La European Space Agency (ESA) sta progettando di partecipare a suo modo alla corsa alla Luna e lo fa progettando quello che potrebbe tranquillamente essere un progenitore del drone usato nel film Prometheus per mappare le caverne aliene.
Lo scopo dello strumento, d’altronde, è proprio quello di intrufolarsi autonomamente in gole e pertugi sotterranei, rotolando con le sue sole forze alla ricerca di dati da inoltrare in tempo reale via Wi-Fi. Persino nel nome, lo strumento potrebbe essere parte del canone cinematografico partorito da Ridley Scott: DAEDALUS.
La macchina, racchiusa in una sfera trasparente dal diametro di 46 centimetri, verrà calata verticalmente nella bocca delle caverne fino a toccare suolo, poi inizierà a muoversi preservando l’orientamento grazie alle sue camere da presa e ai suoi sensori, mappando l’ambiente e cercando depositi di ghiaccio.
La tesi dell’ESA è infatti quella che il ventre della Luna possa offrire condizioni migliori per la costruzione di eventuali presidi umani, visto che proteggerebbe gli abitanti dalle radiazioni e dalle temperature estreme, da cui la necessità di sviluppare uno strumento che possa indagare le cavità lunari senza mettere a repentaglio la salute degli astronauti.
Il progetto DAEDALUS è, a suo modo, un punto fisso e ricorrente dell’agenzia spaziale europea. Nel 2017 un design simile era infatti stato applicato a un drone volante adoperato per mappare delle caverne dalle parti di Sciacca, Sicilia, in occasione di un’esercitazione dal tema spaziale.
Potrebbe anche interessarti:
- Lunar cave explorer (esa.int)