La recensione di Yummy, divertente horror comedy scritta e diretta da Lars Damoiseaux ambientata in una losca clinica dell’est Europa. Zombie, sangue e risate per un film dal divertimento assicurato.
Chi bello vuole apparire, un poco deve soffrire
Un detto popolare asserisce che “chi bello vuole apparire, un poco deve soffrire“. Proprio prendendo spunto da questo proverbio il regista olandese Lars Damoiseaux costruisce un’horror commedy che ha a che fare con la bellezza e la sua ossessione, capace di uccidere sventrandoti.
Nella recensione di Yummy – presentato al Trieste Science+Fiction Festival – seguiremo le disavventure di Michael e della sua bella e prosperosa ragazza. I due sono in viaggio verso una clinica chirurgica dell’est Europa per un’operazione di riduzione del seno di lei stufa sia dei mal di schiena che il suo ingombrante seno le provoca che di essere vista e trattata come un oggetto da ogni uomo che incontra. Lo scalcinato ospedale in cui arrivano però nasconde un terribile segreto.
Yummy è la nuova horror comedy di Lars Damoiseaux che unisce zombie, sangue e risate
La bellezza uccide
Il film inizia come ogni horror movie che si rispetti: un cadavere che si risveglia
Scritto e diretto da Lars Damoiseaux – con la partecipazione alla sceneggiatura di Eveline Hagenbeek –Yummy inizia come ogni horror movie che si rispetti: un cadavere che si risveglia. E in questo caso lo fa uscendo dal forno crematorio. Un incipit letteralmente focoso che lascia intravedere la loschezza della clinica in cui gli eventi si svolgeranno e che come di consueto abbandoniamo subito per atmosfere decisamente più liete. Ci ritroviamo così a fare la conoscenza di Michael, della sua prosperosa ragazza e della eccentrica madre di lei mentre sono in viaggio in macchina.
Si percepisce da subito una sensazione di disagio e sciattezza
Un road trip che non inizia nel migliore dei modi, infatti con la macchina investono ed uccidono un povero animale. Come se non bastasse arrivati in clinica si accorgono che è molto più bella sul sito che dal vivo. La sensazione di disagio e sciattezza viene confermata dal personale medico, il quale non solo tratta i pazienti con sufficienza ma non rispetta le più basilari norme igieniche bevendo caffè in sala operatoria e facendo iniezioni senza guanti.
Un impatto molto poco rassicurante
Un impatto molto poco rassicurante che farà perdere la testa all’emofiliaco Michael e che lo porterà ad essere l’involontaria causa scatenante dell’invasione di zombie che colpirà l’ospedale. Il giovane infatti girando per l’ambiguo ospedale si imbatte in una donna mezza nuda, legata al letto e con una maschera a coprirle il volto. Convinto che la ragazza non respiri gliela toglie ma si renderà ben presto conto di aver fatto un grave errore.
Un gesto gentile darà il via ad una serie di sanguinosi eventi
Facendo quello che credeva essere un bel gesto, Michael darà il via ad una serie di sanguinosi eventi che coinvolgeranno lui, la sua ragazza e tutti coloro che si trovano in una clinica. Un escalation di sangue e morti, una vera e propria lotta per la sopravvivenza che porterà tutti i presenti a cercare una via di fuga e gli spettatori a ridere di gusto.
Sangue e divertimento
Se è indubbio che Yummy è il più classico degli zombie movie, con le fameliche creature che azzannano chiunque abbiano a tiro e con i personaggi che fanno l’impossibile per non essere morsi e sopravvivere, è altrettanto vero che sin da subito assistiamo ad un film divertente ed esilarante. Tra corpi che esplodono a causa di una liposuzione andata male, tentativi di sintetizzare una cura alquanto grossolani, esperimenti tenuti in vitro ed ovviamente litri di sangue non ci si annoia mai.
Yummy è un film divertente ed esilarante, in cui non mancano momenti surreali dove a farla da padrone è spesso la comicità slapstick
Catapultati in una clinica degli orrori assistiamo a momenti surreali dove a farla da padrone è spesso la comicità slapstick, con personaggi a cui prendono involontariamente fuoco i geniali, capaci di fulminarsi da soli mentre tentano di uccidere gli zombie o che cadono dal letto in cui si stanno riprendendo dall’anestesia perché usati come arieti.
90 minuti di zombie, sangue e umorismo capace di far ridere di gusto
90 minuti di zombie, sangue e umorismo capace di far ridere di gusto in più occasioni. Una corsa per la vita in un intricato labirinto degli orrori dove ogni svolta presa e ogni porta aperta potrebbero essere fatali. Una vera e propria orgia di violenza e divertimento dove però non mancano gli stereotipi.
Il film si prende in giro e parodizza il genere zombie
Nella recensione di Yummy evidenziamo come per quanto riesca a divertire e a far ridere, anche grazie al suo prendersi in giro e parodiare il genere, è innegabile che il film presenti tutti i cliché del genere. Infatti non mancano scienziati senza scrupoli che cercano facile profitto giocando a fare dio, la coppia di fidanzatini che si ritrova in una situazione assurda, l’approfittatore e l’immancabile infermiere finto ingenuo.
Manca una vera e propria storia
Inoltre al film manca una vera e propria storia. La storyline presente non è nulla di eclatante e alquanto banale, senza contare che si esaurisce nel momento in cui i protagonisti arrivano in clinica. Da lì in poi è un susseguirsi di sfortunati eventi. Nonostante ciò Yummy ha dalla sua una buona dose di black humor che compensa questa mancanza.
Frecciata alquanto evidente a tutti coloro che sono dipendenti dalla chirurgia estetica
Una sceneggiatura quella scritta a quattro mani da Damoiseaux e Hagenbeek in cui si può riscontrare una frecciata alquanto evidente a tutti coloro che sono dipendenti dalla chirurgia estetica e alla loro ossessione di trasformarsi in qualcosa che sono e alla perenne ricerca della (falsa) perfezione che le operazioni danno. Personaggi che non meritano pietà o comprensione e che verranno puniti per i loro peccati. Un film il cui titolo ha una doppia chiave di lettura. Infatti l’appetitoso del titolo si può riferire sia all’essere nuovamente desiderabili dopo l’operazione, sia l’essere un buonissimo pasto.
Una storia dal ritmo incalzante
Una storia dal ritmo incalzante, che dopo un inizio soft preme sull’acceleratore senza lasciarlo più. La recensione di Yummy vuole evidenziare come il film sia adrenalina pura che non lascia un attimo di respiro, tra zombie mezzi nudi, seni sodi in primo piano e momenti fantasticamente trash. Una corsa disperata enfatizzata da un montaggio frenetico e dalla colonna sonora originale di Nico Renson che enfatizza al meglio le scene.
Discreta la regia di Damoiseaux
Discreta la regia di Damoiseaux, capace di portarci nel pieno di una storia tanto assurda quanto sanguinosa. Tra primi piani di zombie affamati, mostri in “salamoia”, occasioni da prendere al volo – ma che inesorabilmente sfuggiranno di mano -, cinismo, menzogne e chi più ne ha più ne metta, riesce a portarci isu un ottovolante di risate e morte.
Buffet zombie pieno di sangue, ironia e divertimento
In conclusione della recensione di Yummy, il film segna un buon ritorno per Lars Damoiseaux dopo 15 anni di assenza dietro la macchina da presa. Nonostante gli evidenti difetti, siamo davanti ad una carneficina capace di far ridere di gusto e di non annoiare mai. Buffet zombie pieno di sangue, ironia e divertimento.
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