Per educare le nuove generazioni al voto, i giovani elettori vengono addestrati su Minecraft con ballottaggi virtuali.

L’azienda Sid Lee e l’associazione apartitica e no-profit Rock the Vote hanno intavolato una collaborazione che ha portato alla costruzione di un Campidoglio digitale interno al popolare videogame. Tra le sue vaste sale, i giocatori possono sperimentare l’ebrezza del voto, sottoponendosi a una vera e propria simulazione di un plebiscito.

L’intuizione, battezzata Build the Vote, sarà attiva da oggi, lunedì 26 ottobre, al 30 prossimo venturo, ovvero anticiperà di circa una settimana le elezioni presidenziali degli Stati Uniti, offrendo così uno spaccato delle tendenze politiche che animano le nuove generazioni.

 

votazione minecraft

 

Per preservare una posizione neutrale, la votazione proposta su Minecraft non chiede agli utenti di esprimersi sui due contendenti – Donald Trump e Joe Biden -, piuttosto offre un mezzo con cui poter rendere nota la loro posizione su dieci temi che stanno catalizzando l’attenzione pubblica:

  • Le leggi sulle armi
  • La riforma della giustizia
  • L’accessibilità all’assistenza sanitaria
  • Il cambiamento climatico
  • Il sistema educativo
  • L’immigrazione
  • Il precariato lavorativo
  • I prestiti studenteschi
  • La lotta alla corruzione
  • L’equità etnica

I risultati verranno resi noti non appena saranno chiuse le urne, con Rock the Vote che si impegna a pubblicare i dati ottenuti sul sito dedicato. I partecipanti saranno ripagati della loro disponibilità con skin create ad hoc con cui decorare i loro avatar videoludici.

 

minecraft elezioni

 

Per poter divenire “elettori” su Minecraft, i giocatori devono intraprendere un percorso che imita da vicino quello vissuto dai cittadini che si presentano normalmente al voto: si parte dall’identificazione del documento fino ad arrivare all’isolamento nella cabina elettorale.

L’obiettivo é dichiaratamente quello di educare quei ragazzi e ragazze che, pur essendo molto attivi nelle comunità online, risultano poco edotti sulle metodologie formali di partecipazione politica.

A scuola non ci insegnano molto sul funzionamento del processo elettivo, come funzioni e come si svolga veramente,

sostiene Teja Foster, direttrice social media di Rock the Vote.

 

 

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