Oramai da qualche tempo, sopratutto dopo le grandi convention straniere su fumetti e videogiochi, mi è capitato spesso di incappare in video con protagonisti i cosplayers stranieri.
Mi sono quindi chiesto: ma possibile che nessuno ne faccia uno sui cosplayers nostrani? Ho deciso quindi di realizzarlo io, durante Romics 2014!
(NdItomi: well… di cosplayer video italiani ce ne sono… #CosplayVideo)
Durante le riprese, oltre ad essermi divertito moltissimo e aver visto costumi davvero strepitosi, mi sono reso conto di una cosa meravigliosa: i ragazzi con il costume più appariscente e ben studiato, quelli che sotto molti punti di vista potevano essere considerati i VIPs dell’evento, erano imbarazzatissimi quando chiedevo loro di poterli filmare.
Possedevano una modestia naturale e innocente sotto un costume complesso e appariscente, per cui probabilmente avevano speso tempo e denaro, ma che sprigionava tutta la loro passione.
Senti scusa, sto realizzando un video sui cosplayers di Romics. Posso farti un breve video?
C’era chi mi guardava stupito, chi rideva imbarazzato e chi si guardava intorno per assicurarsi che stessi parlando proprio con lui.
Quella stessa timidezza, però, spariva quando gli davo il via per fare qualcosa, improvvisare una mossa, un discorso o mettersi in posa.
Calati completamente nel costume che indossavano, diventavano quel personaggio, per poi ritornare loro stessi quando la ripresa terminava.
È stata un’esperienza magica.
Da sempre sono un appassionato di fumetti e videogiochi ma ammetto di essere sempre stato molto lontano dal mondo del cosplay.
Guardandoli in foto e in video, li ho sempre considerati dei fissati a cui piace stare al centro dell’attenzione, un atteggiamento completamente contrario al mio modo di essere (NdR c’è un motivo se preferisco stare dietro alla telecamera e non davanti!).
Durante la realizzazione di questo video, invece, mi sono reso conto che c’è molto di più oltre all’apparenza: sono ragazzi semplici, con una passione sfrenata per qualcosa.
La perfetta dimostrazione di una passione sana, costruttiva, in un mondo colorato e semplice come quello della fantasia, che non li trasforma né li fa diventare arroganti.
Alcuni di quei ragazzi impiegano tempo per la realizzazione del loro costume, nonostante magari l’incomprensione dei genitori o le prese in giro dei compagni.
Nonostante questo, vanno avanti in quello che per loro è il massimo tributo a personaggi di fantasia che loro adorano, quelli che li hanno colpiti di più, sia in positivo che negativo. Si può terminare semplicemente dicendo: Bravi!
Vi lascio con il risultato finale di quella bellissima giornata a Roma e ci vediamo a Lucca!