La quarantena forzata ha fatto schizzare in modo vertiginoso i dati d’utilizzo delle app di Facebook, specie quelle dedicate esclusivamente alle comunicazioni.

Valgono i ragionamenti già fatti per altre stay-at-home stock.  Ossia, non durerà. O meglio, si spera che non durerà perché se i numeri dell’impero di Facebook rimarranno costanti anche durante i prossimi quadrimestri, può solo significare che anche la gravità della pandemia (e delle relative misure restrittive) è rimasta costante nel tempo.

Ma non entriamo nel merito della questione, non qui almeno. Durante la giornata di ieri Facebook ha rivelato i dati del primo quadrimestre del 2020. Larga parte del focus è andato alle performance straordinarie registrate da pressoché tutti i social e i servizi di Facebook.

Il vero picco lo registrano le app di messaggistica, come Whatsapp e Messenger. Il primo ha visto un aumento del 50% nel numero di messaggi inviati, mentre complessivamante gli utenti effettuano ogno giorno 700 milioni di telefonate usando le due app.

Nessuno dei due servizi viene monetizzato facilmente dall’azienda, che i veri soldi li fa grazie a Facebook e Instagram:

Non monetizziamo molti dei servizi che hanno visto un aumento d’utilizzo più radicale, inoltre abbiamo registrato un indebolimento del nostro business delle inserzioni nei Paesi che hanno preso le azioni più aggressive nel contenimento del COVID-19,

ha detto Mark Zuckerberg durante un’intervista con il New York Times.

Le previsioni di Facebook per il futuro non sono ottimiste: il budget per le inserzioni pubblicitarie (come spiegavamo in parte qui) è destinato a calare, per il semplice fatto che alcuni dei settori che in genere spendono di più in pubblicità, turismo e ristorazione su tutti, sono pressoché totalmente in ibernazione. Inoltre l’azienda dà per scontato che con l’allentamento delle misure restrittive le performance delle sue app torneranno nella norma.