WhatsApp impugna la nuova legge sulle telecomunicazioni approvata dal Governo Indiano. Le nuove regole in vigore da oggi, sostiene l’azienda, rischiano di compromettere la privacy dei cittadini.
L’Intermediary Guidelines and Digital Media Ethics Code impone una serie di nuovi obblighi alle piattaforme tech, a partire da quello di rimuovere i contenuti illegali entro 36 ore dalla richiesta di un giudice. Ma non solo: WhatsApp e gli altri social devono anche predisporre un sistema per rimuovere automaticamente i contenuti pornografici.
Facebook in passato aveva già annunciato di concordare con gran parte delle nuove regole, ma di voler aprire un tavolo con il Governo per rinegoziare alcuni punti.
Il Governo indiano, dallo scoppiare della pandemia, ha aumentato lo scrutinio sulle piattaforme tech, accusate di non fare abbastanza per combattere la disinformazione. Ma alcune richieste del Governo rischiano di uscire dal confine del buonsenso: in queste ore l’India ha chiesto ai social di rimuovere ogni menzione alla variante indiana del Covid-19, e – stando a Reuters – vorrebbe anche una repressione delle critiche al lavoro del Governo per contenere la pandemia.
WhatsApp avrebbe fatto causa al Governo, sostenendo che le nuove regole violerebbero l’articolo della costituzione indiana che riconosce il diritto alla privacy dei cittadini. L’azienda si appella anche ad un celebre caso giudicato dalla Corte Suprema nel 2017 e noto con il nome ‘Sentenza Puttaswamy‘. Reuters spiega di non essere riuscita a verificare indipendentemente la notizia ma di essersi affidata ad alcune fonti vicine all’azienda e al governo dell’India.
In particolare, WhatsApp contesta l’obbligo di identificare “la prima fonte” del materiale illegale – che si tratti di disinformazione o altro. Una richiesta che non potrebbe venire soddisfatta senza rivedere intensamente il protocollo di crittografia attivo di default su tutte le conversazioni via WhatsApp. Semplicemente, WhatsApp si troverebbe costretta a rimuovere la crittografia end-to-end e a monitorare attivamente le conversazioni degli utenti.
Con i suoi 400mila utenti, l’India rappresenta uno dei più importanti mercati per Facebook e WhatsApp.
Questa settimana le tensioni tra le piattaforme tech e il governo indiano hanno raggiunto un nuovo livello di gravità, dopo che le forze dell’ordine locali si sono presentate negli uffici di Twitter nella giornata di ieri.