Un ex-dipendente Apple è finito coinvolto in una causa di tribunale: il suo vecchio datore di lavoro l’accusa di aver rivelato informazioni riservate a un giornalista, chiedendo in cambio che questo facesse buona pubblicità ad aziende in cui aveva investito e che indagasse sulle voci di corridoio che avrebbero potuto danneggiare i suoi interessi.

L’uomo, Simon Lancaster, è passato nel 2019 alla Arris Composites, tuttavia il suo contributo sembra essere stato essenziale nella progettazione dei MacBook Pro di ultima generazione. Non l’ultimo degli arrivati, insomma, con la stessa Big Tech che si è detta stupida dello scoprire un simile retroscena da parte di un dipendente con “più di un decennio” di servizio alle spalle.

Non solo l’ex-dipendente si sarebbe dato allo spionaggio, ma, al momento di andarsene, avrebbe continuato a fare da talpa fino all’ultimo, approfittando della sua situazione di insider fino all’ultimo minuto.

Il ruolo di Lancaster come “fonte” del corrispondente giornalistico si è intensificato persino dopo che il dipendente ha annunciato le dimissioni del suo ruolo in Apple. Invero, l’investigazione interna di Apple dei device di proprietà Apple forniti a Lancaster come parte del suo ingaggio dimostrano che dopo che Lancaster ha annunciato le sue dimissioni, ha comunicato al corrispondente alcuni specifici segreti commerciali di Apple di interesse per il giornalista e ha compiuto passi specifici per ottenere ulteriori segreti commerciali di Apple,

recitano i carteggi depositati da Apple in tribunale.

 

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