Google citata in giudizio a New York per aver “esagerato” nelle sue affermazioni sul servizio di cloud gaming Stadia.
Secondo i querelanti, Google avrebbe fatto “affermazioni false e fuorvianti” per quanto riguarda la qualità del servizio di streaming Stadia.
Nello specifico, l’accusa punta il dito contro il problema della latenza, superiore rispetto a quanto invece pubblicizzato e fonte di grattacapi per diversi utenti.
Una pubblicità ingannevole che viola la legge per la tutela dei consumatori in USA.
Inoltre la causa coinvolge anche Bungie e id Software per “pratiche commerciali sleali e ingannevoli riguardanti la qualità di visualizzazione e la risoluzione pubblicizzate dei videogiochi distribuiti da Google Stadia”.
Solo il tempo saprà dire se la causa porterà frutti oppure finirà in un nulla di fatto. Ricordiamo che poche settimane fa Google decise di tirare i remi in barca e, a poco più di un anno dal suo lancio, ha chiuso lo studio di sviluppo interno.
E dire che, fino a pochi giorni prima di chiudere i battenti, Google si congratulò con i suoi sviluppatori per i notevoli progressi.