cani possono farsi del male per la loro eccessiva foga di giocare. Possono procurarsi slogature, strappi muscolari o urti. Bisogna tenere di conto di tanti fattori come la taglia e il peso complessivo del cane, ma anche l’intensità emotiva e la sua età. Altri aspetti importanti sono la struttura morfologica del cranio del cane e l’apparato respiratorio. Rischiamo di far venire un colpo di calore all’animale se tali giochi vengono svolti nella calura estiva e se sono cani con gravi deformità craniche.
Poi altro fattore è la psicologia del gioco del riporto, legato all’inseguimento e alla motivazione predatoria. Il pericolo sussiste se il gioco del riporto viene proposto di continuo. Un modo che poi innesca nel cane la ricerca di un appagamento maniacale anche in contesti inappropriati. Si rischia di mandare il cane in iperattività. Un cane di per sé, a volte, dà più peso alla motivazione sillegica, l’appagamento nel rincorrere qualcosa. Magari quindi si rischia, a volte, che il cane non si diverta troppo, smettendo di partecipare al gioco. In conclusione, invitiamo le persone al buonsenso con un minimo di conoscenza approfondita. Un modo per capire “come”, “quando”, “dove” e “se” proporre questo tipo di gioco al nostro cane.
- Perché ai cani piace riportare la pallina? (kodami.it)