La recensione di Fantasy Island, film della Blumhouse Productions, in sala dal 13 febbraio, che offre allo spettatore un horror che è come un gioco, un’escape room in cui trovare indizi per capire le vere motivazioni di ogni personaggio.

Un’isola dai poteri misteriosi, un uomo che, come il Mago di Oz, sembra far avverare i sogni dei suoi ospiti: nello scrivere la recensione di Fantasy Island, prodotto dalla Blumhouse Productions, ci sentiamo di dire che su quella spiaggia avrebbero dovuto mettere un cartello con la scritta “attenti a ciò che desiderate”.

La Fantasy Island del titolo (in realtà ricreata alle Fiji) è infatti dotata di grandi e inspiegabili poteri: ogni ospite che la visita può vedere realizzato, come fosse reale, il suo più grande desiderio. A concedere queste meraviglie è Mr. Roarke (Michael Peña), vestito perennemente di bianco e dallo sguardo indecifrabile.

 

Fantasy Island

 

Ispirato alla serie televisiva Fantasilandia, andata in onda tra il 1978 e il 1984, Fantasy Island, nelle sale italiane dal 13 febbraio, vede come protagonisti cinque personaggi molto diversi tra loro: c’è Melanie (Lucy Hale), apparentemente molto sicura di sé, che in realtà vuole vendicarsi della ragazza che l’ha bullizzata a scuola; Elena (Maggie Q), donna che rimpiange il non aver accettato una proposta di matrimonio e prova un grande senso di colpa; Randall (Austin Stowell), che vorrebbe essere un marine come il padre, morto al fronte quando era ancora molto piccolo, e infine i fratelli Brax (Jimmy O. Yang) e Bradley (Ryan Hansen), che vogliono semplicemente godersi una vacanza lussuosa.

 

 

 

Lucy Hale è ufficialmente la nuova scream queen d’America

Tra tutti i protagonisti, a spiccare è la Melanie di Lucy Hale: sfrontata, brutalmente onesta, il suo è l’arco narrativo più interessante del film. E chissà se l’attrice, dopo Pretty Little Liars e Obbligo o verità (prodotto sempre da Blumhouse), non ci abbia preso davvero gusto a correre sui set fuggendo da figure misteriose che vogliono ucciderla. Che sia una scelta volontaria o inconscia, sicuramente ha voluto inserire nel racconto il tema del bullismo, contro cui si batte da anni.

 

Lucy Hale in una scena del film

 

A spiccare è la Melanie di Lucy Hale: come scream queen è perfetta: oltre a urlare, riesce anche a dare qualche calcio ben assestato. 

Nonostante il suo trucco non si sciolga mai e il taglio di capelli alla moda rimanga perfettamente in piega anche con il clima tropicale, l’attrice si impegna, anche dal punto di vista fisico. Nonostante i capelli tinti di biondo, è però difficile separarla dal ruolo di Aria Montgomery della serie ABC. Come scream queen è però perfetta. Anche perché, oltre a urlare, riesce anche a dare qualche calcio ben assestato. 

 

 

 

Un film che Martin Scorsese definirebbe un “luna park”

La polemica Scorsese vs Marvel ha infuocato autunno e inverno 2019 e, ne siamo sicuri, il regista definirebbe questo film proprio come un luna park: e, senza alcuna pretesa, Fantasy Island è esattamente questo. Quasi come un’escape room ambientata in spazi aperti, lancia continuamente indizi allo spettatore, disorientandolo e cercando di far intuire le vere intenzioni di ogni protagonista.

 

Michael Peña e Lucy Hale in una scena del film

 

Tutto è fatto e pensato per intrattenere, per stupire, per far chiedere allo spettatore il classico dei gialli “whodunnit”

I sogni dei personaggi racchiudono infatti parti rimosse e dolorose del loro passato, costringendoli ad affrontare le proprie più grandi paure. E per farlo devono correre, nuotare, cercare di salvarsi costantemente la vita. Se c’è una cosa che non manca nel film di Jeff Wadlow è il ritmo: c’è un bombardamento continuo di scene d’azione, inseguimenti, apparizioni inquietanti. Tutto è fatto e pensato per intrattenere, per stupire, per far chiedere allo spettatore il classico dei gialli “whodunnit” (che Daniel Craig ha riportato molto di moda in Knives Out).

 

Fantasy Island

Scesa l’adrenalina e usciti dalla sala, difficilmente l’isola e i suoi abitanti rimarranno con voi.

Preso in questo modo Fantasy Island è un prodotto che offre anche più di quanto ci si potrebbe aspettare: nonostante le numerose scene esagerate, volutamente ridicole, per buona parte del film ci si continua a chiedere chi ci sia dietro tutto questo disegno articolato e perché lo stia facendo. E per un film che è un grande giocattolo vuol dire obiettivo raggiunto. Certo: scesa l’adrenalina e usciti dalla sala, difficilmente l’isola e i suoi abitanti rimarranno con voi.

 

 

 

 

Fantasy Island è in sala dal 13 febbraio, distribuito da Sony Pictures