Dopo aver vinto la menzione speciale della giuria al Sundance Film Festival, arriva al Biografilm Festival, nella sezione Biografilm Music, Rumble: The Indians Who Rocked The World, diretto da Catherine Bainbridge e Alfonso Maiorana.
La musica è un linguaggio universale. Unisce i popoli, le culture e terre. Sa parlare la stessa lingua e, al tempo stesso, portare a duplici significati. Ogni genere ha delle radici ben specifiche, come per esempio il blues e jazz africano, ma non tutti sappiano che c’è un popolo che, con la sua musica, è riuscito a influenzare tutti questi generi.
Rumble: The Indians Who Rocked The World è il film dei registi Catherine Bainbridge e Alfonso Maiorana che approfondisce questo aspetto, e lo fa attraverso le chitarre rock di Link Wray e Jess Ed Davis, il blues di Charley Patton, la voce di Mildred Bailey e la canzone di Jimi Hendrix.
Dopo aver vinto il premio della giuria al Sundance Film Festival 2017, Rumble: The Indians Who Rocked arriva in anteprima nazionale da noi, portando il ritmo e le suggestioni, le radici culturali di un popolo, spesso tradito, che sono arrivate fino a noi, spesso influenzando la nostra musica.
Catherine Bainbridge e Alfonso Maiorana fanno luce su un’aspetto della musica del passato e contemporanea oscuro agli occhi di molti, realizzando un progetto ambizioso che riesce a colpire l’attenzione dello spettatore, cercando di mescolare lo storico con l’esperienza di vita.
Fin dal titolo, il lavoro dei due registi cerca di andare in profondità, cercando di analizzare in dettaglio, sebbene non riuscendoci sempre per la mole di materiale, le intriganti figure di chi, senza saperlo, gettava le basi della nostra musica blues, jazz, pop, rock, folk, attuale.
Da cantanti, musicisti e cantautori di origini indigene americane, il film viene strutturato attorno la figura di dieci artisti importanti della scena musicale, che vanno dal blues di Delta Charley Patton all’iconica personalità di Jimi Hendrix, alla leggenda vivente Robbie Robertson.
Lo stesso titolo, ovvero Rumble, proviene dalla hit del 1958 prodotta dall’americano, di origini Shawnee, Link Wray, i quali riff di chitarra avrebbero influenzato moltissime rock star della scena contemporanea, come Iggy Pop. Un inno alla libertà, alla rivoluzione. Un tema, come afferma lo stesso Stevie Van Zandt divertito, “per la delinquenza giovanile”.
Rumble: The Indians Who Rocked The World cerca di concentrarsi moltissimo, adoperando soprattutto lo stile del regista Alfonso Maiorana, sullo sviluppo della musica nativa e sulla sua simbiosi con la cultura e musica afro-americana, contestualizzando il periodo storico, quindi sociale e politico.
Cerca di esplorare i moti rivoluzionari e le forti dichiarazioni politiche di alcuni artisti che hanno dominato la scena dagli anni cinquanta in poi, come per esempio John Trudell, tardo attivista, a cui è stato proprio dedicato l’intero documentario.
A partecipare a quella che è una vera e propria conversazione alla scoperta delle origini della nostra musica, non sono solo star del panorama musicale rock, blues e jazz, come i già citati Iggy Pop, Steven Tyler, Slash, Stevie Van Zandt, Buffy Sainte-Marie, George Clinton, Quincy Jones, anche celebrità come Tony Bennett, che parla con nostalgia della diva anni ’30 Mildred Bailey, e del regista Martin Scorsese che nel 1978 diresse il film concerto L’ultimo valzer, titolo che prende spunto dall’ultima apparizione dal vivo del gruppo The Band alla Winterland Arena di San Francisco il 25 novembre 1976.
Rumble: The Indians Who Rocked The World, nel suo stile ibrido, tra documentario e film musicale, vuole essere un omaggio alla musica e alla cultura nativa. Vuole dare un quadro approfondito, utilizzando punti di vista molto differenti tra di loro, per poter dare una visione quanto più completa e suggestiva possibile allo spettatore.
Sembra di vivere un vero e proprio viaggio, guidati da testi e melodie che ricordano vecchi e nuovi echi nella nostra memoria. Un lungo e appassionante viaggio fatto di suoni, ma anche di colori. Di memorie che si intrecciano tra di loro e che condividono, cercando di trasmetterle con la propria musica, parte di quelle emozioni con il pubblico.
Rumble: The Indians Who Rocked The World non ha ancora purtroppo una distribuzione italiana, ma confidiamo che possa arrivare davvero presto.