Un’altra azienda automobilistica si trova arenata a causa dei problemi epocali che stanno affliggendo la filiera di produzione dei semiconduttori. A rimanere senza chip, questa volta è stata Nio, startup automobilistica cinese specializzata in vetture elettriche che, a partire da lunedì, si troverà a imporre cinque giorni di pausa alle sue fabbriche.

Lo annuncia Nio stessa con un post sul proprio sito, notificando che una simile penuria di chip imponga una revisione delle stime di produzione. Stando ai calcoli offerti dalla ditta, questa breve sosta manderà in fumo circa mille veicoli.

La disponibilità esigua di microchip è causata da criticità endemiche al settore, dalla pandemia, da variazioni del mercato e da politiche poco lungimiranti di molte industrie, specialmente quelle dell’automotive.

La conseguenza è che molte ditte si stiano contendendo le forniture di poche fonderie, le quali faticano non poco a coprire l’attuale boom di richieste. Siamo arrivati al punto che anche le fabbriche che erano riuscite a mettere da parte i semiconduttori necessari a mantenere attiva la produzione iniziano a dover stringere la cinghia.

A quando pare, l’intero mondo tech è nella sua ora più buia, per quanto riguarda l’ottenimento dei chip, con il solo settore automobilistico che, stando alle stime di CNBC, perderà complessivamente una fetta da 60 miliardi di dollari di potenziali guadagni.

 

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