L’originale Borderlands è tornato nella sua versione Game of the Year su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Scoprite come ci è sembrata questa riedizione con la nostra recensione.

Il primo capitolo di Borderlands presentava già dalla sua uscita una peculiare cifra stilistica che ha fatto innamorare tantissimi giocatori per il tratto cartoonesco, e a dieci anni di distanza possiamo dire che è invecchiato davvero bene. Nonostante ciò, questa edizione rimasterizzata della versione Game of the Year, arrivata per PC, PlayStation 4 e Xbox One il 3 aprile 2019, riporta in auge l’esperienza del capostipite della serie nel migliore dei modi, con un frame rate più stabile e qualche altra piccola modifica.

La versione da noi testata per la recensione, su PlayStation 4 Pro, supporta una risoluzione di 4K a 60fps in l’High Dynamic Range (come anche la versione Xbox One X) e il lavoro svolto è davvero encomiabile. Se ve la foste persa, di seguito riportiamo la live del nostro canale Twitch in cui ho giocato la prima ora del titolo e da cui potrete farvi un’idea sul lavoro di rimasterizzazione.

 

Il pacchetto, essendo appunto la Game of the Year Edition, contiene tutti i contenuti scaricabili usciti per l’originale Borderlands e su console aggiunge la cooperativa a quattro giocatori, mentre il gioco originale la prevedeva solo a due.
Se avete già giocato il primo Borderlands ricorderete di certo la stravagante storia del titolo, ma rinfreschiamoci un po’ la memoria.

Se avete già giocato il primo Borderlands ricorderete di certo la stravagante storia del titolo, ma per chi ci si affaccia ora per la prima volta è giusto dare un’infarinatura generale: siamo in un futuro non meglio precisato, numerose navi colonizzatrici sono atterrate su Pandora, un pianeta ai margini della galassia; i coloni sono alla ricerca di una vita migliore e sperano di potersi arricchire sfruttando le risorse minerarie del pianeta. Pandora però ha ben poco da offrire e quando le compagnie minerarie abbandonano il pianeta, questo rimane alla mercé dei criminali addetti ai lavori forzati.

Il giocatore veste i panni di uno di quattro coloni appena arrivati su Pandora, ciascuno corrisponde alle quattro differenti classi giocabili.

Una manciata di coloni tenta di arricchirsi depredando le misteriose rovine aliene e si imbatte nella Cripta, enorme bunker contenente una preziosa tecnologia e segreti dal valore inestimabile. In quel momento un gruppo di coloni arriva sul pianeta, e il giocatore deve scegliere di vestire i panni di uno di loro (ciascuno corrisponde alle quattro differenti classi giocabili) per farsi largo tra una marea di nemici affrontabili con altrettante diverse armi.

Questi sono Mordecai il Cacciatore, specializzato con fucili di precisione, revolver e pistole a ripetizione. La sua abilità speciale consiste nel lanciare un grosso uccello da preda, di nome Bloodwing, che attacca i nemici. Roland, il Soldato, è specializzato nei fucili a pompa e d’assalto e in grado evocare una torretta-mitragliatrice automatica dotata di scudo energetico. Lilith, la Sirena, è capace di entrare in uno stato chiamato passaggio di fase con cui diventa invisibile e può muoversi a velocità raddoppiata. È in grado inoltre di generare una letale esplosione ogni volta che il suo potere si attiva.

E infine c’è Birck, il Berserker, che può entrare in rage mode ed eseguire potentissimi attacchi in mischia che provocano ingenti danni a chiunque gli si pari davanti. Neanche a dirlo, predilige le armi esplosive e i suoi violentissimi cazzotti. La trama si sviluppa su una serie di piccoli incarichi, che vanno dall’uccisione di determinate creature, al recupero di materiali, fino agli scontri con i boss.

 

 

Completando questi incarichi il giocatore progredirà nella storia (che come avrete capito non ha particolari velleità narrative ma mantiene il giusto tono scanzonato che spinge volentieri ad arrivare ai titoli di coda) e otterrà una ricompensa in denaro ed esperienza. Il denaro permette di acquistare nuovi equipaggiamenti e consumabili, l’esperienza serve ovviamente per salire di livello e acquisire nuove abilità tra i diversi rami a scelta delle quattro classi.

Quello di Borderlands è un sistema narrativo e di gameplay estremamente semplice, ma che nella sua semplicità trovava e trova ancora il suo più grande punto di forza.

Sono stati comunque apportati vari miglioramenti che contribuiscono a modernizzare il titolo originale, come l’aggiunta della minimappa in stile Borderlands 2 e una gestione dell’inventario migliorata grazie alla possibilità di contrassegnare le armi come spazzatura e venderle alla rinfusa ai distributori automatici (mentre bloccarle aiuta a evitare di buttare o vendere accidentalmente l’attrezzatura che si voleva mantenere). Questa nuova edizione aggiunge poi sei nuove armi leggendarie che faranno la felicità degli amanti della tipica varietà a cui la serie ci ha abituato.

 

 

Inoltre chiunque abbia giocato a Borderlands 2 o Borderlands The Pre-Sequel sulla stessa console avrà accesso a 75 Golden Keys e a due delle nuove armi introdotte nella Game of the Year Edition; i quattro Cacciatori hanno ora cinque diverse teste tra cui scegliere, anche se raramente si riesce a vedere la propria faccia. A parte quanto detto finora non ci sono altre novità da segnalare, mentre come detto in apertura la veste grafica, ancora attualissima dopo dieci anni, è estremamente godibile da giocare in questa edizione rimasterizzata in 4K HDR con un framerete graniticamente ancorato a 60fps.

Tirando le somme, Borderlands: Game of The Year Edition ripulisce un gioco già bellissimo e originale all’epoca della sua uscita: modelli, ambienti di gioco, armi e texture sono state migliorate e rendono al massimo delle possibilità il peculiare stile del franchise che unisce rendering tradizionale e texture disegnate a mano.

 

 

Oltre ai fantastiliardi di armi che spaziano da shotgun a lanciarazzi, revolver incendiari, SMG con proiettili elettrificati, e le sei nuove inedite, troviamo diversi miglioramenti alla navigazione e alla gestione dell’inventario che rimuovono alcuni dei momenti morti che originariamente rallentavano l’avventura, ma le modifiche non incidono in modo troppo incisivo su un gioco che ha visto il vero punto forte e di maturità nel secondo capitolo.

Naturalmente il gameplay, l’umorismo e il fascino di Borderlands reggono, per cui non posso che consigliarlo ancora oggi a chiunque non l’abbia mai giocato (soprattutto in co-op), anche in virtù del prezzo davvero budget di 29,99€, ma forse potrebbe risultare un acquisto superfluo per chi l’ha già giocato in passato su PC, PlayStation 3 o Xbox 360.

78
Borderlands: Game of the Year Edition
Recensione di Francesco Ventrella
ME GUSTA
  • Stile inconfondibile in 4K e 60fps
  • Gradite aggiunte come la co-op a 4 giocatori
  • Su PC update gratuito per i possessori della versione originale
FAIL
  • Poco appetibile per chi l'ha già giocato in passato nonostante il prezzo budget