Oggi Diablo Immortal debutterà finalmente in Cina, cioè quello che – almeno fino a pochi mesi fa – era considerato uno dei più importanti mercati per il gaming, specie per i giochi per smartphone. La release in Cina avverrà con oltre un mese di ritardo rispetto al debutto internazionale del gioco.
Lo scorso 19 giugno NetEase – l’azienda che assieme ad Activision Blizzard ha curato lo sviluppo e la distribuzione di Diablo Immortal – aveva annunciato che l’uscita del titolo in Cina era stata sospesa a tempo indefinito. Lo sviluppatore aveva spiegato che sarebbero state necessarie diverse settimane di lavoro per ottimizzare il gioco.
In realtà, il ritardo non dipenderebbe da ragioni tecniche. Piuttosto, l’azienda si è scontrata con la tediosa censura del governo cinese. L’incidente risale allo scorso 19 maggio, quando NetEase aveva pubblicato un post sui social network giudicato ‘irrispettoso’ nei confronti del Presidente della Cina, Xi Jinping. Il post in questione conteneva un gioco di parole che secondo alcuni utenti cinesi sarebbe stato un riferimento ad un meme contro il presidente cinese.
In passato gli utenti del web avevano preso in giro Xi Jinping per la sua somiglianza con Winnie The Pooh, l’orsetto reso celebre dalla Disney. Per questo motivo, Winnie The Pooh è fondamentalmente un personaggio bandito in Cina ed ogni riferimento all’orsetto è considerato alla stregua di un insulto alla reputazione del capo del governo.
Per quanto assurdo questo possa sembrare, sarebbe proprio questa la ragione del clamoroso ritardo di Diablo Immortal in Cina.
Nel frattempo, il videogioco mobile di Blizzard Activision ha ricevuto aspre critiche in occidente. La stampa specializzata e i videogiocatori hanno contestato la strategia di monetizzazione estremamente aggressiva del videogioco. Nonostante le accuse, Diablo Immortal ha incassato ricavi per oltre 40 milioni di dollari in appena un mese dal suo debutto.