Il medico contrario ai vaccini Roberto Gava è stato radiato dall’Ordine dei medici e non potrà più esercitare la professione. Quasi contemporaneamente il Consiglio di Stato ha stabilito che è legittimo rendere obbligatoria la vaccinazione per l’accesso dei bambini negli asili. Perché tutta questa pressione sociale?
Mio nonno non si era vaccinato eppure è vissuto fino a 90 anni.
e altre frasi simili vengono accampate dalla gente comune quando si discute sulla necessità di vaccinare sé stessi o i propri figli contro le comuni patologie.
Mentre la copertura vaccinale in Italia continua a scendere a causa di genitori sempre più “saccenti”, dagli Stati Uniti arriva l’inserimento del nostro paese nell’elenco delle nazioni a rischio epidemia con vaccinazioni consigliate.
Avete presente come quando andate in Angola e vi consigliano di vaccinarvi contro la febbre gialla? Ecco da adesso agli americani in partenza per l’Italia sarà consigliato di vaccinarsi contro il morbillo.
Grazie mille neolaureati in medicina su Google!
Nonostante l’aumento dei fanatici dell’automedicazione, la profilassi contro le più comuni patologie è una tutela per l’intera società grazie all’insorgenza di una protezione di popolazione chiamata immunità di gregge.
Il termine forse non è il più felice visto che ci fa passare per un gruppo di animali… ma in fondo, a pensarci bene, non siamo altro che un branco un po’ cresciutello e con manie di dominio sul pianeta.
L’ immunità di gregge svolge diverse funzioni. La prima utilità è la possibilità di proteggere coloro che per svariati motivi non possono vaccinarsi e che, solitamente, sono anche le categorie più esposte alle complicazioni.
La barriera protettiva che viene costituita da una popolazione vaccinata è composta da un valore numerico che varia da malattia a malattia e dipende dalla probabilità e metodo di contagio.
Per il morbillo l’immunità di gregge si raggiunge quando il 92-95% della popolazione è vaccinato.
In questo caso, una persona non vaccinata sarà 20 volte più tutelata rispetto ad un suo simile a contatto con una popolazione che non ha sviluppato immunità.
In Italia siamo sotto l’85%, indovinate le conseguenze.
Per il morbillo l’immunità di gregge si raggiunge quando il 92-95% della popolazione è vaccinato.
In Italia siamo sotto l’85%, indovinate le conseguenze.
Per il virus Ebola la percentuale di immuni può essere molto più bassa (30-60%). Raggiunte tali percentuali le malattie smettono di essere endemiche e non possono più persistere nella popolazione. Purtroppo per ebola non c’è ancora un vaccino disponibile.
In passato, patologie sono state duramente colpite da una copertura vaccinale efficace portandole alla eradicazione dal nostro pianeta.
Il vaiolo, virus estremamente contagioso, è scomparso dal pianeta nel 1979 (eccetto alcuni campioni conservati in laboratorio) ed è stato il primo caso di eradicazione totale di una patologia. Sapete cosa significa? Che grazie a quell’investimento dei nostri genitori, oggi, nessuno muore più di vaiolo e la sanità non spende più tempo e soldi a trattare i malati.
Un risparmio che durerà per il resto dell’esistenza dell’uomo sulla Terra… non male come risultato.
Il morbillo potrebbe subire a breve lo stesso destino del vaiolo, sostenitori del “mio figlio deve farsi gli anticorpi” permettendo.
Non tutte le malattie possono essere eradicate così facilmente. L’immunità di gregge crea una fortissima pressione evolutiva sui ceppi patogeni portando ad una selezione artificiale degli organismi per i quali non esiste immunità.
Si chiama evoluzione ed è una forza trainante che aiuta tutti, malattie comprese. Gli scienziati lavorano per sviluppare vaccini universali, ma in alcuni casi la natura vince e, come per l’influenza, nuovi ceppi si sviluppano periodicamente vanificando le immunità acquisite.
La forza delle mutazioni e lo spirito di adattamento degli organismi è qualcosa di sorprendente che aiuta in egual modo parassiti e ospiti. In fondo è una sorta di giustizia super partes che in questo caso non ci fa troppo comodo.
Nonostante questo la ricerca continua e sono sempre di più le patologie che possono contare sulla possibilità di un vaccino preventivo.
Per non deludere i telespettatori di Report che si sono scoperti, la settimana scorsa, dei fanatici della farmacovigilanza aggiungo che eventi avversi da vaccino possono manifestarsi e vanno segnalati al proprio medico di famiglia. In ogni caso si tratta di complicanze rare e ben più leggere delle conseguenze della patologia.
Ah e no, la farmacovigilanza non prevede di andare per strada ad intervistare ragazze appena vaccinate e chiedere “come ti senti dopo il vaccino?”.
La cosa che sorprende, almeno me, è che il principale ostacolo all’eradicazione di molte malattie non sia l’evoluzione, ma la testardaggine di chi sceglie volontariamente di permettere ai propri cari di ammalarsi.
Persone che, magari, non hanno mai fatto il morbillo perché potevano contare sulla protezione degli amici vaccinati e che a causa di questo hanno imparato a sottovalutare il rischio.
Praticamente è come buttare i sacchi della spazzatura in tangenziale, tanto chi mai ha visto cumuli di spazzatura ai lati delle strade?
In Italia, proprio in questi giorni, siamo nel pieno di una forte epidemia di morbillo che ha colpito oltre 1600 persone solo quest’anno. Di queste una su tre ha avuto una complicanza, una su tre è stata ricoverata. Il 90% non era vaccinato.
Il 10% di queste complicazioni è stata polmonite e un altro 10% è degenerato in epatite. Un bel 4% si è ritrovato con una trombocitopenia, che provoca emorragie sparse per tutto il corpo e un cordiale sanguinamento delle gengive.
I casi nell’intero 2016 erano stati 844. Bel lavoro cari amici “non sono medico, ma mi atteggio come se lo fossi”.
Risulta evidente che in Italia, e non solo, ci sia un grosso problema di consapevolezza e di alfabetizzazione medico-sanitaria. Questo è sicuramente dovuto ad una scarsa educazione civile la cui responsabilità è per forza politica, ma anche ad una scarsa capacità di medici e scienziati di entrare in contatto con la popolazione e guadagnare la loro fiducia.
Siamo tutti buoni ad esibire i nostri titoli e dire “credetemi, io sono studiato”. Affidarsi a chi è competente e comprendere i propri limiti è fondamentale per compiere scelte consapevoli, ma è altrettanto vero che la testa della gente non la si cambia a suon di schiaffoni.
Non si può pretendere che la gente metta in discussione le sue posizioni antivacciniste senza che anche i professionisti mettano in discussione il proprio modo di approcciarsi con il pubblico.
La società deve crescere, tutti dobbiamo crescere, chi ha ragione e chi ha torto, per un futuro migliore e più sicuro.
- Morbillo. Ricciardi (Iss): “In Italia epidemia. In Usa campagna vaccini massiccia” (quotidianosanita.it)
- MedBunker (medbunker.blogspot.it)
- CDC (cdc.gov)