Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, Ferrari: un mito immortale sarà disponibile in DVD e Blu-ray dal 6 dicembre. In occasione dell’uscita abbiamo incontrato il regista Daryl Goodrich.
Enzo Ferrari è una delle figure più importanti non solo dell’industria automobilistica italiana, ma anche delle gare da corsa. Nato a Modena nel 1898, il giovane Enzo, da sempre appassionato di auto da corsa, decise di farne la sua vita. Dopo aver intrapreso la carriera come pilota di auto da corsa per l’Alfa Romeo nel 1920, fu costretto al ritiro quattro anni più tardi a causa dello stress.
Rimessosi completamente, Ferrari venne chiamato per fondare una scuderia di auto da corsa collegata con l’Alfa Romeo. Nasce così la scuderia che sarebbe divenuta la Scuderia Ferrari. Dalla sua nascita la casa di Maranello si è imposta a forza di vittorie come una delle scuderie più importanti e vincenti della storia della F1. Basti pensare che a tutt’oggi detiene il record di vittorie di mondiali di categoria.
Una storia quella della Ferrari fatta non solo di grandi macchine, ma anche di grandi piloti. Negli anni molti sono stati gli uomini che sono sono avvicendati alla guida delle prestigiose vetture portandole alla vittoria. Da José Froilán González, Alberto Ascari, Tazio Nuvolari, passando per Juan Manuel Fangio, Luigi Musso e molti altri, fino ad arrivare ad oggi.
L’ascesa della Ferrari nel campionato di Formula Uno inizia negli anni ’50.
L’ascesa della Ferrari nel campionato di Formula 1 inizia negli anni ’50. L’esordio nel campionato arriva il 21 maggio del 1950 nel Gran Premio di Monaco, mentre la prima vittoria è arriva l’anno successivo, precisamente il 14 luglio 1951 ed avviene sul circuito inglese di Silverstone, ancora oggi uno dei più importanti circuiti dello sport. A proposito di tale vittoria Enzo Ferrari dichiarerà:
Quando nel 1951 González su Ferrari, per la prima volta nella storia dei nostri confronti diretti, si lasciò alle spalle la “159” e l’intera squadra dell’Alfa, io piansi di gioia, ma mescolai alle lacrime di entusiasmo anche lacrime di dolore, perché quel giorno pensai: “Io ho ucciso mia madre”.
Proprio gli anni ’50 sono i più avvincenti di tale sport, questi sono gli anni in cui più che la macchina contano i piloti. Sono gli anni in cui il pilota si spinge oltre i propri limiti, incurante dei rischi. È un periodo in cui è la passione a guidare l’uomo e dove i piloti sono delle vere e proprie superstar. A fare da trait d’union è ovviamente la figura, imponente ed ingombrante di Enzo Ferrari.
Ferrari: un mito immortale, docu-film diretto da Daryl Goodrich, si sofferma in particolare sui piloti inglesi Peter Collins e Mike Hawthorn e del rapporto dei piloti tra loro, con il mondo della Formula 1 ed ovviamente con Enzo Ferrari. Tramite immagini di repertorio il film esplora le contraddizioni e le paure un mondo dove la velocità e la vittoria sono tutto.
Una pellicola che parte dal particolare per poter raccontare nella maniera più esaustiva possibile un mondo ricco e complesso. Una realtà dove l’unica cosa importante è vincere la gara successiva ed essere il più veloce. Il film racconta attraverso i piloti la storia di una delle scuderie più importanti delle gare automobilistiche.
La Ferrari è una scuderia nata dal sogno e dall’ossessione di un uomo per la velocità.
La Ferrari è una scuderia nata dal sogno e dall’ossessione di un uomo per la velocità. Un uomo tutto d’un pezzo, “manipolapotore”, riusciva a spingere i suoi piloti a dare sempre il massimo, grazie alla rigida concorrenza che manteneva sempre costante a Maranello. Enzo Ferrari viene dipinto come un uomo disposto a tutto pur di vincere e di essere sempre il migliore. Un uomo pronto a sacrificare tutto e tutti pur di eccellere.
Il film da questo punto di vista non si risparmia nel cercare di far emergere il più possibile la complessa figura di Enzo Ferrari. L’imprenditore modenese era un uomo complesso, complicato e senza dubbio autoritario. Un uomo difficile da decifrare e di poche parole. Proprio le sue brevi risposte ad un’intervista fanno da sottofondo e da collegamento agli anni presi in analisi.
Il fondatore della scuderia del cavallino diviene così la voce narrante di quelli che sono considerati gli anni migliori dello sport automobilistico. Per quanto pericolosi. Proprio il pericolo è l’aspetto fondamentale delle corse automobilistiche. È il pericolo che conferisce allo sport quel fascino in grado di catturare, sia chi lo pratica che chi lo guarda. Senza adrenalina non c’è divertimento.
È il pericolo che conferisce alla F1 fascino. Uno sport in cui la velocità condiziona la vita dei piloti anche al di fuori della pista.
Uno sport che ha avuto, e che ha tutt’oggi, nei piloti i grandi protagonisti. Alla stregua di super star, viene messo in evidenza il rapporto che esisteva tra loro, con la macchina che guidavano e come la velocità condizionasse la loro vita anche al di fuori delle corse.
Il regista decide inoltre di raccontare questi anni scandendoli precisamente. Assistiamo quindi alla narrazione anno per anno tramite gli avvenimenti più importanti dei vari campionati. Anni raccontati tramite le testimonianze di chi c’era e interviste di repertorio. A fare da collegamento le frasi più celebri pronunciate negli anni da Enzo Ferrari. Frasi capace di racchiudere nella loro brevità e semplicità tutta l’essenza della Formula Uno.
Ferrari: un mito immortale è un film che conquisterà gli appassionati Formula 1, portandoli in un’epoca in cui tutto era diverso e guidato dalla passione e dal desiderio di mettersi alla prova. Un decennio pieno di grandi campioni che hanno dato la vita per questo sport. Letteralmente.
Ferrari: un mito senza tempo piacerà agli appassionati e li porterà in un’epoca in cui tutto era diverso.
Il documentario non si risparmia da questo punto di vista. Viene mostrato senza riserva come le corse automobilistiche fossero pericolose, tanto per i piloti quanto per gli spettatori. La Formula Uno viene dipinto come uno sport si adrenalinico ed avvincente ma anche insidioso, dove il minimo errore può risultare fatale. Uno sport di logoramento fisico e mentale che non risparmia nessuno.
Il film di Daryl Goodrich è un ritratto asciutto, veritiero e sentito. Senza giudicare, viene mostrato un mondo che ingoia del tutto chi ne fa parte, mostrando come il tributo per poterne fare parte sia alto. Uno sport che però riesce a rendere immortali i suoi grandi eroi, uomini capace di dare tutto e di riuscire a superare i loro limiti. Nonostante tutto. Perché come disse Enzo Ferrari la passione non si può descrivere, si può solo vivere.
Aspettando l’uscita in DVD e Blu-ray del documentario, abbiamo intervistato il regista Daryl Goodrich e la produttrice Julia Taylor-Stanley.
Ferrari: un mito immortale sarà disponibile in DVD e Blu-ray a partire dal 6 novembre.
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