In un certo senso è una banca dei collezionabili, ma c’è chi paragona l’iniziativa ad una sorta di NFT-cizzazione del mercato del collezionismo tradizionale. L’eBay Vault è un enorme magazzino di 3.000 metri quadrati ed è stato progettato per custodire un gran numero di oggetti collezionabili fisici. Il requisito? Devono valere almeno 750 dollari.
Per il momento si parte esclusivamente dalle figurine rare (come quelle del Baseball e dei Pokémon), ma un domani il Vault ospiterà pressoché ogni tipo di collezionabile, incluse le bobble head autografate e i toys vintage come le action figure Star Wars della Kenner.
L’eBay Vault garantisce ai collezionisti due servizi. Il primo e il più semplice: custodire oggetti preziosi, come la cassetta di sicurezza di una banca. Il collezionista si protegge dai furti e sa che in qualsiasi momento può ritirare la sua collezione, facendosela spedire a casa. Ma non solo: sa che i suoi oggetti verranno conservati in un ambiente monitorato costantemente e progettato per evitare la loro usura. Non tutti i collezionisti hanno gli strumenti e le risorse per conservare le loro carte in un ambiente ad umidità controllata.
Il secondo è più complesso ed ha la potenzialità di cambiare il mercato del collezionismo. Il collezionista non dispone più fisicamente del collezionabile, ma ha una sorta di titolo virtuale che certifica il diritto di proprietà sulla figurina. Il collezionabile è suo, compare nel suo account, ma è custodito da eBay che se ne prende cura. Di quel titolo virtuale ne può disporre come crede. Ed è qui che entra in gioco la piccola rivoluzione fata da eBay: il collezionista ora può scambiare e vendere istantaneamente i suoi collezionabili. Il titolo di possesso viene trasferito immediatamente al nuovo acquirente, senza che siano necessari passaggi di mano o spedizioni. Poi, ovviamente, il nuovo acquirente può liberamente decidere di prelevare l’oggetto dal Vault in qualsiasi momento e farselo mandare a casa.
Il paragone con gli NFT non stupisce. «Gli NFT – scrive il magazine The Verge – non sono connessi a nulla di fisico, perciò gli investitori possono operare sul mercato, approfittando degli eventuali cambi di valore in un istante, senza doversi preoccupare di spostare fisicamente l’asset».
La differenza è che in questo caso di virtuale c’è poco. L’oggetto da collezione esiste veramente e la sua digitalizzazione serve semplicemente a facilitare e velocizzare le operazioni di compravendita.