Dopo trent’anni Disneyland Paris è ancora uno dei parchi più amati da grandi e piccini. Attraverso questo reportage andiamo a scovarne la storia, alcuni numeri e le novità che hanno animato questo trentennale.
Se puoi sognarlo puoi farlo
Mai parole più profetiche, quelle del grande Walt Disney il creatore della fantasia che muove la magia delle fiabe moderne, possono avvicinarsi al progetto del parco di Disneyland Paris. Sono passati esattamente trent’anni dall’inaugurazione del primo parco a tema Disney in Europa e la magia e la passione, per tutti coloro che camminano lungo i vari mondi magici di Disneyland non si è scalfita minimamente. Come le grandi storie che piacevano al creatore di Topolino, anche Disneyland Paris in questi trent’anni ha subito dei periodi più o meno facili, se rapportiamo poi l’ultimissimo momento della pandemia, ma l’anniversario era talmente importante che non si potevano non giudicare questi anni di permanenza in suolo europeo del parco più importante che si trovi nel nostro continente. Iniziamo subito con il dire che una vera e propria festa di compleanno non c’è stata, in segno anche di rispetto per le vittime di guerra che stanno martoriando l’est-Europa, tuttavia di novità apportate per questo 2022 ce ne sono state e anche di sostanziose.
Ma qual è la magia che muove questo particolare parco? Senza dubbio l’amore per i classici Disney e tutto quel mondo che racchiude il marchio ormai più famoso al mondo è il volano fondamentale del cuore di Disneyland.
È un’esperienza che può vivere chiunque? Assolutamente sì, ma solo chi è innamorato di quel mondo, chi è cresciuto con le videocassette e le prime visioni al cinema, chi a Natale si ritrova ad aspettare fiducioso la messa in onda di uno dei grandi classici, e che nei momenti di noia si ritrova a canticchiare le canzoni degli stessi cartoni possono realmente comprendere il progetto e apprezzare in modo totale questo luogo. Sì perché ci sono parchi dove l’adrenalina e le attrazioni sono il fulcro e poi c’è Disneyland dove anche il più razionale e pragmatico può ritrovare la propria Isola che non c’è e immergersi nel “luogo più felice sulla Terra” (almeno secondo le ambizioni dello stesso Walt Disney) togliendosi di dosso anche solo per un giorno tutti i freni del mondo adulto. Questo significa che quando si varcano i cancelli si entra in un mood inspiegabile dove in ogni angolo del parco è possibile trovare il proprio io bambino, dove non c’è vergogna a ballare in mezzo alla strada con le musiche de La Bella e La Bestia e commuoversi all’arrivo della parata di tutti i personaggi più amati: è semplicemente la magia di questo luogo che va al di là di ogni fila, biglietto d’ingresso o fatica.
Un pò di numeri per Disneyland Paris
Disneyland Paris aprì le sue porte il 12 aprile del 1992, per poi diventare la prima destinazione turistica europea, con più di 16 milioni di visitatori ogni anno. Da quell’anno la Disney non è più soltanto rappresentata dalla classica icona di Topolino e dalle sue fiabe, ma si è ampliata costantemente con l’acquisizione dei brand Star Wars e Marvel (oltre al distaccamento Pixar) che hanno via via modificato anche le sorti del parco, donando una nuova linfa negli anni bui di crisi dove l’interesse stava iniziando a calare.
L’area di Disneyland Paris, con una superficie di 2.230 ettari, se fosse un giardino sarebbe il più grande d’Europa, con oltre 35.000 alberi, 450.000 arbusti e più di 1 milione di fiori piantati ogni anno ha nel proprio interno due grandi parchi: appunto il già citato Disneyland Park e Walt Disney Studios. Questi due luoghi offrono un totale di 59 attrazioni, 7 hotel, 2 convention center, 59 ristoranti, 10 bar e circa 60 boutique che hanno contribuito complessivamente, dal 1992 fino al 2019, per il 6% dell’intera quota del mercato turistico francese permettendo un giro d’affari stimato in quasi 85 miliardi di euro.
I dati post-pandemia sono ancora in fase di analisi soprattutto considerando che il 2022 è il primo anno dove il parco ha riaperto i battenti senza particolari blocchi, quindi per avere un nuovo dato si dovrà aspettare fine anno. Per quanto riguarda l’indotto lavorativo anche qui la scommessa è stata più che vinta poiché oltre ai dipendenti diretti, Disneyland ha creato, sempre secondo una stima del 2019, circa 63 mila posti di lavoro. E i turisti? Nonostante un primo impatto quasi scettico da parte dei parigini e i francesi, proprio il 44% dei visitatori totali provengono dalla nazione transalpina con i vicini britannici al secondo posto, aiutati anche da una comunicazione diretta tra tunnel della Manica ed Eurostar e TGV.
Forse non tutti sanno che l’Italia fu, insieme alla Spagna, uno dei luoghi candidati per avere Disneyland nei propri confini (a quanto pare nell’area dove adesso sorge il parco di Mirabilandia) ma poi si decise per la centrale Parigi grazie anche alla maggiore facilità di comunicazione per quanto riguarda gli spostamenti aerei. Per concludere i numeri ricordiamo che Agli oltre 9 miliardi di euro già investiti nella realizzazione dei due parchi e delle strutture di supporto dal 1992 ad oggi, se ne aggiungono altri 2 per il progetto di ampliamento in tre fasi degli Studios, che dei due parchi è quello organizzato come una piccola Hollywood con l’iconica torre di Topolino a svettare nell’ingresso. Primo passo sarà l’inaugurazione dell’Avenger Campus (con l’apertura prevista per l’estate 2022), una nuova area con attrazioni, ristorante e boutique ispirate ai supereroi della Marvel, ormai entrati nella scuderia Disney e a cui per ora è già stato dedicato l’hotel New York.
Nell’estate del 2022, per festeggiare il trentennale ci sarà l’inaugurazione dell’Avengers Campus proprio nell’area degli Walt Disney Studios
I trent’anni di Disneyland Paris
Il giorno del compleanno del parco, come abbiamo già scritto, è il 12 aprile, ma considerando le situazioni incresciose di guerra che imperversavano (ancora tuttora) tutto l’est-europa non si è deciso di realizzare una vera festa con tutti i crismi del caso. Tuttavia ci sono diverse novità che è possibile vedere per tutto questo 2022. In primis nei Giardini della Meraviglia, vicino al Central Plaza (la zona del castello della Bella Addormentata) è possibile ammirare 30 statue di personaggi Disney come non le avete mai viste prima: un’interpretazione artistica dei più iconici simboli dei cartoni-animati più amati. Come sempre Disneyland non è solo attrazioni dinamiche, ma anche una installazione di questo tipo può far gioire grandi e piccini, difatti moltissime famiglie si sono avventurate nella passeggiata intorno al castello per scovare e indovinare tutti i personaggi rappresentati. L’omaggio ai mondi di Salvator Dalì è palese, nelle forme e nella scomposizione dei personaggi ed è proprio per questo che i Giardini della Meraviglia vanno assolutamente visti sia di giorno che di notte in quanto acquisiscono con i giochi di luce delle diverse sensazioni.
Ovviamente per tutto l’anno il tradizionale corteo dei personaggi, che attraversano la strada principale, è stato totalmente rinnovato: tutti i 32 protagonisti hanno un aspetto scintillante e vestono abiti luminosi e ricchi di ologrammi iridescenti con i colori del restyling dedicati al trentennale che sono il blu e il viola. Altra piacevole novità che abbiamo potuto apprezzare è un nuovo spettacolo diurno che va in scena ogni giorno (alle 11:30 e alle 16:00), nella Central Plaza di Disneyland Paris, di fronte al Castello (che ora è più bello che mai dopo l’opera di restauro durata ben dodici mesi). Anche questo spettacolo è così coinvolgente che vi ritroverete a ballare insieme a Peter Pan, Gioia, Alice e i classici Topolino e Minni o Paperina e Paperina in quanto la coreografia è talmente immersiva che gli stessi personaggi chiederanno collaborazione al pubblico: ed ecco che scatta la magia di una piazza totalmente in festa a ritmo di musiche Disney. Durante la notte l’immancabile spettacolo di fuochi d’artificio e luci è stato totalmente rinnovato e con il nome di Disney D-Light, sarò possibile ammirare combinazioni di videoproiezioni, getti d’acqua luminosi, effetti di luce, nebbia, celebri brani Disney e, soprattutto, una coreografia di droni. Proprio la parte dei droni è quella più interessante perché per un periodo limitato (e quando ci sono le condizioni meteo adatte) duecento droni creeranno un finale indimenticabile con uno scintillante numero “30” nel cielo sopra il Castello. Dire che è fondamentale fermarsi fino alla fine è quasi scontato. Inoltre per chiudere le novità di questo trentennale oltre al ritorno di alcuni spettacoli come “Il Re Leone: i ritmi delle Terre del Branco” dall’estate del 2022 sarà possibile godere del nuovo Avengers Campus.
Qualche curiosità su Disneyland Paris
Ed ora andiamo a snocciolare qualche curiosità di questo parco. Conoscevate il Club 33? All’interno del parco c’è un club segreto, il Club 33, al quale possono accedere solo pochi eletti in possesso della Platinum Disney Membership, che costa ben dodici mila euro l’anno (senza contare la quota iniziale di ammissione di venticinque mila dollari). Qui gli ospiti speciali possono sfuggire dalla folla e rifugiarsi nell’unico locale del parco che serve super alcolici e gustarsi una cucina a cinque stelle. Senza contare che c’è la possibilità di incontrare personaggi del calibro di Elton John e Tom Hanks. Tornando a cifre più “umane” il castello più importante del parco, nonché simbolo di Disneyland è stato costruito utilizzando la tecnica della “forced perspective“, in modo da farlo apparire più grande di quanto non sia realmente. Le facciate che si trovano sulla Main Street sembrano via via più grandi man mano che si cammina verso il basso, cosicché il fiabesco castello appaia sempre più lontano, ma anche sempre più grande.
E i costumi dei personaggi? Altra meravigliosa realtà. Sì perché dal 1992 ad oggi, all’interno delle sartorie di Disneyland Paris, sono stati realizzati più di 30.000 costumi – una delle più grandi collezioni di costumi in Europa dove ci lavorano più di quaranta persone tra modiste, modellisti, sarte e sarti.
Solo per dare vita ai costumi di questo 30° Anniversario sono stati stampati più di 700 metri di tessuto, cucite oltre 2.000 file di strass e sono stati utilizzati più di 190 gioielli.
Proprio gli ultimi trend in termini di colori e forme vengono costantemente monitorati, così come gli ultimi progressi tecnologici. Composto da un centinaio di Cast Member dotati di grande talento, che lavorano nei settori del disegno, della ricerca di nuovi materiali, della moda questo team ha lavorato allo sviluppo delle nuove collezioni per circa diciotto mesi. Altra categoria di lavoratori molto interessante è quella legata ai giardini, in quanto nel parco ci sono nove diverse professioni nel campo dell’orticultura, oltre agli arboristi e un sistema di irrigazione unico in Europa composto da 6.000 km di tubi, per non parlare delle famose piante da interno che i visitatori possono ammirare ogni giorno nei sette hotel a tema. E qualche chicca dedicata a Walt Disney? Senza dubbio i Barber-Shop non mancheranno mai nei vari parchi e anche in questo di Parigi ne troviamo uno nella main-street ed è un chiaro omaggio al padre di Walt appunto barbiere.
E infine vissero…
In conclusione l’esperienza di Disneyland Paris va al di là di ogni aspettativa, ma c’è un punto fondamentale al quale non si può fare a meno: la grande passione per questo mondo. Conosco persone che sono rimaste deluse semplicemente perché si aspettavano di vivere un parco giochi con giostre adrenaliniche a tema disneyano, ma non è questo il senso di Disneyland Paris. Il senso è immergersi nelle atmosfere, nelle scenografie, cambiare i propri umori se ci si trova nel mondo western, piuttosto che a passeggiare lungo il labirinto di Alice, godere dei dettagli nascosti in ogni singolo centimetro di parco e lasciarsi andare anche soltanto ascoltando le musiche che fanno da contorno a tutta la giornata.
Se si è pronti a viverla in questo modo Disneyland Paris vi rimarrà nel cuore e probabilmente vi commuoverete come il sottoscritto quando Paperino e Paperina vi inviteranno a ballare con loro, o semplicemente troverete la Spada nella Roccia da sfilare. Perché le file sulle attrazioni ad un certo punto della giornata iniziano ad essere lunghissime, i costi dei pasti se non si è attenti sono non propriamente economici e lo stesso ticket di ingresso non è bassissimo quindi consiglio veramente a coloro che vogliono vivere quest’esperienza al meglio di farsi il proprio “test d’amore personale per Disney”, se lo si passa è il luogo per voi, quel mondo unico dove anche per una sola giornata dimenticherete il vostro target attuale per ritrovare il vostro bambino che è rimasto sepolto per così troppo tempo ricordando le parole dello stesso Walt:
Se puoi sognarlo, puoi farlo. Ricorda sempre che questa intera avventura è partita da un topolino