Nell’ultimo rapporto inviato alla SEC, Meta evidenzia i rischi di un mancato accordo tra USA e UE dopo il naufragio del Privacy Shield. «Esiste il rischio che molti dei nostri prodotti, inclusi Facebook e Instagram, lascino l’Europa», si legge.

Non uno scenario auspicato, ma solo uno dei tanti rischi che potenzialmente potrebbero mettere a rischio la salute del business model di Meta e che l’azienda, per legge, è tenuta a comunicare alla SEC e agli investitori periodicamente. Tant’è che dopo il tran tran mediatico Meta è corsa ai ripari, specificando a mezzo stampa che non ha nessun piano di abbandonare l’Europa.

Ma l’ipotesi di un uscita di scena di Facebook in Europa non ha impressionato proprio tutti. Anzi, più di qualcuno (ironia della sorte, spesso proprio su Facebook) si è detto più che felice per l’idea che il social network possa chiudere i battenti.

Tra questi anche il ministro delle finanze della repubblica francese, Bruno Le Maire, che, rispondendo all’omologo tedesco durante una conferenza stampa a Parigi, ha detto: «Posso confermare che la vita senza Facebook è estremamente bella, ce la caveremo benissimo anche senza».

«Dopo essere stato hackerato ho vissuto senza Facebook e Twitter per oltre quattro anni e la mia vita è stata fantastica», aveva detto invece il ministro dell’economia della Germania, Robert Habeck.