Sarà forse una coincidenza, ma pochi minuti prima che Donald Trump abbandonasse la Casa Bianca, il Pentagono ha sbloccato alcuni milioni degli indirizzi IP che tiene per sé ormai da decenni. Gli indirizzi sono quindi finiti nelle mani di una sconosciuta azienda della Florida che è stata fondata solamente a settembre, la Global Resource Systems LLC.
L’informazione è stata sottolineata al pubblico dal The Washington Post, il quale ha notato negli ultimi tre mesi la ditta in questione abbia continuato a vedersi allargare la quota di indirizzi concessi, passando dai 56 milioni ai 175 milioni, una mole di risorse digitali dal valore di diversi miliardi di dollari.
La Global Resource Systems LLC non ha peraltro alcun pedigree, è praticamente nata dal nulla e mantiene un profilo bassissimo: al suo indirizzo di Fort Lauderdale v’è semplicemente uno spazio di co-working nella cui lobby non esiste traccia del suo nome o dei suoi referenti.
Qualche indizio sul come siano stati adoperati gli IP messi in campo dal Pentagono lo ha fornito Brett Goldstein, direttore del Defense Digital Service, la “SWAT dei nerd” che il Dipartimento della Difesa schiera per risolvere i problemi emergenziali digitali attraverso l’applicazione di esperimenti militari.
L’uomo ha accennato a un’iniziativa atta a prevenire l’uso non autorizzato dello spazio DoD IP, tuttavia si è rifiutato di approfondire nei dettagli la questione.
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