La recensione dei primi due episodi di Hunters di Amazon Prime Video, dove Al Pacino è a capo di un gruppo di cacciatori di nazisti. Volete davvero qualcosa di più?
Sarà perché come tanti ho adorato il grottesco del Bastardi senza gloria tarantiniano, Hunters mi ha incuriosito fin dalle prime immagini e dai primi trailer. La serie Amazon Prime Video mette al centro del racconto un gruppo di cacciatori di nazisti, e, almeno per quanto posso dirvi con la recensione di Hunters per i primi due episodi, mi ha convinto ed esaltato.
La serie mette in gioco in partenza nomi a dir poco altisonanti, tra cui Jordan Peele alla produzione, che dovreste conoscere per le due perle di Noi e Scappa – Get Out, e Al Pacino, fresco fresco da The Irishman e C’era una volta a… Hollywood con un ruolo centrale di supporto.
Altre facce conosciute comunque ci sono, come Logan Lerman (Percy Jackson nelle pessime trasposizioni cinematografiche), che fa da protagonista, e Josh Radnor, che finalmente fa qualcosa per cercare di uscire dal ruolo di Ted in How I Met Your Mother, che dubito gli si toglierà mai di dosso.
Disponibile da venerdì 21 febbraio sul catalogo di Amazon Prime Video con tutti i suoi 10 episodi, Hunters è una serie derivativa che rende a tinte pop e in parte drammatiche una caccia ai nazisti nascosti nelle gerarchie degli Stati Uniti del 1977.
Hunters ricorda per buona parte il Tarantino di Bastardi
Come da prime impressioni, Hunters ricorda per buona parte il Tarantino di Bastardi, grottesco, un po’ folle, persino calibrato sulla stessa capacità di essere allo stesso tempo crudo e ridicolo. La trama è interessante: Jonah Heidelbaum (Logan Lerman) è un giovane ebreo che vive con la nonna Ruth, spacciando per guadagnare qualche spiccio e vedendosi vessato in una società in parte ancora antisemita.
Coinvolto in un omicidio che le pigre forze di polizia archiviano velocemente, Jonah scopre gli altarini di sua nonna e fa la conoscenza del ricco Meyer Offerman (Al Pacino), scoprendo un complotto che fa molto Hydra dell’immaginario Marvel, in realtà sbattuto in faccia allo spettatore già nella prima (super) sequenza della serie.
Un team di cacciatori un bel po’ stravagante e altrettanto vendicativo si mette quindi alla ricerca dei nazisti sopravvissuti alla guerra e infiltratisi tranquillamente nella società statunitense, scoperchiando più segreti del previsto.
Hunters è una serie che vuole e riesce ad apparire sgangherata
A conti fatti, dopo aver visto i primi due episodi per questa recensione, Hunters è una serie che vuole e riesce ad apparire sgangherata (e pulp, mi verrebbe da dire), grottesca all’estremo, a voler costruire una caricatura dell’ideologia nazista.
Caricatura che sì rimane tale, ma sempre mettendo a fuoco, pure se in una dimensione gonfiata nel sadismo, il pensiero deforme e le orrende perversioni della Germania hitleriana.
Tra una manciata di omicidi, qualche scena/sequenza particolarmente cruenta e in generale una missione – quella del secondo episodio – che sembra un’allegra scampagnata tra amici, Hunters trova però il modo anche per darsi un tono drammatico e sviluppare un qualche tipo di morale, seppur anarchica e direi decisamente delicata.
In tutta la furia vendicativa e nemici essenzialmente macchiette estremizzate del concreto modello storico, Hunters si ferma a riflettere, evitando di limitarsi completamente a dualismi e mettendo in discussione la stessa azione dei protagonisti.
E sé la caccia non portasse infine a ridursi alla stessa inciviltà sadica e malata che si combatte? D’altronde l’unica vera differenza tra buoni e cattivi sta nel vendere più costumi a carnevale.
É una questione che rimane sotto traccia nel pilot ed esplode (non al meglio) solo nella seconda puntata (sul finale), quindi mi viene quasi impossibile esprimere un giudizio in primis sul modo in cui verrà integrata nella narrazione e in secondo luogo sulla sua portata. Senza parlare di quanta sensibilità porti con sé un tema simile.
Sono curioso di vedere la direzione a riguardo dei prossimi otto episodi.
Il cast è tutto piuttosto credibile, visto come ovvio in un’ottica caricaturale,
Il cast è tutto piuttosto credibile, visto come ovvio in un’ottica caricaturale, con un Logan Lerman che fa il suo, senza sorprendere particolarmente, nemmeno quando ne ha l’occasione, e un Al Pacino che è ormai palesemente adatto a fare il ruolo del vecchio mentore ammazza – nazisti.
Tutti i personaggi del gruppo di cacciatori vengono presentati nella loro eccentricità, come star del cinema, uno dopo l’altro, senza nemmeno tentare di inquadrarli diversamente. É una banda scatenata composta da membri improbabili.
I nazisti, dall’altro lato, sono metastasi in un corpo, spesso subdoli e nascosti, come il burocrate Biff Simpson di Dylan Baker, ma altre volte esplicitamente pericolosi e deviati, come nel caso del Travis Leich di Greg Austin.
Travis in particolare è proprio quello che ci si aspetterebbe da un braccio armato nazi nel ’77, con tanto di occhi iniettati di sangue, una tenera nostalgia del Führer e dei discutibili basettoni.
Fin dai primissimi momenti la serie mostra tra l’altro i muscoli anche dal punto di vista tecnico, con più di qualche situazione notevole e diverse finezze. Un esempio è la surreale sequenza del barbecue, che compare nei trailer e apre la serie, sviluppata sulla tensione di long take e primi piani, in un ambiente splendido, idilliaco e tipicamente americano.
In generale è in ogni caso difficile non notare una scelta di colori saturi ed esplosivi, spesso eloquenti in combo con la scenografia, oltre a dei valori produttivi notevoli che evidentemente supportano Hunters.
Un’ultima nota, gli episodi sono decisamente lunghi, abbondantemente sopra l’ora: non sono l’unico a cui manca il vecchio minutaggio televisivo, vero?
Dai primi due episodi molto riusciti, Hunters è una serie dal potenziale interessante, a metà tra un pulp ammazza-nazi tarantiniano e la volontà di sviluppare alla luce del sole delicatissime questioni etiche. La palla ora passa al resto della stagione, che ha ancora molto da dimostrare.
Hunters sarà disponibile su Amazon Prime Video dal 21 Febbraio