Una nuova ricerca inglese smentisce una delle grandi verità in agricoltura. La tutela delle aree dedite ai raccolti mantenendo la loro natura aumenta la biodiversità e la produttività al contempo. Si tratta di un progetto decennale svolto con il monitoraggio di un esperimento finanziato dal governo inglese.
In una fattoria di mille ettari nel Buckinghamshire, nel 2005, sono stati creati alcuni habitat per la fauna selvatica. Hanno favorito l’impollinazione e un controllo dei parassiti. La resa dei terreni è aumentata. Ciò per vedere se tali scelte potessero diminuire la perdita di biodiversità di specie importanti per la produzione agricola (impollinatori e predatori dei parassiti).
In passato, dopo la Seconda guerra mondiale, in Inghilterra è stato più importante mantenere produttività e uso di prodotti chimici rispetto alla protezione dell’ecosistema. Così la scoperta di tale studio è stata più che positiva. Le specie in questione sono aumentate a confronto di altri paesaggi agricoli senza misure agroambientali. C’è stato l’aumento di un terzo di specie di uccelli (fanello comune, zigolo giallo, fringuello). Anche le farfalle sono cresciute in numero del 40% (la guardiana e la bianca dalle venature verdi sono più che raddoppiate).
Analizzando i cambiamenti nelle popolazioni per un periodo di tempo significativo e confrontandoli con altri siti, possiamo essere certi che le opzioni agroambientali possono portare a benefici a lungo termine per le popolazioni di uccelli e farfalle.
dottor John Redhead dell’UKCEH (Centro britannico per l’ecologia e l’idrologia)