Tempo permettendo, il 16 luglio sarà possibile vedere dall’Italia un’eclissi parziale di Luna. Proprio con l’avvicinarsi del 50° anniversario dello sbarco sulla Luna, il cielo notturno di luglio ci regala viste spettacolari di pianeti e satelliti.
Come si legge sul sito di divulgazione dell’Unione Astrofili Italiani, l’eclissi sarà visibile in modo parziale dall’Italia, ma anche in Africa, Asia, Australia, Europa e Sud America.
La sera del 16 luglio quindi tutti con il naso all’insù a partire dalle 20:44 dove la Luna entrerà nella penombra fino alle 23:30 dove arriverà al massimo dell’eclissi.
Quando il Sole, la Terra e la Luna si trovano allineati, si ha il fenomeno ottico dell’eclissi lunare durante il quale l’ombra della Terra oscura del tutto o parzialmente la Luna.
A causa delle reciproche distanze fra il Sole, la Luna e la Terra l’ombra per interposizione di quest’ultimo corpo, è di forma conica. Nelle eclissi lunari il cono d’ombra proiettato dalla Terra è sempre molto più ampio della Luna, ed è accompagnato da un cono più ampio, detto cono di penombra, nel quale solo una parte dei raggi del Sole vengono intercettati dalla Terra.
In caso di eclissi parziale la Luna entra parzialmente nel cono d’ombra.
Nello sfondo della Luna parzialmente eclissata sarà possibile osservare altri astri luminosi ed interessanti visibili anche a occhio nudo : Saturno, Giove, Antares e il Triangolo Estivo, Deneb, Vega, Altair.
Oltre alla Luna i protagonisti del cielo estivo sono Giove, che culmina a Sud nelle prime ore della notte, Saturno e Platone.
Il 9 luglio proprio Saturno raggiungerà il più alto livello di visibilità e avrà la massima luminosità alla minima distanza dalla Terra.
Mentre il 14 luglio, Plutone si troverà in opposizione al sole e alla distanza minima dalla Terra, la sua posizione è vicina a quella di Saturno e sarà visibile per tutta la notte: a Sud-Est dopo il tramonto del Sole, a Sud nelle ore centrali e a Sud-Ovest prima dell’alba.
- 16 LUGLIO 2019 – ECLISSI PARZIALE DI LUNA (divulgazione.uai.it)
- Images Credit NASA