Grazie alla sua posizione di rilievo nel mercato, NVIDIA è riuscita da tempo a fare la differenza nell’ambito dei supercomputer, raggiungendo vette particolarmente soddisfacenti e migliorando le possibilità di diversi campi attraverso i suoi prodotti. Questa volta si parla della ricerca, e del nuovissimo Cambridge-1, che l’azienda ha avuto recentemente il piacere di presentare sulle proprie pagine con onore, spiegando anche diversi dettagli in merito alla sua utilità.

Il supercomputer è stato annunciato lo scorso anno, dopo che NVIDIA ha confermato l’acquisizione di ARM (abbiamo parlato di tutti i dettagli in merito nel nostro approfondimento dedicato), e come confermato ha finalmente preso vita per aiutare la ricerca nel Regno Unito.

Di seguito le parole di Jensen Huang, CEO di NVIDIA che ha parlato di Cambridge-1 in fase di rilascio del nuovo supercomputer:

Cambridge-1 permetterà ai ricercatori leader a livello mondiale nei campi di business e accademici di svolgere il lavoro della propria vita sul supercomputer più potente del Regno Unito, svelando indizi sulle malattie e trattamenti su scala a una velocità che prima sarebbe stata impossibile nel territorio.

Le scoperte sviluppate su Cambridge-1 prenderanno forma nel Regno Unito, ma l’impatto sarà globale, guidano una ricerca rivoluzionaria che ha il potenziale di avvantaggiare milioni di persone in tutto il mondo.

Il nuovo gioiellino di NVIDIA è frutto di un investimento di circa 100 milioni di dollari, ed è come confermato – attualmente – il 41esimo supercomputer più potente al mondo. Questo è alimentato completamente attraverso energie rinnovabili e permetterà progressi in particolar modo nel campo sanitario; sono state anche confermate le aziende che sfrutteranno l’immensa potenza garantita: AstraZeneca, GSK, Guy’s and St Thomas’ NHS Foundation Trust, King’s College London e Oxford Nanopore.

Sulle pagine ufficiali si parla di un dispositivo con 80 sistemi DGX A100 e GPU NVIDIA A100, DPU BlueField-2, nonché networking NVIDIA HDR InfiniBand. In totale la macchina dovrebbe essere in grado di generare una potenza di 400 petaflops di performance per l’intelligenza artificiale e 8 petaflops per il settore Linpack.