Netflix è diventato un fenomeno mondiale: è oggi presente in oltre 190 paesi con una lenta, quanto inarrestabile, crescita. Intraprendiamo insieme un viaggio a partire delle origini fino ad arrivare al futuro prossimo della piattaforma.
Le Origini
Netflix nasce nel 1997 a Los Gatos, una piccola città della Contea di Santa Clara in California che conta poco meno di 30 mila abitanti, da un’idea di Reed Hastings, ingegnere informatico laureato a Stanford, all’epoca costretto a pagare 40$ di penale per aver restituito in ritardo il film Apollo 13.
Questa fu la scintilla che diede inizio al più grande colosso dello streaming moderno.
Netflix venne inizialmente ideato come servizio di noleggio per DVD, VHS e videogames tramite posta ordinaria. L’idea era semplice: dare la possibilità ai clienti di acquistare on-line il film desiderato e aspettarne la consegna tramite posta, per poi tenerselo tutto il tempo necessario.
Ma Netflix stenta a decollare, ed Hastings decide allora di cambiare strategia creando un servizio di abbonamento che permetteva di farsi spedire fino a 3 titoli mensili, riceverli via posta, e restituirli per poterne ordinare di nuovi, anche più volte nello stesso mese.
L’idea funziona e Netflix inizia la distribuzione su grande scala raggiungendo 6.3 milioni di abbonati nel 2006.
Come in ogni grande storia troviamo quel momento, quel decisivo momento in cui tutto il lavoro può vedersi sfumato. Negli anni 2000 Netflix decise di offrirsi a Blockbuster per la cifra irrisoria di 50 milioni di dollari.
Blockbuster, nota azienda statunitense nella distribuzione digitale di prodotti home video, non temeva affatto la concorrenza dalla nuova arrivata e non riusciva a concepire l’utilità di dover aspettare a casa il DVD quando il cliente poteva facilmente recarsi in uno dei Blockbuster Store, che al tempo coprivano il 95% del territorio statunitense. L’offerta fu quindi declinata.
Netflix oggi conta 86 milioni di utenti mentre Blockbuster è fallita nel 2013.
Passaggio allo Streaming
e successo nel mondo
La vera rivoluzione per Netflix si ebbe nel febbraio del 2007. A seguito della spedizione del miliardesimo DVD, Netflix annunciò una piattaforma di streaming ad affiancare il servizio di distribuzione, lasciando le medesime modalità: abbonamento mensile, visione senza limiti (via internet!) di tutti i titoli presenti nel catalogo.
Scoppia la Netflix Mania
Nello stesso anno Netflix raggiunse 7 milioni e mezzo di iscritti soltanto negli Stati Uniti. Viste le potenzialità e il consolidato successo “in casa”, l’azienda decise quindi di allargare il proprio business nel mondo, ed il perfetto campo di prova fu il vicino Canada. Nel 2010 Netflix sbarcò in Nord America ed il successo fu immediato. In un solo anno Netflix registrò un aumento di 8 milioni e mezzo di iscritti raggiungendo la cifra record di 20 milioni di abbonati. Con una fiducia sempre maggiore nei propri mezzi, Netflix azzardò l’anno successivo l’approccio anche in America Latina, nonostante l’arretratezza delle tecnologie in quei Paesi.
Il 2012 fu l’anno del Vecchio Continente con Regno Unito, Irlanda, Finlandia, Norvegia e Svizzera seguiti a ruota da Germania, Francia ed Italia nel 2015. La crescita ancora oggi è inarrestabile: nel terzo trimestre del 2016 Netflix contava oltre 86 milioni di utenti ed una diffusione in 190 Paesi nel mondo.
Per il futuro Netflix tenterà l’espansione anche in Asia, uno dei territori più ostili alle multinazionali americane. Il regolamento sui diritti televisivi e le rigide leggi sulla censura infatti rendono le operazioni molto complesse ma Netflix ci crede e ha da poco annunciato il lancio del servizio in tutto il mondo ad eccezione della Cina, Siria, Corea del Nord e Crimea, Paesi in cui non ha ottenuto l’autorizzazione dai rispettivi Governi.
Produzione Originale
Secondo molti, il segreto del successo di Netflix è il forte impegno sulla produzione di contenuti originali, i Netflix Originals.
Producendo i propri titoli, di fatto Netflix rende il proprio catalogo sempre più unico ed inimitabile, nonché esente dai problemi dei diritti televisivi che le consentono il lancio degli Originals in contemporanea mondiale.
Tutto ebbe inizio nel 2011, quando Netflix annuncia l’intenzione di investire sulla produzione di una serie originale per il suo servizio “Watch instantly”. Ma bisogna aspettare ben due anni per il debutto di House Of Cards, uno dei più grandi successi Netflix di sempre – non presente sul catalogo italiano a causa dei diritti televisivi venduti a Sky prima dello sbarco in Italia. La serie venne rilasciata interamente sul catalogo nel febbraio del 2013 dando vita ad un fenomeno del tutto nuovo, chiamato “Binge Watching”.
Questo fenomeno è strettamente legato al servizio, perché Netflix è l’unico produttore a rilasciare tutti gli episodi di una stagione nello stesso momento, lasciando agli utenti la libertà di scegliere quando e come guardarli, anche tutti in una volta.
Forte del successo ottenuto, Netflix ha continuato ad investire sui prodotti Originals e sono così nate anche le prime partnership, in primis con la Marvel. Dal 2013, infatti, l’accordo ha dato origine alle serie più amate degli ultimi anni: Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage, e continuerà a produrne come Iron Fist e il cross over dei Defenders che uscira l’anno prossimo.
Netflix sarebbe in trattative persino con Ubisoft – nota azienda francese di videogames – per la creazione di una serie Tv ispirata ai personaggi dei videogiochi.
Come possiamo poi non menzionare Narcos, Orange is the new Black, Stranger Things, Black Mirror (stagione 3) e Marco Polo, le serie di punta del servizio streaming. In soli tre anni sono stati prodotti centinaia di titoli originali che oggi riempiono intere categorie del catalogo. Ma questo è solo l’inizio, assicura il fondatore Hastings: l’obiettivo dichiarato dall’azienda è quello, infatti, di offrire almeno il 50% dei titoli di produzione originale.
Netflix in Italia
È il 22 Ottobre del 2015 quando Netflix arriva – finalmente – nel Bel Paese. I dubbi sono tanti. Noi italiani siamo famosi per essere restii al cambiamento e Netflix ne è la prova.
La nuova concezione di Tv “quando vuoi, dove vuoi” è troppo lontana dalla nostra idea di intrattenimento. Eppure eccoci qui… Netflix è diventata – piano piano – una pedina importante nell’intrattenimento italiano.
Questa ostilità è subito evidenziata dai numeri, pubblicati da La Repubblica qualche mese dopo l’arrivo del servizio in Italia, precisamente il 21 Gennaio di quest’anno. Gli utenti non superavano i 300 mila e soltanto 110 mila erano coloro che avevano sottoscritto l’abbonamento, mentre i restanti stavano usufruendo del mese gratuito.
La diffusione del servizio streaming nel nostro Paese sta crescendo vistosamente eppure non sono stati pubblicati altri dati che lo dimostrino.
Anche gli investimenti nel nostro Paese stanno diventando sempre più intensi, e l’anno prossimo avremmo il piacere di diffondere l’italianità nel mondo con Suburra, la prima serie originale Netflix prodotta in Italia. Peccato solo che la serie riguarderà la corruzione nella Capitale e andrà a mettere in evidenza tutti i difetti e i problemi presenti nel nostro Paese, un po’ come Gomorra…
Il catalogo italiano ha recentemente superato i 2.000 contenuti, un importante traguardo che dimostra l’impegno dell’azienda qui da noi. Siamo ben lontani dai 6.000 contenuti presenti in quello statunitense o dai 4.500 della Francia, ma il paragone è sostanzialmente inutile: in Italia Netflix è arrivato da appena un anno eppure offre già un servizio migliore di tanta concorrenza.
Una costante innovazione
Netflix non ha nessuna intenzione di festeggiare per i risultati ottenuti, bensì è sempre alla ricerca della novità. Il mercato dello streaming – e più in generale dell’intrattenimento – subisce cambiamenti repentini a cui l’azienda deve adattarsi (un perfetto esempio è quello, già citato, di Blockbuster)
Per fare questo Netflix è sempre a lavoro per aggiornare il proprio sistema, ottimizzando l’esperienza del cliente in svariati modi. L’intrattenimento infatti si sta evolvendo sempre più in direzione del mondo ‘mobile’ con l’utilizzo di smartphone sempre più potenti.
Netflix ha quindi deciso di implementare la modalità offline per permettere agli utenti – al momento soltanto su smartphone e tablet – di accedere ai contenuti senza necessità di una connessione Internet. Netflix diventa così più versatile e tascabile, adattandosi alle nostre caotiche vite moderne.
Un altro esempio è la scelta di puntare sui reality show. Nel 2017 saranno rilasciati ben venti programmi ‘unscripted’ che si andranno a sommare alle già numerose serie originali in uscita l’anno prossimo – per un ammontare totale di 1’000 ore di contenuti. La scelta deriva da un’indagine di mercato i cui risultati hanno dato chiari segni in questa direzione. La diffusione di questo tipo d’intrattenimento è sempre più evidente così Netflix ha deciso di buttarcisi.
Hastings ha inoltre rilasciato una simpatica intervista al New York Times in cui espone la sua visione d’intrattenimento tra 50 anni. Secondo il suo punto di vista, proprio come le serie Tv e i film hanno preso il posto dei romanzi, ben presto il pubblico andrà alla ricerca di un nuovo “intrattenimento”.
La sua visione si avvicina molto a Matrix, in cui l’assunzione di una pillola può aprire la mente ad un mondo parallelo. Magari degli scienziati pazzi in qualche laboratorio segreto stanno già sintetizzando Breaking Bad sotto forma di pillola capace di catapultarci nei panni di Heisenberg.
Il futuro di Netflix
Il futuro dell’azienda potrebbe essere più roseo di quello che immaginiamo. Secondo quanto riportato da Alan Gould, analista di punta di Brean Capital, nei prossimi 15 anni Netflix potrebbe raggiungere 300 milioni di utenti rispetto agli 86 attuali.
Queste stime non sono di certo campate in aria. L’azienda ha dimostrato una grande solidità e una crescita costante negli anni e ha presentato recentemente, un ottimo programma d’investimento per il futuro.
I dirigenti hanno infatti previsto una spesa di 25 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni destinati – esclusivamente – alla produzione di nuovi contenuti originali.
I continui investimenti però hanno incrementato i debiti dell’azienda, raggiungendo i 3 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre. Nulla di cui preoccuparsi però perché le compagnie di questa portata, che puntano su una lenta ma progressiva crescita, hanno bisogno di grandi quantità di denaro da investire e dunque necessitano di finanziamenti constanti.
Le previsioni a lungo temine sembrano essere grandiose, ma anche a breve termine non sono niente male. Il 2017 sarà un anno di grandi novità nel catalogo e verranno investiti ben 6 miliardi per la produzione originale – rispetto ai 5 di quest’anno – e per l’acquisto di diritti televisivi di nuovi contenuti.
Netflix ha letteralmente cambiato l’intrattenimento nel mondo e sarà – indubbiamente – la protagonista del palcoscenico futuro.