Gli accademici dell’Istituto Tecnologico Federale Svizzero di Losanna (EPFL) si sono accorti di come, nell’identificare i topic degni di trend, Twitter non abbia mai fatto distinzione tra post pubblicati e post cancellati, cosa che probabilmente ha permesso a molti malintenzionati di manipolare l’algoritmo del social senza lasciare traccia pubblica dei loro sforzi.

Questo “astroturfing effimero” viene considerata dagli accademici al pari di una vera e propria strategia di attacco nella quale “una determinata parola chiave o argomento viene promosso da attività coordinate e inautentiche per renderlo popolare”, tuttavia avendo l’accortezza di rimuovere gli elementi che potrebbero essere incriminanti nel determinare la malevolenza dello stratagemma.

Il Twitter trend è notoriamente l’elemento più tossico e pericoloso del social network preso in analisi, elemento che non di rado ha scatenato persecuzione, bullismo e abusi di vario tipo. Non è infatti insolito che le meccaniche del portale finiscano con il delineare dei “cattivi del giorno” che divengono bersaglio delle attenzioni dell’intera Rete.

La severità della meccanica viene enfatizzata dal fatto che, per gli utenti, il partecipare ai trend sia un’ottima strategia attraverso la quale farsi notare e, soprattutto, attraverso la quale accumulare visualizzazioni che possono essere eventualmente monetizzate. Aggiungiamoci il fatto che la controversia fomenta il traffico internettiano ed ecco che la polveriera è pronta a esplodere.

Ora, i ricercatori svizzeri inseriscono nell’equazione anche la manipolazione politica e commerciale dei trend, stimando che nella lista delle top ten delle tendenze globali di Twitter, almeno 2 voci su 10 siano state promosse illecitamente.

La cosa peggiora a vista d’occhio quando si vanno ad analizzare situazioni in cui la democrazia è a rischio. In Turchia, per esempio, la statistica sale vertiginosamente e vien fuori che il 47 per cento dei trend locali abbia origine proprio in questo astroturfing effimero.

Il social network, infatti, tiene conto di tutti i post che vengono pubblicati su un determinato argomento, ma non effettua mai un controllo dei tweet attivi, ovvero ignora la situazione reale del traffico della Rete. Una leggerezza che è facile intuire sia ormai sfruttata da anni.

 

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