Era il 2008 quando la corte costituzionale dell’Ecuador decretò per la prima volta che le comunità indigene hanno il diritto di essere consultate prima di qualunque progetto di estrazione che interessi il loro territorio.
Ora una nuova sentenza ha stabilito che tale diritto è stato violato, aggiungendo che le popolazioni dei nativi non solo devono essere consultate preventivamente, ma devono anche dare il proprio consenso. L’indagine sulle violazioni è stata avviata nel 2018 a partire da un caso che vede protagonista il popolo Cofàn di Sinangoe, il quale aveva citato in giudizio il governo dopo che una società mineraria aveva avviato lavori di estrazione nei pressi del fiume Aguarico, a ridosso del parco nazionale di Cayambe Coca.
La comunità indigena non era mai stata consultata su alcun progetto minerario nel loro territorio, come invece prevede la costituzione ecuadoriana.
Prima i giudici della corte si sono pronunciati a favore della collettività e dei diritti della natura, sospendendo ben cinquantadue concessioni minerarie e poi, dopo essersi recati a Sinangoe per tenere un’udienza storica nel territorio indigeno, gli stessi giudici sono giunti alla conclusione che il processo di consultazione, come funziona oggi, non aderisce ai principi costituzionali. Il tribunale ecuadoriano ha ribadito che lo stato ha l’obbligo di garantire che le comunità siano sottoposte a un processo di consultazione prima che qualsiasi attività estrattiva sia pianificata sul loro territorio o nelle vicinanze.
Non solo: secondo la recente sentenza, questo processo deve essere “chiaro e accessibile” per l’intera comunità, ed essere svolto allo scopo di “ottenere il consenso o raggiungere un accordo con le comunità”.
La sentenza della Corte costituzionale è storica in quanto fornisce le linee guida per il diritto al consenso, in base alle quali la comunità ha la decisione finale se consentire o meno qualsiasi attività estrattiva.
Cosa cambierà in futuro e quali saranno le ripercussioni?
Le comunità indigene non solo devono essere consultate prima di avviare progetti estrattivi sul loro territorio, ma devono anche dare il loro consenso. Verosimilmente la sentenza influenzerà immediatamente i progetti petroliferi e minerari in tutto il paese. Ricordiamo inoltre che nell’Amazzonia ecuadoriana si trova la stragrande maggioranza di greggio dell’intero paese e allo stesso tempo il 70% delle Regione è riconosciuto come territorio indigeno quindi potrete ben capire quanto questa sentenza sarà rivoluzionaria.