Oggi Facebook Inc ha annunciato di aver deciso cosa farne dell’ex presidente statunitense, Donald Trump. Dopo diversi mesi di attesa, l’azienda tech ha fatto sapere che l’imprenditore non potrà tornare su nessuno dei suoi portali social per almeno due anni. A quel punto, Facebook si è ritagliata il diritto di estendere la sospensione di Trump a propria discrezione. In pratica un limbo interminabile.
La Big Tech aveva cercato di sgravarsi dalla responsabilità di una simile decisione delegando la risoluzione dell’insidia al suo Comitato esterno, il quale ha adeguatamente risposto con una metaforica pernacchia, sottolineando come toccasse all’azienda prendere una posizione netta sulla situazione.
Non troppo netta, però: l’uomo potrà – forse – tornare sui social quando avrà 76 anni, a patto che si sia dato una calmata o che per allora il clima politico degli stati uniti sia cambiato. L’allontanamento di Trump dai portali nasce infatti dal fatto che i suoi post siano considerati, ora come ora, un rischio per la sicurezza pubblica.
La sospensione di Trump concederà, almeno secondo all’opinione i Facebook, un periodo “abbastanza lungo per garantire un lasso di tempo sicuro dopo gli atti di incitamento [nei confronti della destra estrema]”, un periodo “che funga da deterrente a Mr. Trump e ad altri che potrebbero commettere violazioni tanto gravi in futuro”. I due anni sarebbero dunque “proporzionati alla gravità della violazione”.
Nel frattempo, il controverso personaggio ha cercato disperatamente di ricomparire online creandosi un blog che, a distanza di neppure un mese, si è dimostrato catastroficamente fallimentare. L’accoglienza al portale è stata tanto contenuta che è divenuta motivo di derisione, con il risultato che Trump ha deciso di abbatterlo.
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- Trump Suspended From Facebook for at Least Two Years (gizmodo.com)