la nuova versione del Patriot Act consentirà alle forze dell’ordine federali di accedere alla cronologia internet dei cittadini americani in assenza di un mandato, ma forse c’è ancora speranza.
In Senato un emendamento bipartisan per impedire l’accesso alle cronologia internet degli americani in assenza di un mandato è stato respinto con un solo voto di scarto.
Ora la palla passa agli attivisti, che stanno cercando di convincere la Presidente della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi e i deputati a riproporre ed approvare lo stesso emendamento, in modo da imporre al Senato un nuovo voto.
La tesi degli attivisti è che difficilmente l’emendamento verrebbe nuovamente respinto, dato che quando si è tenuta la votazione della scorsa settimana, molte figure chiave del mondo progressista non erano presenti in aula.
Si tratta di un’opportunità incredibilmente rara. Se Bill Barr e Donald Trump potranno spiare gli americani è una decisione esclusiva della Presidente Pelosi.
ha detto a Motherboard Sean Vitka, senior policy counsel di Demand Progress.
Altri attivisti, come Evan Greer, puntano il dito contro l’ipocrisia in cui cadrebbero i democratici in caso di ignavia: «Ma come, hanno cianciato di impeachment per gli ultimi due anni e ora che possono porre anche solo una piccola limitazione alle politiche di sorveglianza della Casa Bianca si tirano indietro?».
L’emendamento era stato presentato al Senato dal repubblicano Steven Daines e dal senatore democratico Ron Wyden.
La cronologia di navigazione offre una finestra su alcuni degli aspetti più sensibili della nostra vita, rivelando tutto, dalle nostre opinioni politiche a potenziali condizioni mediche. Il voto del Senato dimostra che esiste un sostegno considerevole a favore di questa importante riforma, e che la Camera dei rappresentati dovrebbe includerla nella versione approvata dal Senato della legge.
ha detto a Motherboard Neema Singh Giuliani, senior legislative counsel dell’ACLU – American Civil Liberties Union.