Uno studio avvisa che gli adulti con disabilità cognitiva hanno il doppio di possibilità di diventare fumatori di sigarette elettroniche.

Le aziende che mettono in commercio le sigarette elettroniche continuano a promuovere il loro prodotto come un sostitutivo sicuro alle sigarette. In tal merito c’è ancora molta confusione, con studi che supportano la tesi e altri ancora che la contraddicono, eppure pare che un dato rimanga indiscutibile: molte persone che non avrebbero mai iniziato a fumare tabacco, ora svapano dal mattino alla sera.

A sostenerlo con forza è una ricerca statunitense sull’uso delle sigarette tra gli adulti con disabilità portata avanti dal George Mason University’s College of Health and Human Services. Stando ai dati pubblicati, questi soggetti hanno il doppio di possibilità di diventare utilizzatori fissi delle e-cigarettes (8.4 per cento contro il 4.8 per cento).

Sappiamo da alcuni studi precedenti che gli adulti con disabilità cognitive hanno maggiori possibilità di sviluppare severe patologie alla salute mentali quali depressione e ansia e pensiamo che questo possa essere il motivo per cui abbiamo notato un uso maggiore di sigarette elettroniche all’interno di questa popolazione,

ha ipotizzato il dottor Gilbert Gimm autore principale dello studio pubblicato sul Disability and Health Journal.

Le potenziali ripercussioni di un simile fenomeno sono imprevedibili. Secondo alcune ricerche, l’atto di svapare può sottoporre i fumatori a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari, può incrementare la depressione e causare altri problemi alla salute.

Non solo, non essendoci una posizione medica univoca a proposito delle conseguenze mediche dell’uso di sigarette elettroniche, molti dottori non consigliano ai propri pazienti di rinunciare al vizio del vapore, neppure quando questi risultano particolarmente vulnerabili.

 

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