Ci sono storie immortali per natura, incredibili classici della letteratura destinati a durare nel tempo a prescindere dai mutamenti che la società affronta durante il passare dei secoli. Le opere di Jules Verne, così avveniristiche per il periodo in cui furono concepite, appartengono sicuramente alla categoria di quei classici che, proprio grazie al passare del tempo, hanno acquisito di volta in volta nuovo fascino e poesia per merito di quell’inevitabile confronto che si fa quando si guarda a qualcosa di estremamente futuristico concepito oltre un secolo fa.
Francesco Artibani ha perfettamente colto questo aspetto delle opere di Jules Verne con 19.999 Leghe Sotto ai Mari affidando alle sapienti matite di Lorenzo Pastrovicchio lo sviluppo in chiave puramente Steampunk di una interessante parodia, già pubblicata nel 2020 sulle pagine del settimanale Topolino, che viene raccolta in questa edizione De Luxe.
Da grande appassionato dell’opera, Pastrovicchio racconta nell’editoriale del volume di essersi ritrovato assieme ad Artibani a muoversi in maniera naturale nel mondo delle incredibili avventure vissute dal Capitano Nemo e dal suo equipaggio.
Ed in effetti la trama, a parte qualche piccola licenza per lo più derivante dal contesto steampunk in cui si è voluto calare il racconto, pare seguire in maniera pedissequa l’opera originale, lasciano poi ai personaggi il compito di mettere il loro irrinunciabile apporto.
Questo è il grande valore dei nostri amici disneyani: essere vivi, veri, capaci di prendere le forme più varie senza mai perdere la loro identità
commenta lo sceneggiatore nella prefazione del volume spiegando proprio la scelta di far interpretare a Pippo il ruolo del Capitano Nemo.
In virtù di questa piccola magia Pippo ha potuto indossare l’uniforme ed il turbante dell’enigmatico Nemo senza che il capitano di Verne ci perdesse in autorità e carisma e permettendo di raccontare, come se fosse nuova, una storia classica, conosciuta da milioni di lettori
Sebbene il filo conduttore delle avventure del Nauthilus sia sempre lo stesso, non si può certo dire che l’opera non risulti originale nella sua interpretazione ad opera di Topolino, Paperino & soci, ognuno dei quali, calato nei personaggi del libro più simili ai loro tratti caratteriali, riesce in parte a rievocare l’avventura più classica dando il proprio contributo innovativo all’insieme. Indubbio merito di tale innovazione lo si deve anche alla caratterizzazione data da Lorenzo Pastrovicchio sia ai personaggi, essenziali e quasi taglienti nelle loro rappresentaizoni grafiche, che delle ambientazioni e del sottomarino, rappresentato come un cetaceo meccanico in chiave steampunk.
Forse la reinterpretaizone più audace, è data dala mancanza di uno dei protagonisti più iconici dell’opera originale che trova solo un fugace riferimento all’interno di questa nuova versione, senza riuscire ad evocare quel senso di terrore e impotenza dell’uomo dinanzi la natura che invece Juls Verne, nel romanzo originale, era riuscito a creare.
Al di là di questa scelta l’opera di Artibani e Pastrovicchio scorre veloce e dinamica portando il lettore ad un epilogo aperto, in cui conoscendo già le sorti dei protagonisti, non si fa certo fatica ad immaginare quali sviluppi riserverà a questa inedita caratterizzazione dei personaggi Disney.
Del resto, come scrive Artibani
un sottomarino a forma di capodoglio non è fatto per rimanere alla fonda troppo a lungo in qualche porto nascosto
Parlando dell’edizione, il volume, di 68 pagine, si presenta nell’ampio formato della collana Parodie De Luxe permettendo di godere di una dimensione doppia rispetto le tavole originariamente pubblicate su topolino.
La generosità del formato permette di apprezzare il mecha design del sottomarino e dei suoi interni che Pastrovicchio non ha lesinato di arricchire di dettagli in un perfetto mix di stili tra il Vittoriano e lo Steampunk. Anche la carta patinata restituisce un ottimo feeling alla lettura, rendendo più gradevoli i giochi di luce delle escursioni sottomarine del Nauthilus. Peccato davvero che una simile scelta non sia stata dedicata anche all’altra collana dedicata alle graphic novel Disney…
Una dettagliata prefazione dello sceneggiatore fa da apertura alla storia cui segue un’interessante intervista a Pastrovicchio in cui il disegnatore racconta l’evoluzione del progetto in tutte le sue sfaccettature. A conclusione troviamo alcuni bozzetti preparatori e un breve spazio dedicato al gadget del Nauthilus, in regalo con Topolino, con giusto un paio di domande a Stefano Zanchi, ideatore del progetto.
In generale si tratta di un’ottima edizione capace di regalare piacevoli momenti di lettura al di fuori del solito contesto disneyano anche se, come scrive Artibani
Possiamo cambiare nome a Toplino e Paperino, possiamo farli diventare un biologo marino e un mozzo un po’ goffo, ma il lettore impiegherà solo un istante a riconoscerli come familiari.
Un bel divertisment per mano di due autori che non lasciano nulla al caso, tanto nella trama quanto nella nuova ricontestualizzazione di un grande classico che può davvero essere apprezzato in questo nuovo formato.
Una parodia sapientemente realizzata che, grazie a questa veste di pregio e ai contenuti aggiuntivi, trova nuova linfa e permette al lettore di apprezzare al meglio tanto l'opera originale che la versione disneyana
- contenuti extra interessanti
- personaggi calati perfettamente nella parte
- trama avvincente anche se...
- ...è stata messa in disparte la scena più iconica del romanzo (e del film Disney)
- l'intervista a Zanchi è davvero molto striminzita