VR

Il magazine australiano Hyper nel 1993 pubblicò un articolo sulla possibilità, in futuro, di coniugare sesso e realtà virtuale in un prodotto chiamato Teledildonics.

Teledildonics non deve richiamare il concetto di sesso con un robot, si tratta di un costume che sfrutterà la tele-elaborazione per fornire corpi virtuali agli indossatori. Le coppie potranno darsi appuntamento nel cyberspazio, dove un computer host trasmetterà i dati relativi ai costumi in entrambe le direzioni, suscitando le sensazioni in modo appropriato a ciascun individuo.

Così recitava l’articolo a proposito della descrizione di quello che potete vedere raffigurato nella bizzarra immagine in testa all’articolo. Questa fantomatica tecnologia sarebbe inoltre stata corredata da un set di CD tra cui scegliere per poter, ad esempio, trascorrere una serata in compagnia della allora molto celebre modella Elle McPherson in una location di nostro gradimento; infine facciamo la conoscenza di Valerie, una partner virtuale che ci sarebbe stata fornita, la quale però non risulta fare colpo quanto le precedenti promesse. Eccovi l’intero articolo:

 

 

Il costo di Teledildonics sarebbe stato di 750000$ ed eccovi il prototipo che potete visitare di persona al Museum of Sex di New York City

 

Teledildonics_suit

 

Di fatto, tralasciando i peni giganti e il dispositivo per palpare le tette, possiamo però notare come l’idea del casco sia rimasta molto simile nell’aspetto e nelle dimensioni ai più recenti visori come Oculus Rift e Vive, con tanto di cavi e fascette elastiche.

Insomma, l’ennesima conferma del profondo amore nerd per la figa.