É appena arrivata su Netflix Locke & Key, produzione ispirata alla celebre opera cartacea di Joe Hill che mescola elementi teen drama ad elementi fantasy e d’avventura. In questo speciale vi spieghiamo chi sono i personaggi della serie.

Presentandosi a tutti gli effetti in primis come un teen drama, Locke & Key è una serie di dieci episodi che poggia molta della sua efficacia sul proprio gruppo di personaggi, nel tentativo di rapportarsi ad un pubblico adolescenziale al quale ovviamente guarda, come direi gran parte delle recenti produzioni Netflix. Poi se ci riesca o meno è un’altra questione (secondo me no), che non approfondirò qui, per cui vi lascio alla recensione della nostra Gabriella.

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Fatto sta comunque che i personaggi di Locke & Key, che adatta per la televisione la apprezzata serie di fumetti di Joe Hill, non sono pochi, e nemmeno poco rilevanti, quindi vengo in vostro aiuto cercando di illustrarvi quantomeno protagonisti e principali figure secondarie, evitando ovviamente i tanti spoiler che potenzialmente potrebbero minare la visione della serie. E i twist non mancano, anzi.

Certo, se siete sensibili anche alla minima anticipazione forse meglio non continuare nella lettura, ma se volete avere una visione più chiara prima di cominciare con il binge  watching, questo è lo speciale che fa per voi.

 

 

La famiglia Locke si trasferisce nella tenuta di famiglia, la Keyhouse

Partiamo con una rapida infarinatura del racconto, che vede la famiglia Locke, i tre fratelli Kinsey, Tyler ed il piccolo Bode, con la madre Nina, trasferirsi a Matheson, in Massachusetts, nella tenuta di famiglia, la Keyhouse, per riprendersi dopo il misterioso omicidio a bruciapelo del padre Rendell Locke.

Non è chiaro il movente che ha spinto il problematico Sam Lesser, uno studente assistito da Rendell, a compiere un gesto così estremo; in tutto questo nella Keyhouse i ragazzi Locke iniziano a scoprire delle strane chiavi magiche, ognuna con un potere specifico ed un particolare tipo di serratura, oggetti spesso tanto affascinanti quanto pericolosi e potenzialmente letali.

Dodge nasconde più di qualche sorpresa

Ad aspirare a queste chiavi però non saranno solo i nostri giovani eroi, ma anche la loro controparte negativa, il vero e proprio insidioso villain della serie, l’inquietante Dodge, interpretata dalla bella Laysla De Oliveira. Dodge (o Echo, come verrà chiamata nei primi episodi, non a caso) viene trovata dal piccolo Bode nei pressi di un pozzo appena accanto alla mansione dei Locke, nella prima di molte apparizioni che mano a mano andranno a togliere ogni velo sulla sua identità, forse uno degli elementi meglio gestiti e sorprendenti dello show, che non lesina di colpi di scena.

 

Dodge Locke and Key

Dodge in Locke and Key

 

Il Bode di Jackson Robert Scott, appunto, cattura l’interesse di Dodge perché il primo a percepire una connessione con le misteriose chiavi della Keyhouse, calcando il solito luogo dell’incapacità degli adulti di aprirsi naturalmente alla magia (It del padre di Hill, Stephen King, si struttura proprio su questo).

Bode è un bambino entusiasta, che attraverso l’età infantile e spensierata vede le capacità delle chiavi (almeno inizialmente) come un qualcosa di quasi esclusivamente positivo, un mezzo per divertirsi, solcando orizzonti che non ha nemmeno la necessità di metabolizzare.

A bilanciare Bode si piazza in prima linea Tyler, forse il più razionale del gruppo di protagonisti

A bilanciare Bode si piazza in prima linea Tyler (Connor Jessup), forse il più razionale del gruppo di protagonisti, ancora incrinato da un senso di colpa schiacciante in seguito alla morte del padre e coinvolto da una pesante cotta per Jackie, sua compagna presso la Matheson Academy.

Tyler è il classico fratello maggiore responsabile, che non solo deve gestire le azioni sconsiderate o avventate di Bode e soprattutto Kinsey, ma anche cercare di porre un occhio di riguardo sulla madre Nina (Darby Stanchfield, l’Helen Bishop di Mad Men). La donna è danneggiata da un passato da alcolista che aleggia su trauma, insicurezza e stupore rispetto alle meraviglie della casa e delle chiavi.

 

 

Kinsey è semplicemente imprevedibile

Dicevo che Kinsey (Emilia Jones) è tra le maggiori spine nel fianco della serenità di Tyler, questo perché la ragazza è semplicemente imprevedibile. Sconvolta dagli orribili eventi che hanno coinvolto la sua famiglia, Kinsey è una tempesta che (per motivi che non vi anticipo) smette all’improvviso di pensare alle conseguenze delle proprie azioni, ritrovando una malizia (e spesso, una cattiveria) alimentata dalle possibilità offerte dalle chiavi, con relativa ossessione quasi esasperata di scoprirne i segreti.

Nella grande confusione adolescenziale che è il suo personaggio vanno a porsi le basi di gran parte della formula teen drama di Locke & Key, con un intreccio sentimentale che strizza l’occhio a qualche capovolgimento. All’interno proprio di questo contesto troviamo Scot Cavendish (Petrice Jones), un ragazzo appassionato di effetti speciali e cinema di genere slasher/splatter.

Scot è quindi un membro della Savini Squad, un gruppo di amici e filmaker amatoriali che rende con il proprio nome omaggio a Tom Savini, special effect artist che ha lavorato su Venerdì 13 o con George Romero (ad esempio) sul suo Dawn of the Dead.

Potrei poi parlarvi della Ellie Whedon di Sharrie Saum o del Lucas Caravaggio di Felix Mallard, ma forse è meglio fermarmi qui per non incorrere nella trappola delle anticipazioni, assolutamente da evitare nel caso di Locke & Key.

Vi lascio quindi al piacere della scoperta di ogni piccola sorpresa nascosta dalla nuova serie Netflix, che trovate sul catalogo dallo scorso venerdì. Pronti a perdervi nella Keyhouse?