Secondo uno studio pubblicato recentemente, l‘impatto delle emissioni di CO2 nell’atmosfera potrebbe essere quasi quattro volte superiore alle stime recentemente effettuate. Quello che viene definito il “costo sociale del carbonio” viene calcolato come differenza tra il costo delle riduzioni delle emissioni e il costo dei danni prevenuti dalle stesse.

Un adeguato costo per tonnellata di CO2 è importante ai fini della cosiddetta Carbon tax, ovvero una ecotassa che viene applicata per ogni tonnellata di anidride carbonica emessa al fine di promuovere il processo di decarbonizzazione. Negli Stati Uniti questo costo è da diversi anni compreso nelle analisi costi-benefici di ogni cosa, come gli standard di efficienza di automobili o elettrodomestici.

Secondo Kevin Rennert, del centro di ricerca di Washington Resources for the Future, autore principale dello studio, diversi aspetti del costo delle fonti fossili nelle analisi precedentemente eseguite erano stati sottovalutati, in particolare nel considerare la mortalità legata ad esse a causa dell’aumento delle temperature e dell’impatto sul settore agricolo.

Lo scorso anno un team di esperti sotto l’amministrazione Biden ha stimato un costo di 51 dollari per tonnellata di anidride carbonica, ma secondo Rennert e i suoi colleghi si tratta di una stima quattro volte inferiore a quella reale. I ricercatori hanno creato uno strumento di valutazione di questi costi considerando diversi parametri quali modelli climatici, proiezioni socioeconomiche e valutazioni sull’impatto ambientale, allo scopo di informare la classe politica sul corretto valore per la tassa sul carbonio.