Molti social che oggi utilizziamo quotidianamente, in tempi non sospetti erano stati sottovalutati. Ecco cosa pensava la gente di Twitter.

Il mondo odierno è popolato dai social: Twitter, Facebook, Instagram sono i più diffusi, ma nel “parco” abbiamo anche quelli scomparsi (come SnapChat) o quelli in crescita (come il recente TikTok). Questi servizi, che nel corso del tempo si sono evoluti per assecondare sia i bisogni degli utenti che le idee dei creatori, non sono usciti dal nulla. Al contrario, hanno avuto un inizio, un’evoluzione (e alcuni una fine).

Twitter, nato il 21 marzo 2006 con il primo Tweet fatto dal CEO Jack Dorsey, prima di diventare uno dei mezzi di comunicazione (sintetica) più diffuso nel mondo, era stato commentato da stampa, blogger e semplici utenti.

 

Slate – 27 novembre 2006

Il primo che andiamo a vedere è negativo e stroncante: parliamo di Slate, sito internet che mesi dopo l’uscit commentò l’arrivo di Twitter in modo quasi sarcastico.

… Per le ultime notizie riguardanti il solipsismo, andate a vedere Twitter.com, un sito dove potrete rispondere alla domanda “Cosa stai facendo?”. Alle 7:47 di lunedì, per esempio, Lynda stava per bere un bicchiere d’acqua.

Questo pone nuove domande. L’ha preso il bicchiere? Era abbastanza fredda? Tragicamente, non sapremo mai la risposta, a meno che qualcuno non crei un sito dove dire cosa stavamo facendo prima di fare ciò che stiamo facendo adesso. Oppure, un sito interattivo dove dire cosa faremo dopo ciò che stiamo facendo adesso.

Ovviamente il redattore di Slate non c’aveva visto lungo: al contrario, l’evoluzione che ha avuto questo social ha dimostrato come dei pensieri semplici e veloci, spesso, possono essere diretti e concisi.

 

Techcrunch – 15 luglio 2006

Al contrario Techcrunch era stato più permissivo, descrivendo per bene il servizio come un social fatto di messaggi brevi.

La gente lo usa per mandare messaggi come “Sto pulendo il mio appartamento” e “Ho fame”. Si può anche aggiungere amici via messaggi, contattarli, ecc. Twitter è un social network che gira intorno ai messaggi di testo, molto simile a Dodgeball.

Venne paragonato a Dodgeball, un servizio acquistato da Google nel 2005 (che diverrà poi Google Latitude). I creatori, dopo aver abbandonato il progetto, crearono Foursquare.

 

Twitter

 

Los Angeles Times – 31 dicembre 2006

Il giornalista di Los Angeles Times analizzò invece il servizio in modo tecnico – nei limiti del possibile – paragonandolo a social network tutt’ora conosciuti (sebbene in disuso o chiusi) come MySpace e Friendster.

Twitter lavora ipercaricando social network come MySpace o Friendster. Un utente Twitter crea un profilo basic e una piccola rete di amici, famiglia, conoscenti e belle facce. Quando vuole, l’utente entra su Twitter.com, risponde alla domanda “Cosa stai facendo?” in 150 caratteri o meno.

Forse il maggior tempo a disposizione, oppure l’approccio più tecnico avuto dal giornalista, ha permesso di vedere in questo ibrido di social network un qualcosa di più definito e vicino a ciò che è adesso.

 

La Canzone di Twitter e altri contenuti

L’onda di commenti non si fermò soltanto ai giornalisti: comparve nel 2008, a ridosso della grande crescita di Twitter, una canzone dedicata al social network.

 

 

La canzone recita che “non sei nessuno se non sei su Twitter”: effettivamente l’idea 12 anni fa era quella. Questo video venne addirittura condiviso da personalità famose quali Demi Moore (ovviamente tramite un tweet).

Con un peso politico in alcuni casi, o utilizzato per annunci in altri, questo social è attivo e vive tutt’oggi, nonostante la concorrenza sia spietata (e sempre pronta a creare nuovi format di post).