Pokémon Unite è veramente un gioco pay-to-win? Gene Park, giornalista di Launcher, inserto del Washington Post dedicato ai videogiochi, ha cercato di capirlo spendendo la bellezza di 100$ in microtransazioni.
Pokémon Unite è un nuovo MOBA che vede per protagonisti i mostriciattoli tascabili dell’iper-popolare saga videoludica di Games Freak. Il gioco è free-to-play, è stato sviluppato dall’azienda cinese TiMi Studio Group ed è disponibile per Nintendo Switch, mente a settembre dovrebbe arrivare anche una versione mobile per Android e iOS.
Park specifica che nonostante il gioco incentivi l’acquisto della valuta in-game per alcuni vantaggi, in realtà tutti i contenuti principali – come i Pokémon – possono essere sbloccati gratuitamente, semplicemente progredendo all’interno del gioco. Semplicemente, pagando è possibile farlo molto prima.
Esistono però i potenziatori oggetto che danno un importante vantaggio competitivo all’interno delle partite. Si possono farmare giocando normalmente, ma anche in questo caso, se si decide di pagare è possibile ottenerne molti in poco tempo, con un impatto sul bilanciamento del gioco. In genere, più si distanza dal modello Fortnite – e quindi con microtransazioni solo per elementi estetici -, più è facile che il gioco vada ad orbitare pericolosamente attorno alla dimensione dei pay-to-win. Pokémon Unite non fa eccezione.
Il noto streamer MoistCr1TiKaL aveva mostrato un esperimento pressoché identico a quello del WaPo, spendendo 100$ in potenziatori oggetto. Il risultato è stato netto: il content creator ha ottenuto una serie di vittorie schiaccianti sulle squadre avversarie.
A colpire, scrive Gene Park, è che la presenza di elementi p2w non è poi così comune nei MOBA, né tantomeno nei giochi distribuiti sulla Nintendo Switch. “Dopo aver potenziato i miei oggetti al massimo, me la sono cavata bene, ma non ho avuto vita semplice in ogni singolo match”, scrive il giornalista. “Il gioco di squadra si è dimostrato un elemento essenziale”.
Spendere soldi nel gioco fornisce un vantaggio, non una bacchetta magica per sgominare gli avversari ad ogni partita. Questo però significa anche che un team di giocatori con statistiche boostate dai loro oggetti pagati e che sappia giocare in modo ben coordinato e aggressivo, avrà sempre la meglio su un team mediocre o anche capace, ma privo di equipaggiamento pagato a caro prezzo.
“Anche se il mio team non ha sempre vinto, personalmente mi sono sempre sentito avvantaggiato nelle battaglie minori”, scrive sempre Park.
Nonostante tutti questi limiti, mi è impossibile staccarmi da Pokemon Unite. Per quanto frustranti siano le sconfitte, il modello che si basa su match da 10 minuti rende piuttosto accattivante l’idea di tornare nel gioco spesso. È un gioco più semplice e immediato di League of Legends, che ha una reputazione di titolo piuttosto complesso. Non credo che il gioco diventerà mai bilanciato o un capolavoro del mondo competitivo. Pokemon è il più grande franchise dei videogiochi al mondo. Non ha bisogno di catturare la scena competitiva, quando ha già cattura l’attenzione e l’immaginazione di molte generazioni del passato e del presente
scrive il giornalista nelle sue conclusioni.
- I paid $100 to win in ‘Pokémon Unite.’ The results were mixed. (washingtonpost.com)