Nonostante l’oscurità, il freddo e la mancanza di cibo una colonia di formiche è riuscita a sopravvivere per anni all’interno di un bunker adibito allo stoccaggio di armi nucleari in Polonia. La loro grande capacità di adattamento in ambienti estremi svela la chiave del loro successo evolutivo.

Le formiche appartengono alla specie Formica polyctena, vivono principalmente nei boschi e sono chiamate anche le formiche del legno.

Le formiche appartengono alla specie Formica polyctena, vivono principalmente nei boschi e sono chiamate anche le formiche del legno. L’ambiente in cui sono state trovate dai ricercatori dell’Accademia polacca delle scienze, che ha effettuato lo studio, sicuramente non è il loro habitat naturale.

È probabile che questa colonia si sia costituita dopo la caduta di un gruppo di formiche da un nido molto grande situato sulla sommità del tubo di ventilazione e una volta all’interno non sono state più in grado di raggiungere l’uscita per tornare al nido.

Individuate per la prima volta nel 2013 i ricercatori si sono chiesti come avessero potuto sopravvivere in certe condizioni, al freddo e sopratutto in assenza di cibo. Ricontrollate infatti anni dopo si è visto che non solo erano ancora ancora presenti ma che la colonia era anche aumentata.

Come è stato possibile visto che al suo interno non c’è cibo e non sono state trovate né regine o prole e nemmeno uova vuote?

L’unica risposta plausibile è il cannibalismo.

Anche se poco conosciuto tra gli insetti sociali il cannibalismo tra queste specie di formiche non è una novità. Le F. polyctena sono conosciute anche per le loro guerre tra formiche: da diversi studi risulta che durante i conflitti per la conquista del territorio i cadaveri freschi vengono trascinati in gran numero nei nidi per alimentare la prole in via di sviluppo e spesso questa guerra si verifica all’inizio della primavera proprio quando il cibo proteico è scarso.

Vista la loro caratteristica e le analisi sui cadaveri raccolti nel bunker è possibile dedurre che la sopravvivenza e la crescita della colonia nel corso degli anni sono state possibili grazie ad un afflusso costante di formiche dal nido originario e all’accumulo di cadaveri: anche se la mortalità nel bunker risultava elevata i nuovi arrivati compensavano le formiche morte.

I cadaveri servivano da fonte inesauribile di cibo che permetteva sostanzialmente la sopravvivenza delle formiche intrappolate in condizioni altrimenti estremamente sfavorevoli.