Netflix ha annunciato di voler cambiare il metodo con il quale decide quali contenuti inserire nella sua Top 10. Fino ad oggi la piattaforma conteggiava il numero totale di spettatori raggiunti, dove però una visualizzazione veniva conteggiata dopo appena due minuti di riproduzione.
La classifica, in altre parole, teneva conto del numero di spettatori che avessero visto almeno due minuti del film o della serie TV entro 28 giorni dal suo debutto sul catalogo.
Netflix passerà ad un criterio decisamente più meritocratico ed efficace: la Top 10 terrà conto delle ore totali effettivamente viste dagli spettatori. Vince chi riesce realmente ad incollare per più tempo gli utenti davanti allo schermo.
Netflix ha spiegato di star sperimentando da diverso tempo la nuova soluzione, che definisce “leggermente migliore per determinare il successo complessivo” dei contenuti.
Quello che è certo è che i due metodi producono risultati significativamente diversi: usare il criterio dei 2 minuti o quello delle ore totali di visualizzazione produce classifiche piuttosto diverse. Questo lo si poteva già notare nelle due classifiche – una per spettatori totali, l’altra per ore totali di visualizzazione – condivise poche settimane fa da Netflix. Un esempio su tutti? The Irishman: in terza posizione nella classifica dei film più visti tenendo in considerazione le ore, nemmeno in top 10 nella classifica dei contenuti con più spettatori usando la regola dei 2 minuti.
Proprio Irishman però introduce un altro interrogativo: il nuovo criterio rischia di avvantaggiare eccessivamente i contenuti più lunghi. Forse trovare un metodo universale per determinare il successo di un contenuto in modo univoco non è così semplice come sembra.