Crash Team Rumble, è il rumble di cui avevamo bisogno?

Il brand di Crash Bandicoot ha rappresentato una delle serie di videogiochi più amate di sempre, grazie ai fasti dei tempi Ps1-Ps2 e nonostante gli anni successivi costellati di capitoli decisamente meno fortunati, dopo il passaggio ad Activision. Lo scoppiettante ritorno in grande spolvero con Crash Bandicoot 4: It’s About Time ha sorpreso tutti e riacceso la passione dei milioni di appassionati “dormienti”, dando a Toys for Bob il merito di aver davvero riportato il brand all’eccellenza dopo tanti anni.
Questo nuovo esperimento in formato rumble 4vs4 esce sicuramente dai canoni della serie ma il team di sviluppo californiano si è guadagnato quantomeno la licenza di poter “provare”, strizzando l’occhio della nostalgia verso il lontano Crash Bash.

Stagioni e bonus

Crash Team Rumble, disponibile al prezzo budget di €29,99, è un rumble 4vs4 online a stagioni dove l’obiettivo sarebbe quello di giocare per salire di livello e sbloccare bonus come oggetti per la personalizzazione, skin personaggio, musiche ed elementi visivi celebrativi. Per riuscirci basta giocare bene, guadagnare distintivi di riconoscimento e dunque punti esperienza legati al completamento di certe sfide, come raccogliere un certo numero di Wumpa o infliggere danni agli avversari, e quasi sempre si tratta di obiettivi individuali non necessariamente legati al lavoro di squadra.

Nelle prime fasi il completamento di queste sfide è utile a sbloccare nuovi eroi, ognuno con abilità e caratteristiche diverse, ma esaurito l’attuale roster di 8 personaggi (sicuramente destinato a crescere nelle prossime stagioni) tutti i bonus diventano esclusivamente estetici e, per quanto originali e numerosi, non influiscono in alcun modo sul gameplay. Questo significa che lo stimolo principale per il giocatore rimane quello del divertimento legato a ciascuna partita, lasciando solo ai creativi più accaniti l’adrenalina del voler guadagnare punti esperienza e tentare le sfide più ardue, mentre per gli altri tutto si riduce al trovare una combinazione di giocatori che renda gli incontri equilibrati, dinamici e combattuti.

A ognuno il suo ruolo

Per fortuna, il bilanciamento standard del gameplay è uno dei punti di forza di Crash Team Rumble. Il gioco consiste in una battaglia su una mappa tra due squadre composte da quattro eroi il cui obiettivo è raccogliere e depositare per primi nella propria banca 2000 wumpa. Non esiste un tempo limite, quindi l’azione prevede che si rompano le casse, si raccolgano i preziosi frutti e li si depositi, ma non senza fare i conti con i potenti mezzi di disturbo in mano agli avversari (e viceversa). Nella mappa sono infatti distribuite le reliquie da raccogliere per attivare specifiche stazioni in grado di scatenare tempeste di sabbia, cacciare i nemici con droni volanti armati di TNT o evocare gli effetti delle potenti maschere introdotte in Crash 4, così come si trovano disseminate gemme da conquistare per incrementare il bonus raccolta wumpa.

2000 wumpa non sono tantissimi da raccogliere e pretendere di fare tutte le azioni disponibili sulla mappa in una sola partita creerebbe solo confusione, per questo Crash Team Rumble assegna a ciascun eroe uno specifico ruolo e delle statistiche che corrispondano al compito in cui possa eccellere in battaglia. Così Crash, Tawna e Catbat agiscono da Marcatori, pensati per raccogliere wumpa e aumentare il punteggio della squadra: non vantano molta Salute ma eccellono in Mobilità e nella capienza di Wumpa trasportabili prima che si debba andare a depositarli in banca; Dingodile, N. Brio e N. Tropy sono invece dei perfetti Difensori, che a discapito del nome hanno invece il compito di attaccare i nemici per sottrarre wumpa e impedire loro di segnare, eccellendo nel Combattimento; infine Coco e Neo Cortex lavorano da Potenziatori, concentrandosi sulla conquista delle gemme e l’attivazione delle Stazioni delle reliquie.

Nulla vieta a un Difensore di raccogliere wumpa o a un Marcatore di attaccare i nemici, ma oltre a non eccellere in quelle attività (rischiando di trovarsi in svantaggio) giocare “fuori ruolo” non alimenterebbe a dovere la ricarica del potere, un bonus aggiuntivo equipaggiabile a inizio partita come un Frigo che rigenera la Salute agli alleati nei dintorni o una Pioggia di Spazzatura che infligge danni ai nemici.

Grazie ai ruoli e alla ricarica dei poteri, Crash Team Rumble spinge ogni giocatore a svolgere un compito ben preciso noto a tutti già dal matchmaking, permettendo anche a un squadra di sconosciuti di immaginare una strategia adatta a seconda di alleati e avversari. Un team formato esclusivamente da Marcatori potrebbe anche andare bene, a patto che la squadra sappia di essere in svantaggio in termini di scontri diretti o attivazione dei poteri: inutile dunque accanirsi sulla Stazione delle reliquie o sul contrastare gli avversari, molto meglio coprire tutta la mappa concentrandosi ciascuno su una zona diversa e arrivando per primi sulle casse così da depositare i 2000 wumpa in un lampo. Al contrario, un team con quattro Difensori ha l’obbligo di alternare bene le coppie di disturbo a quelle che vanno a raccogliere i wumpa necessari alla vittoria magari quando la Salute è bassa.

Una modalità

Se la distribuzione dei compiti e il bilanciamento degli elementi nella mappa (tra reliquie, gemme, stazioni e casse) rappresentano due punti di forza di Crash Team Rumble, la varietà e l’adrenalina risentono di un grossa mancanza di opzioni che non ci si aspetta da un titolo del genere. Il gioco prevede infatti un’unica modalità, quella della raccolta wumpa, per nulla personalizzabile al di là delle 9 mappe disponibili. 0Ciascuna partita si svolge nello stesso identico modo, pur ruotando tra gli Eroi e i ruoli a disposizione, lasciando presto spazio a una ripetitività difficilmente contrastabile e non aiutata dai lunghi caricamenti del matchmaking e delle mappe.

La sensazione di frenesia delle prime partite si affievolisce sempre più dopo ogni incontro e lascia spazio a una perplessità che si chiede se sia davvero tutto qui: ovviamente la struttura a stagioni deve far pensare che qualcosa cambierà in futuro, ma la Stagione 1 (disponibile fino all’11 settembre, quindi lunga quasi tre mesi) e la Stagione 2 parlano solo di nuove mappe, eroi e poteri, senza alcun riferimento a nuove modalità (ci viene da pensare a un “Cattura la bandiera”, una banale sfida a tempo o persino un personalizzatore di mappe).

Il rischio è dunque che non ci si innamori dell’unica modalità disponibile e ci si stanchi presto di fare sempre la stessa cosa, soprattutto se non si ha un gruppo di amici con cui giocare: un problema per un gioco a pagamento che pretende di entrare in un panorama fatto di alternative free to play e disponibili su piattaforme più accessibili. Sicuramente nessuna di queste può vantare l’iconico stile grafico e musicale di Crash Bandicoot, che ancora una volta Toys for Bob riesce a trasmettere con originalità, eccellenza e brillantezza, ma rimane la sensazione che manchi più di qualcosa per bissare il successo di Crash 4.

Un gioco adatto proprio a tutti

Una lancia a favore di Crash Team Rumble va spezzata per la sua intuitività e immediatezza: complice anche l’effetto nostalgia così come la natura vivace e colorata del suo stile, la struttura del gameplay si dimostra accessibile anche a chi non ha particolare dimestichezza col joypad, portando i giocatori a riuscire a immergersi nell’azione di una partita competitiva, magari alternando salti, schiacciate e giravolte in modo un po’ confuso ma godendosi appieno la verticalità della mappa e l’intero gameplay, attivando le Stazioni delle reliquie, conquistando le gemme, attaccando i nemici e depositando i wumpa in banca.

Anche in questo caso, però, la ripetitività ha poi la meglio dopo poco e la sofferenza sui caricamenti e sulle attese del matchmaking spinge verso la cancellazione di ogni speranza di fare altre partite, a conferma di un gioco attraente, dallo stile accattivante e persino brillante, ma troppo scarno e poco lungimirante, almeno per quanto riguarda l’orizzonte delle prime due stagioni. Davvero un peccato perché la qualità e la dedizione di Toys for Bob si notano ad ogni dettaglio, ogni menù, ogni mappa, ma se si pensa che questo poteva essere l’erede spirituale di quel capolavoro che fu Crash Bash si capisce subito quanto sia grande la sensazione di aver mancato l’obiettivo. Forse una futura inclusione negli abbonamenti (GamePass e Plus Premium) potrebbe ridare speranza (e una community) a questo titolo, ma solo a patto che le prossime Stagioni portino nuovi elementi del gameplay in grado di dare una scossa.

65
Crash Team Rumble
Recensione di Filippo Consalvo

Pur offrendo un bilanciamento dei ruoli e degli obiettivi di gioco, la mancanza di modalità e la ripetitività di Crash Team Rumble potrebbero limitare l'attrattiva a lungo termine, nonostante il suo fascino nostalgico e la sua accessibilità.

ME GUSTA
  • Stile iconico della serie
  • Eroi e ruoli ben bilanciati
FAIL
  • Troppo ripetitivo
  • Pochi stimoli a salire di livello
  • Caricamenti lunghi
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