15 fumetti di Batman, in occasione del Batman Day, per approfondire la psicologia e la personalità del Cavaliere Oscuro, il supereroe più temuto e rispettato di tutti i tempi.

In tutto il mondo il 19 settembre si celebra il Batman Day, un’occasione per consacrare ogni anno il mito di uno dei più grandi personaggi immaginari della storia, il Cavaliere Oscuro, e oggi lo facciamo attraverso 15 fumetti di Batman immortali, fondamentali per inquadrare la sua psicologia, la sua evoluzione nel tempo, i suoi drammi e successi.

Un personaggio come Batman, da poco ultraottantenne, è impossibile da circoscrivere in un profilo univoco. Nel corso della sua storia editoriale i migliori autori e disegnatori al mondo hanno contribuito alla sua evoluzione, ognuno infondendo anche una piccola parte di sé stessi nei dialoghi, nei gesti e nelle grandi avventure che hanno caratterizzato il Cavaliere Oscuro.

Ma il nume tutelare di Gotham è così presente nell’iconografia della pop culture che più o meno tutti credono di conoscerlo appieno in tutte le sue sfaccettature.

Ma siamo certi che sia così? Ovviamente no ed è per tale motivo che questo viaggio attraverso i 15 fumetti di Batman più importanti dell’epoca moderna risulterà particolarmente piacevole e interessante.

 

batman legacy

 

L’ho detto in svariate occasioni: Batman è l’eroe che vorresti a protezione della tua città, ma se dovessi scegliere un eroe come amico probabilmente vorresti Spider-Man.

Batman incute rispetto, timore. Batman spaventa perché è l’uomo che ha superato i limiti stessi dell’umanità, spingendosi laddove pochi altri hanno osato. È la vittoria della volontà sull’istinto, ma allo stesso tempo Batman sfrutta la paura e gli istinti più primordiali per sottomettere le proprie prede.

Tutti gli eroi fanno a cazzotti, anche con esiti drammatici, ma Batman, quantomeno nelle sue interpretazioni più moderne, sistematicamente frattura ossa, rompe legamenti, incide la carne con una ferocia e una precisione chirurgica: impossibile pensare che non tragga almeno uno po’ di piacere nel fare tutto ciò.

Il viaggio inizia qui, tra autori entrati nella leggenda e disegnatori tra i più bravi al mondo, opere che hanno ispirato film e in alcuni casi hanno dato il via a movimenti rivoluzionari non solo nella nona arta ma in tutto il settore della comunicazione.

Ma soprattutto è un viaggio che ci permetterà di approfondire i più importanti aspetti della psicologia di Batman.

 

 

 

 

Batman Anno Uno di Frank Miller e David Mazzucchelli

15 fumetti di Batman: Year One

 

Partiamo dal principio. Non certo quello editoriale (il fumetto è del 1987), ma quello che racconta l’inizio della carriera di Batman.

In quegli anni Frank Miller era realmente pervaso da un sacro fuoco creativo e un anno dopo aver messo a segno il suo colpo più potente intraprende un altro viaggio rivoluzionario con la collaborazione dello spettacolare David Mazzucchelli raccontando il primo anno di attività di Batman.

In un viaggio tra i 15 fumetti di Batman più significativi dell’epoca moderna questo gioiello non può mancare.

Bruce Wayne ha viaggiato per il mondo per il suo addestramento, desideroso di portare giustizia nella propria Gotham City ma confondendola ripetutamente con la vendetta. Batman Anno Uno (che ha ispirato Batman Begins di Nolan) si caratterizza per un fortissimo realismo e un rivoluzionario punto di vista sulle origini di Batman, molto meno romantiche e decisamente più crude.

Non ci sono ancora i grandi istrionici villain della mitologia batmaniana, ci sono i mafiosi, i poliziotti corrotti, una città in preda ad una follia violenta e un Jim Gordon, anch’egli nuovo arrivato in città che intraprende un cammino simile a quello del Crociato Incappucciato, finendo per formare la storica alleanza.

In Batman Anno Uno scoprirete che l’animo di Bruce Wayne è stato rivolto verso il lato oscuro più di quanto avreste mai immaginato e che solo la sua determinazione e la sua incredibile forza di volontà lo hanno condotto sulla via di giustizia e altruismo che abbiamo imparato a conoscere. Ma ci suggerisce anche uno dei motori psicologici più importanti alla base del pensiero batmaniano: qualcosa si annida nell’ombra, qualcosa di cattivo pronto ad emergere e a prendere le redini se la mente di Bruce dovesse vacillare.

 

 

 

 

Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller, Klaus Johnson e Lynn Varley

15 fumetti di Batman: il ritorno del cavaliere oscuro

 

Tra i 15 fumetti di Batman fondamentali, Il Ritorno del Cavaliere Oscuro è di certo il più importante, imponente. Frank Miller, nel 1986 inaugura la nuova era dei comics con il suo capolavoro più grande, che racconta la fine del viaggio di Batman, anche se non in senso letterale, visto che c’è un altro importantissimo fumetto a riguardo di cui parleremo tra poco.

Batman si è ritirato. Troppe cicatrici, troppo dolore per il cinquantacinquenne Bruce Wayne che non riesce comunque a vivere sereno, constandando il declino irrefrenabile di Gotham. L’ultima evasione ed omicidio di massa del suo acerrimo nemico Joker lo costringeranno ad indossare nuovamente il mantello.

E – mio dio – la figura del Cavaliere Oscuro diventa la più monumentale e minacciosa mai vista prima.

Quando Batman capirà che serve qualcosa di più per riportare Gotham ad una condizione migliore, si troverà addirittura contro il governo e la sua arma definitiva: Superman. Lo scontro che ne nascerà non è solamente un confronto fisico, è l’autodeterminazione dell’essere umano che arriva a sfidare una divinità, è un anarchico grido di indipendenza, è la quintessenza dell’evoluzione umana. Come abbiano fatto a rovinare tutto trasponendolo al cinema con Dawn Of Justice rimane tuttora un mistero.

Miller ci regala un profilo psicologico di Batman complesso, spaventoso, militaristico. Quando si parla ci “crociata” non lo si fa tanto per dire e capirete quanto la giustizia sia per Batman più un’ossessione che un ideale. Una nuova Robin entrerà nella sua vita e il finale è uno dei più geniali che siano mai stati scritti in un fumetto.

Il Batman de Il Ritorno del Cavaliere Oscuro fa paura. È l’uomo nero protagonista delle storie per mandare a letto i bambini. Ma è anche uno dei pochi baluardi di integrità immaginabili nel futuro distopico che purtroppo forse non è poi così tanto fantasioso.

 

 

 

 

Kingdom Come di Mark Waid e Alex Ross

15 fumetti di Batman: kingdom come

 

Kingdom Come è l’affresco di un passaggio generazionale tra supereroi, ovvero la vecchia guardia di Superman, Wonder Woman e Batman (legata ad ideali forti e fiducia nella giustizia, pronta ad arrestare i “cattivi” ma non certo ad ucciderli) e una nuova generazione spregiudicata, desiderosa di soppiantare la vecchia. Lo scontro che sarà il perno della vicenda è metafora di un più profondo cambio dei tempi e dei costumi. Il racconto di Mark Waid unito ai dipinti eccezionali di Alex Ross (non amo l’iper realismo nei fumetti ma di fronte a certe tavole si può solo rimanere a bocca aperta) rende Kingdom Come una pietra preziosa tra i 15 fumetti di Batman più importanti.

Per quanto concerne Batman, che è uno dei protagonisti, questo fumetto è decisamente interessante perché amplifica uno degli aspetti fondamentali della sua personalità.

Batman è furbo, più di chiunque altro e anche se sei suo alleato, il buon senso ti dovrebbe suggerire che non è il caso di fidarsi ciecamente di lui. È coraggioso, leale, ma il bene superiore sarà sempre anteposto da lui su tutto.

Emblematico il finale in cui trovandosi nella condizione di poter fare da “maestro” ad un nuovo giovanissimo futuro eroe, il nostro ormai anziano Cavaliere Oscuro chieda: “vi rendete conto che mi avete dato la possibilità i influenzare il bambino più potente del mondo?”

Touchè. Ancora 1 a 0 per Batman.

 

 

 

 

Il Lungo Halloween di Jeph Loeb e Tim Sale

15 fumetti di Batman: il lungo halloween

 

Tra i 15 fumetti di Batman più importanti, impossibile non citare l’opera di Loeb e Sale.

Ne Il Lungo Halloween, ambientato nei primi anni di carriera del Cavaliere Oscuro, ci troveremo di fronte ad una serie di omicidi misteriosi e ad un’indagine squisitamente complessa ed interessante.

Perché se parliamo di Batman, parliamo del più brillante detective al mondo e questo fumetto (assieme al suo “seguito” Vittoria Oscura) si concentra proprio su questo aspetto.

E oltre a coinvolgere mafiosi, personaggi apparentemente “secondari” come L’Uomo Calendario e tante comparse tra i villain più importanti, Loeb e Sale spingono l’acceleratore su un’altra caratteristica di Batman: la paura.

Nei disegni di Tim Sale, Batman è diabolicamente minaccioso. Questa sua rappresentazione diventerà fortemente iconografica e sarà fonte di ispirazione per tanti.

Ne Il Lungo Halloween assisteremo anche ad una nuova rappresentazione del rapporto Jim Gordon – Batman – Harvey Dent e alla nascita di Due Facce (in parte questo fumetto ha ispirato Nolan per la realizzazione de Il Cavaliere Oscuro) ed è in assoluto uno dei fumetti dall’ambientazione crime-noir meglio riusciti della storia editoriale moderna del Cavaliere Oscuro.

 

 

 

 

Una morte in famiglia di Jim Starlin e Jim Aparo

Morte in Famiglia

 

C’era una volta un Robin dal destino controverso. Rispondeva al nome di Jason Todd ed era totalmente differente dal suo predecessore, Dick Grayson. Laddove quest’ultimo era solare, leale e generoso, Jason Todd nascondeva un’ambizione e una furia davvero difficili da contenere.

Fu chiesto ai lettori di votare un sondaggio per decretare il suo destino e il popolo decise: pollice verso.

In una saga ancora oggi memorabile, il giovane Jason Todd alla ricerca di sua madre finì per cadere in una trappola mortale di Joker e venne da quest’ultimo finito a colpi di spranga.

E Batman? Semplicemente fallì. Arrivò troppo tardi. L’immagine del Cavaliere Oscuro che culla il secondo Robin privo di vita e massacrato dai colpi di Joker è tuttora memorabile, immortale.

La psicologia del Cavaliere Oscuro, già provata dall’abbandono del primo Robin subisce qui una delle sue ferite più gravi e vedrà un epilogo solo quando Jason Todd, molti anni dopo, tornerà dalla tomba grazie ad una Fossa di Lazzaro e desideroso di vendetta.

Per Batman, Robin non è solo un compagno, è un figlio. E la perdita di Jason Todd lo ha portato a cambiare radicalmente nelle successive storie. La vita di Batman non è solo vittorie, ma anche fallimenti e la perdita di Jason Todd ma soprattutto il non essere riuscito ad educare il suo pupillo e a scovare per tempo quella vena di malvagità in lui saranno errori che peseranno per sempre e che inseriscono Una morte in famiglia tra i 15 fumetti di Batman fondamentali.

 

 

 

 

Il Figlio del Demone di Mike W. Barr e Jerry Bingham

15 fumetti di Batman: il figlio del demone

 

Stavamo parlando di figli. Bruce Wayne un figlio lo ha avuto davvero, Damian.

L’idea di Grant Morrison però è nata da Il Figlio del Demone del 1987, graphic novel in cui, incredibilmente, Batman sarà costretto ad unire le forze con Ra’s al Ghul, il demone, capo della setta degli assassini e padre della splendida Talia.

Tra Talia e il Crociato Incappucciato nascerà una storia d’amore in cui per la prima volta in maniera esplicita vediamo il nostro tenebroso innamorarsi davvero. Non le solite storie di facciata del miliardario Bruce Wayne, ma una vera attrazione che porterà Batman a desiderare Talia in sposa.

Ma come può unirsi alla famiglia del più pericoloso eco terrorista del mondo, nonché sua nemesi? Se Joker è l’opposto di Batman, La Testa del Demone è semplicemente un Batman che ha accettato l’omicidio tra le sue azioni.

Il confronto tra i due è emozionante, ma ancora di più è Batman che sceglie addirittura di togliersi la maschera per concedersi a Talia, un punto debole scoperto.

Poi vabbè, tanto di cappello a Batman che riesce a farsi la figlia di uno dei villain più pericolosi di sempre, sotto lo stesso tetto e con questo in giro.

 

 

 

Arkham Asylum: una seria casa su un serio suolo di Grant Morrison e Dave McKean

Arkham Asylum di Grant Morrison

 

Batman è paura, follia, delirio. Batman è un’immagine spesso distorta e amplificata nella psiche dei suoi nemici. Batman stesso è sospettosamente afflitto da ossessioni.

Solo Grant Morrison poteva avventurarsi nella dimensione più onirica e demenziale di Batman e per farlo ha reso protagonista l’Arkham Asylum la struttura psichiatrica di detenzione dove finisce la maggior parte dei criminali catturati.

Mai come in questo fumetto Batman è realmente un simbolo, più che un essere vivente. È l’incarnazione della paura e della vendetta e l’autore scozzese, coadiuvato dall’arte sublime di Dave McKean, riesce a fornire anche un quadro psicologico del Cavaliere Oscuro che lo avvicina in modo preoccupante ai propri nemici.

Il fumetto è pieno zeppo di citazioni, metafore (Killer Croc che, sconfitto da Batman, assume una posizione molto somigliante al Cristo in croce) e approfondimenti che lo rendono verosimile, nel suo orrore onirico.

Insomma chi è più matto tra i matti?

Da sempre nella mia personale top five, Arkham Asylum è da considerare uno dei 15 fumetti di Batman più importanti di sempre, nonché una delle versioni più adulte e terrificanti mai rappresentate di Joker (si dice che Heath Ledger ne sia stato particolarmente influenzato per la sua interpretazione nel secondo film di Nolan dedicato al Pipistrello).

 

 

 

 

Batman Ego di Darwyn Cooke

15 fumetti di Batman: Batman Ego

 

Batman rappresenta da sempre una dualità interessante: Bruce Wayne, l’orfano in cerca di calore familiare, il miliardario figliol prodigo e Batman, lo spirito della vendetta, il portatore di giustizia, l’uomo nero che incute paura. Ma quale dei due è la maschera?

Darwyn Cooke nella sua prima graphic novel, Batman Ego, ci offre un’analisi psicologica davvero eccellente del personaggio, scindendo le due personalità e  mettendole a confronto in un dialogo tanto surreale quanto affascinante.

Per saperne di più leggete la recensione da poco pubblicata su Lega Nerd.

 

 

L’opera del compianto Darwyn Cooke, pur nella sua brevità, ci offre uno spaccato interessantissimo della psicologia e delle debolezze dell’uomo Bruce Wayne a confronto con il simbolo di Batman emerita certamente di essere annoverata trai 15 fumetti di Batman più importanti dell’epoca moderna.

 

 

 

 

Batman: Hush

15 fumetti di Batman: Hush

 

Nell’opera di Jeph Loeb e Jim Lee si approfondisce ancora maggiormente il passato di Bruce Wayne e la sua famiglia e ci si concentra ancora sul travagliato rapporto tra Batman e Catwoman, alias Selina Kyle.

Una fantasma dal passato della famiglia Wayne emergerà per eliminare il Pipistrello e faremo quindi la conoscenza di Thomas Elliot, Hush, un personaggio che assumerà anche dei ruoli importanti nella successiva continuity batmaniana e che in questa serie darà del notevole filo da torcere al Cavaliere Oscuro.

Il racconto ben sviluppato, affascinante, prende un percorso un po’ di diverso dalle atmosfere crime e noir de Il Lungo Halloween e Vittoria Oscura, pur accentuando fortemente gli accenti investigativi e romantici, ma ampliando la componente action e andando a porre le basi per il ritorno di Jason Todd che avverrà qualche anno su Batman: Sotto il Cappuccio Rosso di Judd Wynick e Doung Mahnke.

Batman: Hush non tocca i picchi di alcuni fumetti presenti in questo articolo ma risulta molto divertente e utile per comprendere le reazioni suscitate negli antagonisti dalla figura di Batman. Si dice spesso che Batman sia la causa per cui tanti freak e squilibrati inondano le strade di Gotham e in questo fumetto si ha un approfondimento su quelle che potrebbero essere le motivazioni a favore di questa tesi.

Scrittura fluida, grandi disegni di Jim Lee e un grande cast avvincente per un fumetto che merita di entrare tra i 15 fumetti di Batman più importanti.

 

 

 

 

Batman: un luogo solitario per morire di Marv Wolfman, George Perez, Jim Aparo e Tom Grummett

Batman un luogo solitario in cui morire

 

Abbiamo parlato di Jason Todd e accennato alla figura di Dick Grayson, i due Robin scelti ed addestrati da Batman. Ma il primo ragazzo meraviglia a scelgiere spontaneamente di diventare Robin è il terzo in ordine di apparizione, Tim Drake.

Questo è il fumetto che racconta le sue origini e l’assunzione del suo nuovo ruolo in costume rosso e giallo, mostrandoci anche le differenze con i suoi due predecessori.

Tim è un detective abilissimo, votato più alla deduzione che al combattimento (dove comunque eccelle), istintivamente portato per avere intuizioni brillanti e risolutive, quasi a competere con la mente di Batman. Riuscirà a scoprire l’identità segreta del Cavaliere Oscuro, obbligando quest’ultimo ad ingaggiarlo nella batfamiglia.

Ma l’analisi più importante è quella per tanti anni si è fatta strada tra i nostri pensieri. Perché il Cavaliere Oscuro ha bisogno di una spalla più solare? Per completarsi? Per non abbandonarsi al proprio lato oscuro? Per un bisogno atavico di avere una famiglia, proprio perché è stato privato della sua (va detto che Tim Drake non è orfano, né problematico con Jason Todd).

E se la risposta fosse che con, un Robin a fianco, Batman è più prudente e assennato? Se fosse anche per la sua stesa sicurezza che un Robin diventa necessario?

Una risposta importante per un’analisi psicologica davvero interessante che inserisce la serie gestita da Marv Wolfman tra i 15 fumetti di Batman, utili per capire la sua stessa mentalità e i suoi segreti.

 

 

 

 

Knightfall

Batman Knightfall

 

Chi può indossare il mantello se non Bruce Wayne? Dopo la saga Batman R.I.P. di Grant Morrison, il ruolo è stato temporaneamente assunto da Dick Grayson, il quale ha compiuto bene il suo dovere, pur destando sospetti tra i suoi rivali storici (un Batman che sorride in modo solare mentre combatte è decisamente fuoriluogo).

Nella saga Knightfall, Bane riuscirà ad ordire un piano per eliminare Batman, riuscendo infine a spezzargli la schiena nell’iconica sequenza che tutti abbiamo visto almeno una volta e che ha ispirato Nolan per il suo terzo film su Batman.

A quel punto uno spezzato Batman sarà costretto a cedere il mantello a Jean Paul Valley, alias Azrael, che presto soccomberà al peso dello stesso, obbligando Bruce Wayne a rialzarsi e a diventare più forte di prima, per riprendersi il mantello e per dichiarare a tutto il mondo che, può esistere un solo Cavaliere Oscuro e che quel qualcuno è lui.

Knightfall, serie inserita in continuity nella prima metà degli anni ’90, ci mostra la capacità unica di Batman e la caratteristica che rende grande un eroe come lui: non tanto il fatto di non cadere mai, quanto quello di sapersi sempre rialzare, migliore di prima.

La serie è quindi importante per mostrare un altro fallimento di Batman che servirà allo stesso come stimolo per rialzarsi e per insegnarci nuovamente che lui è realmente il simbolo del super-uomo, di colui che impara dai propri errori e che non teme la sconfitta, in quanto metafora di un nuovo inizio.

 

 

 

 

The Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland

15 fumetti di Batman: The Killing Joke

 

Il capolavoro di Alan Moore non è un fumetto su Batman, ma parla di Batman indirettamente. Perché per conoscere il Cavaliere Oscuro e l’importanza delle scelte che ha fatto, è necessario passare per la storia della sua nemesi, Joker.

Il principio alla base di The Killing Joke è semplice e geniale: basta una brutta giornata per trasformare una persona qualunque nel peggior criminale della storia. Le origini di Joker ci vengono raccontate per la prima volta nel 1988 dall’autore di Watchmen e questo ci mostra la vera differenza tra la follia omicida del Pagliaccio e la granitica ostinazione del Pipistrello. Molte volte, constatando la pazzia di Joker, ci siamo chiesti se non la stessa condizione non affligga anche Batman. Questo fumetto riuscirà a fornirci, se non una risposta definitiva, un importante indizio.

Joker si accanirà contro la famiglia Gordon, arrivando a menomare Barbara Gordon costringendola su una sedie a rotelle (successivamente diventerà Oracolo) e confrontandosi ancora una volta con il Cavaliere Oscuro.

Un processo indiretto di analisi di Batman, attraverso la storia di Joker che ha fatto leggenda e che in qualche modo ha indirettamente ispirato Todd Phillips nella realizzazione del suo film con Joaquin Phoenix.

In questo caso però non parliamo di uno dei 15 fumetti di Batman più importanti di sempre, ma di uno dei migliori tre. Must have.

 

 

 

 

Batman: Terra Uno di Geoff Johns e Gary Frank

Batman Terra Uno

 

Sempre in ambito di universi paralleli e storie fuori continuity impossibile non citare Batman Terra Uno, parte della collana Earth One voluta circa una decina di anni fa da DC Comics per rimaneggiare nuovamente le origini dei propri principali character.

A differenza di Batman Anno Uno, dove Frank Miller ci mostra un Batman agli inizi ancora intriso di desiderio di vendetta, Geoff Johns, con il sempre fidato ed abile Gary Frank, ci mostra un Batman che ha già iniziato la sua carriera con il piede giusto.

Non è ancora perfettamente addestrato e tecnologicamente preparato (pagando a caro prezzo ogni passo falso), ma è già consapevole della responsabilità della sua scelta. Ma se il Cavaliere Oscuro risulta più lucido e maturo fin dall’inizio, altrettanto non si può dire dei suoi comprimari, a partire da Jim Gordon che ha scoperto a sue spese che sfidare il sistema corrotto di Gotham City comporta un prezzo troppo alto da pagare.

Batman Terra Uno è da considerare quasi come un “what if” di Anno Uno, in cui assisteremo ad un Bruce Wayne che fin dall’inizio prende decisioni più sagge e coraggiose che nelle altre storie che ben conosciamo, generando con buona probabilità atri esiti.

Inoltre saremo testimoni anche ad una trasformazione che avrà poi ripercussioni a livello di continuity nei cicli successivi, ovvero quella di Alfred.

Il maggiordomo di casa Wayne ha avuto un passato da soldato e medico da campo, ma in questa storia scopriamo che addirittura è stato un agente del MI-6 e che il suo aiuto al Crociato Incappucciato ad inizio carriera è tutt’altro che tenero.

 

 

 

 

Batman & Figlio di Grant Morrison e Andy Kubert

Batman e figlio

 

Abbiamo finora approfondito tutti i principali Robin, tranne uno: Damian Wayne, figlio biologico di Bruce e Talia Al Ghul.

La sua esistenza è stata celata al Cavaliere Oscuro dalla madre, in modo che potesse essere addestrato indisturbatamente dalla Lega degli Assassini ed ereditare l’impero del nonno.

Ma al culmine della gestione Morrison, il violento e irritante ragazzino viene finalmente adottato dal suo padre biologico; in maniera del tutto inaspettata Batman si ritrova un vero figlio da educare e, visto il passato di addestramento dello stesso, la missione sarà ben più che ardua.

Damian dimostrerà una totale reticenza alla disciplina, non sopporterà  gli altri membri della bat-famiglia e sarà plagiato dall’educazione dei killer di Ra’s al Ghul, al punto da essere una sfida ben maggiore rispetto a quella rappresentata da Jason Todd.

Batman dovrà superarsi, mettendosi a nudo e mostrando lati della sua personalità che nemmeno immaginavamo, anche nel reggere un equilibrio, non sempre stabilissimo, per reggere anche le gelosie sviluppate in seno al suo gruppo.

Damian diventerà il centro della vita di Bruce e dopo la sua scomparsa in Batman R.I.P. stringerà un legame fortissimo con Dick Grayson, forse l’unico al di fuori di suo padre che rispetterà e che considererà un vero fratello maggiore.

È importante annoverare Batman & Figlio tra i 15 fumetti di Batman importanti per scoprire la sua psicologia, proprio perché, nonostante un’espediente narrativo non particolarmente brillante ma estremamente ben strutturato, Morrison ci fornisce la risposta definitiva alla domanda “il Cavaliere Oscuro può essere un buon padre e continuare a difendere Gotham e il mondo senza ostacoli”?

La risposta è si.

 

 

 

 

Cosa è successo al Cavaliere Oscuro? Di Neil Gaiman e Andy Kubert

Cos'è successo al cavaliere oscuro

 

Non potevo che concludere con l’unica vera ultima storia di Batman. In che senso ultima? Beh, esattamente ciò che ho scritto.

Qualunque sarà il percorso editoriale di Batman e l’immortalità del suo personaggio, Neil Gaiman ha realizzato la fine, l’ultimo addio al Crociato Incappucciato, in una storia che è un omaggio alla sua lunga storia editoriale e un’analisi psicologica incredibile.

Cioè non tanto ciò che è realmente Batman, ma quello che rappresenta per ognuno di noi o, come nel fumetto, per ognuno dei suoi nemici e alleati.

Un salvatore, un’eterna spina nel fianco, un amante, uno spettro di paura e oscurità, un giustiziere, un padre, un figlio. Al funerale di Batman parteciperanno tutti, Alfred, Jim Gordon, Pinguino, Catwoman, Joker e ognuno racconterà una diversa versione su come ha visto spegnersi il Pipistrello.

 

 

 

 

Ma il Pipistrello non può morire, ha trasceso da tempo la mortalità trasformandosi in un simbolo e, in una poetica visione del ricongiungimento coi defunti genitori, assisteremo alla fine e alla rinascita della leggenda di Batman.

Perché Batman non morirà mai. Sarà sempre nei nostri cuori e ricordi, in quelli dei nostri figli e delle generazioni future. Gli esseri umani muoiono. Le leggende no.

 

Dark Knight Returns

 

In questo lungo viaggio tra i 15 fumetti di Batman fondamentali per conoscere la psicologia del Cavaliere Oscuro ci sono grandi opere che hanno segnato la storia editoriale moderna del personaggio.

Ma Batman è uno dei personaggi preferiti di ogni autore di comics che si rispetti e tante sono le storie interessanti da prendere in considerazione per approfondire la sua legenda immortale, dalla gestione crime di Ed Brubaker (L’uomo che ride), agli estremi di All Star Batman e Robin e Il Cavaliere Oscuro Razza Suprema di Frank Miller, passando per il nuovo Batman del futuro di John Pope (Batman Year 100) o le recenti saghe di Scott Snyder, come La Corte dei Gufi (disegnato da Greg Capullo) e Lo Specchio Nero (disegnato da Mark Simpson e dal nostro Francesco Francavilla).

Oggi è il Batman Day e questo pezzo varrà anche per gli anni a venire, anche se ci auguriamo che sempre più storie vadano ad arricchire un mito che ha “solo” ottanta anni e che di certo non ha intenzione di spegnersi o affievolirsi.

Personalmente Batman è stato più di una lettura e un compagno di crescita. È stato molte volte un esempio, uno sprono a far meglio. Ho scritto canzoni sul Cavaliere Oscuro e tante sue storie mi hanno insegnato molto e permesso di maturare.

Se siete arrivati fino a qua è perché siete come me e di certo non considerate i fumetti come “semplici giornalini”.

Lunga vita al Cavaliere Oscuro.