La Cina sta per spedire in orbita la sonda Chang’e-5, con l’obiettivo di portare a casa un pezzetto della Luna.
Dopo gli anni Settanta, nessuna spedizione spaziale ha mai più raccolto dei campioni fisici della crosta lunare, ma gli scienziati cinesi sono quanto mai intenzionati a infrangere questa latitanza, affiancandosi a Stati Uniti e Unione Sovietica tra le nazioni che potranno vantare di aver raccolto dei frammenti del satellite terrestre.
Si tratta del passo iniziale con cui la Cina prevede di realizzare un ambizioso progetto extraterrestre, quello di consolidare da qui a trent’anni una base robotica lunare che sia in grado di esplorare la regione sud-polare della Luna.
Nell’attesa della concretizzazione di questo grande progetto, la sonda Chang’e-5 cercherà di raccogliere e di riportare sulla terra 2kg di materiali estratti dalla zona nota come Oceanus Procellarum, zona che fino a oggi non é mai stata esplorata dall’uomo.
La zona di campionamento dell’Apollo-Luna, sebbene sia stata di importanza vitale per sviluppare le nostre conoscenze, é stata svolta in un’area che rappresenta molto meno di metà della superficie lunare.
Gli scienziati lunari hanno chiesto ripetutamente che missioni robotiche di campionamento tornassero in molte di queste differenti aree critiche, così da poter affrontare una serie di domande fondamentali che sono rimaste nonostante le esplorazioni passate,
ha rivelato a Reuters il planetologo James Head della Brown University.
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