I nuovi termini di servizio di WhatsApp non piacciono agli utenti e mentre l’app di Facebook chiede un maggiore accesso ai dati, Signal e Telegram prendono il volo.

WhatsApp spinge sull’acceleratore, l’app di messaggistica numero 1 in Italia vuole finalmente passare all’incasso dopo aver offerto per anni il suo servizio senza grosse opportunità di monetizzazione. I nuovi termini di servizio prevedono, tra le altre cose, un maggior controllo sui dati degli utenti e la possibilità di condividere con Facebook le informazioni registrate.

Una novità, quest’ultima, che probabilmente è propedeutica all’integrazione dei tre servizi di messaggistica di Facebook, operazione della quale si parla da un po’. Inoltre WhatsApp vuole potenziare la presenza delle aziende sull’app e questo significa che potrà anche accedere alle conversazioni degli utenti con gli account aziendali, in modo da usare quei dati per mostrare loro inserzioni pubblicitarie più pertinenti su Facebook.

Essendo le conversazioni tra utenti protette da crittografia end-to-end, ovviamente quest’ultime continueranno a non essere monitorate. Ma attenzione, perché anche scrivendo ad amici e parenti si producono metadati, log degli accessi e della propria posizione, e anche quest’ultime informazioni —scrive il magazine specializzato Android Police— potranno essere condivise da WhatsApp con Facebook. Nei piani c’è anche il debutto di WhatsApp Pay su nuovi mercati, ed ovviamente anche le informazioni delle transazioni degli utenti di quest’ultimo servizio saranno condivise con l’intero ecosistema dell’impero di Mark Zuckerberg.

Sono tutte novità che stanno facendo venire il mal di pancia ad un gran numero di utenti di WhatsApp, così, segnala sempre Android Police, in queste ore si è creato un piccolo esodo verso le applicazioni rivali: Signal e Telegram su tutte.

 

 

Entrambe le app di messaggistica fanno della privacy dei loro utenti il loro cavallo di battaglia. Se Signal è da anni consigliata dagli esperti di sicurezza informatica —al punto che l’UE consigliò ai suoi dipendenti di preferirla a WhatsApp—, Telegram si presenta invece come uno spazio più libero e meno moderato (e non a caso è usato spesso da chi è stato sottoposto a deplatforming).

 

 

Entrambe le app hanno preso il volo nelle classifiche dell’App Store di iOS e del Play Store di Google. Signal e Telegram sono al primo posto delle più scaricate anche negli Stati Uniti, dove però WhatsApp non è mai stato particolarmente popolare. Questo perché entrambe le app hanno ricevuto diversi endorsement nelle ultime ore. Signal, ad esempio, è stata raccomandata da Elon Musk.