Jordan Ifueko al SalTo: in Raybearer non parlo del colore della pelle dei protagonisti ma di persone con potere e persone senza

Il Salone del Libro 2023 è stata un’edizione da record. In totale gli ingressi nel corso dei 5 giorni di fiera sono stati 215.000 numeri da capogiro che confermano l’abbattimento del record dello scorso anno. Il SalTo 2023 è l’edizione più frequentata della storia del Salone del Libro di Torino. Grande merito va indubbiamente dato al web ed in particolare al Booktok, il settore di TikTok dedicato ai romanzi. Tantissimi i giovani e giovanissimi, a volte affiancati da genitori o nonni. La lettura unisce e collega fra di loro generazioni e generazioni di appassionati. Mai come prima il Salone del Libro conferma che non esistono età predefinite per iniziare a leggere e diventare lettori assidui. L’edizione del SalTo appena conclusa ha avuto il grande privilegio di garantire ai lettori italiani la possibilità di ascoltare alcune delle autrici internazionali più amate del momento tra cui Tillie Cole, Tahereh Mafi e Jordan Ifueko. A proposito di Jordan Ifueko, durante il SalTo ha avuto modo di raccontarci del suo Raybearer da poco arrivato in Italia per Fazi Editore. 

Raybearer: ecco di cosa parla il romanzo di Jordan Ifueko

Jordan Ifueko ha presentato a Torino il suo Raybearer, il primo volume di una nuova duologia fantasy arrivato in Italia a gennaio per Fazi Editore. La cover italiana è originale e ricca di dettagli, è stata apprezzata dall’autrice stessa. Se amate i glitter e le rifiniture metallizzate non potrete non apprezzare la copertina di Raybearer. 

La storia è ideale per chi apprezza i fantasy ricchi di tematiche delicate ed importanti: dalla ricerca del proprio io interiore, al trope del family found fino alla presenza di un’interessante worldbuilding fantasy ispirato alla cultura africana, per giungere infine alla presenza del romance. 

Raybearer è il primo volume di una potente epopea fantasy ambientata in un mondo ricco di tradizioni magiche, leggende e riti ancestrali, ma anche colmo di segreti pericolosi. Tarisai ha sempre desiderato il calore di una famiglia: è cresciuta in isolamento, nel selvaggio e lussureggiante regno di Swana. Sua madre, Lady, è una donna potente e temuta, che non le ha mai dimostrato affetto e che la spedisce nella Città di Oluwan, la capitale dell’impero arit, a competere con altri bambini per entrare a far parte del Concilio del principe Dayo, l’erede al trono.

Undici di loro verranno selezionati per essere consacrati attraverso il potere del Raggio, che li legherà a vita al futuro imperatore impegnandoli a proteggerlo. Ma il destino di Tarisai è segnato da un crudele incantesimo di Lady, che vuole che la figlia uccida il principe, invece di amarlo e difenderlo. Tarisai è davvero obbligata a essere la pedina nei giochi politici di sua madre? In una capitale piena di intrighi e magia, la giovane dovrà decidere chi considerare davvero la sua famiglia e a chi, invece, voltare le spalle. Nulla conta più della lealtà. Ma cosa accade quando giuri di proteggere colui che sei nata per distruggere?

Non dovrete attendere molto prima di scoprire come si concludono le avventure di Tarisai, Fazi Editore ha annunciato che il seguito diretto di Raybearer, Redemptor, approderà nel territorio nostrano entro fine 2023.

Le parole di Jordan Ifueko: tra fantasy e rappresentazione

Raybearer al SalTo è stato un vero successo: complice la presenza dell’autrice alla fiera, le copie del volume firmato Fazi Editore sono praticamente andate sold out il sabato pomeriggio. Jordan Ifueko ha svolto diversi firmacopie nei giorni della fiera ed ha risposto alle domande dei fan con estrema dolcezza e premura. Non è mancato ovviamente il panel interamente dedicato al suo romanzo ed abbiamo avuto l’occasione di porgli le nostre personalissime domande 

L’amore nel romanzo di Jordan Ifueko non è raccontato come se avesse un unico volto ma ha più facce, più sfaccettature e diverse rappresentazioni. “Per me in Raybearer era importante parlare di diversi tipi di amore e di tanti modi di amare” ha dichiarato l’autrice.

Nella letteratura per ragazzi spesso ci viene detto, ridetto e ribadito tantissime volte che l’amore che più ci definisce e che maggiormente segna gli anni della crescita e dell’adolescenza è l’amore romantico. L’autrice però non è d’accordo: “Penso che per molti di noi l’esperienza ci ha insegnato che non è l’amore romantico a plasmarci ma piuttosto l’amore per gli amici e per la famiglia.”

Secondo la Ifueko, questo tipo di amore è l’amore più forte, quello che ci può spezzare e distruggere. L’autrice conferma che se da ragazzina fosse stata respinta da un amico o da un’amica sarebbe stata molto più addolorata rispetto ad un rifiuto romantico. Proprio per questo motivo per lei è stato molto importante esplorare tutti questi tipi di amore nel suo romanzo. 

La storia di Raybearer, anche se pubblicata soltanto nel 2020 negli Stati Uniti, in piena pandemia, è stata pensata parecchi anni prima. L’universo di Raybearer è stato forgiato da Jordan quando era realmente una ragazzina e, come potrete immaginare, è profondamente legato alle sue esperienze giovanili. L’autrice ha studiato a casa, non ha frequentato la scuola pubblica fino a 13 anni. Ha così vissuto un’infanzia molto isolata ed un’adolescenza abbastanza limitata. All’età di 13 anni ha chiesto ai genitori di poter frequentare la scuola pubblica e conoscere ragazzini delle sua età. I suoi genitori erano molto protettevi, ma hanno acconsentito alla richiesta della figlia ad una condizione: frequentare una scuola privata, molto piccola.

Il timore dei genitori della Ifueko era legato a possibili discriminazioni che la figlia avrebbe potuto subire nell’affacciarsi ad interagire con i ragazzini della sua età per via dei pregiudizi legati al colore della pelle. La classe di Jordan era composta da soli 17 studenti, qualcosa di davvero ridotto se pensiamo alle gigantesche classi americane. Nonostante il numero ristretto di studenti, la vita della Ifueko è cambiata drasticamente: da studiare in casa da sola a farlo assieme ad altri coetanei, l’esperienza è completamente diversa. Non più isolata ma a contatto con altre persone per 6 ore al giorno per 6 giorni, sempre con lo stesso gruppo di amici.

L’autrice ci ha raccontato che quelli che inizialmente erano semplici coetanei pian piano sono diventati amici, gli incontri tra di loro non erano limitati all’orario scolastico ma trascorrevamo assieme anche il loro tempo libero durante il fine settimana. Questo gruppetto di 17 ragazzi da sconosciuti è pian piano diventato sempre più unito e solidale. L’autrice ha anche sottolineato che la scuola che ha frequentato era una così detta “scuola preparatoria”: istruiva i suoi studenti anche ad effettuare discorsi in pubblico. Proprio questo approccio originale, unito assieme all’amicizia appena scoperta, ha spinto l’autrice ad immaginare il suo universo fantasy.

“Ho iniziato così ad immaginare un modo in cui un gruppo di ragazzini viene istruito a vivere per guidare e governare il mondo. Come potete quindi intuire il modo di Raybearer è fortemente ispirato alla mia esperienza personale.” Parlando proprio di solitudine, isolamento e di successiva riscoperta della vicinanza con gli altri, l’autrice ha raccontato il processo che ha seguito la sua scrittura di Raybearer, ossia il processo di pubblicazione e di messa in commercio del suo primissimo libro. “Raybearer è stato pubblicato nel 2020 proprio all’inizio della pandemia e il mio tour negli Stati Uniti, già programmato, è stato improvvisamente cancellato. Solo dopo anni ho appreso con mano il successo che Raybearer era di fatto diventato”.

Jordan Ifueko ha subito l’influenza della pandemia. L’editoria americana così come quella italiana durante la pandemia del 2020 e le successive ricadute del 2021 hanno visto un parziale blocco dei lavori ma successivamente sono esplose. Raybearer è uno dei titoli coinvolti in questo processo di riscoperta della lettura. Durante il lockdown l’autrice per promuovere il suo romanzo ha svolto diversi meet and greet online, ma non si è mai accorta del successo del suo libro fino a che non ha potuto toccare con mano l’impatto che il suo Raybearer ha avuto sul pubblico.

“È emozionate ed entusiasmante vedere i miei lettori finalmente dal vivo. Un’emozione davvero indescrivibile.” – ha dichiarato Jordan Ifueko tra gli applausi della folla, era realmente emozionata. Raybearer, a differenza di tanti altri romanzi con protagonisti adolescenti, è un testo che ha saputo coinvolgere e intrattenere grandi e piccini. Sembra non avere età e target. Le storie di formazione, in cui i protagonisti devono definire e trovare se stessi, trovano un reale impatto nella vita di chiunque perchè il lettore facilmente riesce ad immedesimarsi nei personaggi di questo tipo di storie.

“Da adulti le storie di formazione vengono lette con uno sguardo diverso, ci si ricorda del passato e del viaggio compiuto fino a quel momento. Il percorso di formazione e cresciuta non è unico e irripetibile. Nella vita più volte seguiamo un percorso di crescita e credo sia questa la forza dei romanzi di formazione.”

Le tematiche ed i personaggi di Raybearer

Raybearer passa per tematiche diverse e tutte molte importanti, toccanti e a volte persino estremamente delicate. A seconda del lettore una tematica prevale sull’altra. Nella mente dell’autrice il messaggio principale da comunicare riguardava la lotta personale nei confronti della proprie battaglie essendo però consapevoli del proprio trascorso. La protagonista della storia ha un’eredità pesante alle spalle che deriva dalla sua famiglia e dal suo passato.

“Nel caso della mia famiglia – specifica l’autrice – l’eredità concerne la salute mentale, l’ansia e la depressione. Di fronte a questa eredità pesante possiamo reagire in due modi: negarla o sentirci predestinati. Con Raybearer volevo comunicare che in realtà esiste la giusta via di mezzo. Non possiamo cambiare la nostra eredità ma possiamo plasmare il nostro futuro senza farci controllare del passato.” Per l’autrice il passato resta con ciascuno di noi, dobbiamo accoglierlo ma senza lasciarci definire da esso. 

Raybearer risulta estremamente attuale grazie alla complessità dei suoi personaggi. Nessuno è il vero cattivo dello storia. Il vero “villain” della storia di Jordan Ifueko è il sistema, il governo, che viene sostenuto e supportato dai vari personaggi. Il mondo di Raybearer è un impero e come tale non può resistere senza pressione o sfruttamento nei confronti del suo popolo. I personaggi risultano grigi nella misura in cui scelgono di non opporsi a questo sistema oppressivo, decidono di non combattere per cambiarlo. L’unico personaggio che più si avvicina al concetto classico di villain di una romanzo fantasy è Lady, la mamma della protagonista, che ha subito ogni genere di abusi da parte del sistema e, invece di cercare di cambiarlo, decide di assumerne il potere.

“Quando un governo non funziona bisognerebbe cercare di cambiarlo dalle fondamenta ma a volte si commette l’errore di assumere il potere.” Molte volte nei romanzi fantasy per lo scrittore così come per il lettore risulta più facile dare la colpa di un qualche male ad un singolo personaggio piuttosto che ad un sistema complesso e consolidato, questo perché è anche più facile punire un singolo al posto che eliminare l’intero sistema. Lo stesso concetto vale anche per la figura dell’eroe. Individuare o scrivere un personaggio che da solo risolvere i problemi risulta più semplice piuttosto che creare un gruppo egualitario che sia in grado di sconfiggere il male. 

L’importanza delle proprie origini in Raybearer

In Raybearer sono molto importanti la cultura e le tradizioni africane. L’autrice si è ispirata alla sua esperienza famigliare. “I miei genitori sono immigrati Nigeriani che ora vivono da anni negli Stati Uniti e la mia storia si ripete in tanti altri casi. La mia cultura non volevo che fosse cancellata. Desideravo conservare le mie origini e così le ho riportate in Raybearer.”

La Ifueko ha sottolineato come in tante circostanze si verificano tentativi di eliminazione delle origini culturali degli immigrati al fine di adattarsi al meglio al nuovo mondo ed alla nuova cultura. Questo deriva dall’epoca coloniale quando il paese invaso veniva progressivamente privato della proprio cultura a vantaggio di quella dell’invasore, con danni enormi per le popolazioni locali che finivano per sentirsi private delle loro origini ed in cerca del loro posto, “Anni fa negli Stati Uniti io non avrei avuto la possibilità di sedermi di fronte a voi con i miei capelli ricci e con questa acconciatura (un acconciatura che richiama visivamente la tradizione africana), questo perché ci veniva detto che per essere presi seriamente dovevamo intervenire chimicamente sui nostri capelli per renderli lisci. Questa è la storia che è stata raccontata a mia madre per cercare lavoro e poi anche a me da bambina.” Il motivo? La cultura dominante non predilige il cappello tipico africano.

“La tematica della pressione da parte dell’impero verso la conformazione è frutto del mio visito personale. Nel mio romanzo non parlo del colore della pelle dei protagonisti ma di persone con potere e persone senza potere e questa è una relazione che si ripete in tanti parti del mondo ed in tante epoche in maniera costante.”

Il worldbuilding di Raybearer è un mondo immaginario ma è stato creato dall’autrice basandosi su posti e personaggi reali. La ricerca ha quasi sopraffatto l’autrice, perché però ha precisato che quando si prende ispirazione da un luogo l’obbiettivo è quello di onorarlo e descriverlo in modo rispettoso. “Il popolo di Tarisai prende ispirazione dalla tribù dei miei genitori” – dichiara la Ifueko – “si tratta di una tribù della Nigeria”.

Non mancano ispirazioni all’Africa occidentale, al nord Africa o al sud-est asiatico. Consigliamo la lettura di Raybearer agli amanti dei fantasy non tradizionali, a chi ama lasciarsi sorprendere da culture ingiustamente troppo poco esplorate e chi adora i personaggi grigi che difficilmente sono definibili. 

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