Certificazione verde, digital pass, green pass, chiamatelo come volete, ma l’Unione Europea ci tiene a farvi sapere che sta arrivando e che, anzi, il sistema gateway che farà da ponte tra i vari Stati Membri sia già adesso online. Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Croazia e Polonia sono già a bordo e altre nazioni sono pronte a raggiungerle.

Il certificato digitale proposto dall’UE mira a offrire un sistema di verificazione dello status vaccinale contro il coronavirus da parte dei cittadini europei con l’intento di intavolare un alleggerimento dei controlli doganali che potrebbe rivelarsi critico nel fomentare i viaggi, soprattutto in occasione delle vacanze estive.

Tenendo in considerazione la calendarizzazione attuale, il sistema entrerà pienamente in funzione il primo di luglio e permetterà di riassumere sotto forma di QR Code, su app del telefono o in stampa cartacea, se un viaggiatore sia stato immunizzato, abbia recentemente fatto un tampone di controllo o se sia guarito da una passata infezione da parte del coronavirus.

La Commissione Europea sostiene che il gateway del Green Pass sia già stato testato con successo da 22 Paesi europei – Italia compresa – e che in molti casi i singoli sistemi nazionali necessitino più che altro di dover affrontare le ultimissime lungaggini burocratiche, prima di poter integrare ufficialmente lo strumento.

Nel frattempo, associazioni e gruppi di attivisti continuano a chiedere all’UE di compiere le dovute analisi per stabilire quali potranno essere le possibili conseguenze sociali e sanitare di un simile certificato, tacitamente accusando la Commissione di essere più preoccupata dell’economia turistica che di quei valori fondamentali e umanitari di cui si dice protettrice.

 

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