Probabilmente molti di voi non se lo ricorderanno nemmeno, ma la famosa fiera di Lucca, nella sua incarnazione originale, è sempre stata una fiera dedicata al fumetto.
Soltanto dal 2000 la fiera ha assunto la sua denominazione ufficiale di “Lucca Comics and Games”, per poi spostarsi nel 2006 all’interno del centro città di Lucca, espandendo di molto le sue dimensioni e la sua portata a livello internazionale.
Quest’anno, come ogni anno dagli ultimi 5/6, la fiera si ripromette di essere ancora più mastodontica, con l’allestimento di nuovi padiglioni e di nuove aree tematiche (Japan City e Pala Panini su tutte), con conseguente spaesamento per chi non è un abitudinario della manifestazione.
Per quanto mi riguarda Lucca è da sempre un modo per incontrare gli autori dei fumetti che più mi hanno entusiasmato nella mia vita di lettore, per scoprire anche diverse nuove “leve” del panorama fumettistico Italiano e non o semplicemente per conoscere vecchi classici mai letti.
Purtroppo in tutto questo marasma è facile, durante i giorni di fiera, perdersi gli autori più interessanti del panorama fumettistico, italiano e non, per poi tornare a casa e rosicare per mesi sul mancato incontro.
A questo scopo cercherò di venirvi incontro tramite questa rubrica sulla Lega cercando di segnalarvi chi secondo me merita la vostra attenzione, se siete fumettofili quanto me.
Un’ultima premessa: Cercherò di mantenermi sugli autori meno conosciuti, sperando così magari di farvi scoprire qualche fumetto che non conoscete già, e per sapere dove incontrarli ci risentiamo nelle prossime settimane, quando il programma di Lucca 2014 sarà definitivo.
Fiona Staples e Brian K. Vaughan
I due figuri che vedete qui sopra sono rispettivamente la disegnatrice (Staples) e l’autore (Vaughan) di uno dei fumetti più interessanti di questi ultimi anni, almeno nel panorama internazionale. Il fumetto in questione è Saga.
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Il comic viene pubblicato a partire da Marzo 2012 in America dalla Image Comics, la stessa di Spawn per darvi una idea, ed è stata pesantemente influenzata da Star Wars, sulla base di idee che lo stesso Vaughan ha concepito sia da bambino che da genitore.
Il fumetto è stato descritto come un incontro fra “Star Wars e Game of Thrones” e devo dire che l’accostamento, per quanto azzardato, è parecchio azzeccato.
La storia si incentra su due amanti, Alana e Marko, appartenenti a due razze in perenne guerra fra loro (Montecchi-Capuleti in space), che si vedono costretti a scappare dalle rispettive fazioni per proteggere la loro neonata figliola Hazel.
Il primo ciclo di Saga si compone di 6 numeri (almeno nella versione americana) e ha vinto ben due premi Eisner nel 2013 e nel 2014, e la prima edizione paperback (il volumetto a cui siamo abituati in Italia) ha vinto nel 2013 l’Hugo Award per la migliore storia grafica.
Il fumetto è una gioia da leggere, sia per la cura del disegno, sia per i colori utilizzati, è difficile non entrare subito in empatia con i personaggi ritratti nell’opera.
Persino quelli più ignoranti, quelli più “cattivi” risultano a loro modo giustificati nel loro agire, c’è una cura nella descrizione dei singoli che raramente avevo visto in altri fumetti recenti.
Anche l’universo immaginifico messo in piedi da Vaughan trova una perfetta rappresentazione nelle illustrazioni della Staples, con creature che davvero meritano un plauso per la loro “invenzione” (il gatto bugia e il principe su tutti).
È vero, il tratto all’interno dei volumi non è particolareggiato come quello in copertina, per quanto siano disegnate dalla stessa Staples, ma è tutto in linea con la storia raccontata.
Per quanto riguarda gli autori Fiona è abbastanza nuova nel panorama fumettistico, il suo primo lavoro importante è proprio questo Saga, mentre invece Brian è noto per essersi cimentato anche in altre saghe come Y: The Last Man, Runaways, Ex Machina.
È inoltre uno degli scrittori storici della serie TV Lost, in attivo dalla stagione 3 alla stagione 5, vincendo il premio come miglior serie drammatica assegnato dalla Writers Guild of America per il suo lavoro sulla 4 stagione.
I due li potrete trovare presso lo stand Bao, normalmente presso il padiglione storico (e più interessante della fiera, almeno a mio parere) in piazza Napoleone.
Insomma, andateci, conosceteli e fatevi firmare robba!
Daw
Dopo avere scomodato i talenti d’oltreoceano torniamo nel nostro belpaese. Sempre ricordando che queste sono mie personalissime opinioni, quindi probabilmente sono sbagliate.
Nello specifico siamo a Bergamo, nei carpazi, a nord di Friburgo. (Here we go!) Nel Febbraio del 1980 apre gli occhietti sul mondo Davide Berardi, in arte Daw.
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Daw comincia a disegnare fumetti comici fin dai tempi della scuola, senza però prendere in considerazione la sua carriera di fumettista. Su consiglio di un caro amico, apre un blog in cui pubblica le sue vignette, e comincia a riscuotere un buon successo.
Daw viene quindi contattato dalla ProGlo Edizioni per pubblicare una sua collana di volumi: nasce così il fumetto “A come Ignoranza”. Di questa collana vengono pubblicati ben 7 numeri per la ProGlo edizioni, più uno speciale contenente le varie auto-pubblicità che Daw disegnava per lo stand ProGlo. Da questa collana di fumetti nascono i primi personaggi “assurdi” di Daw come Brullonulla, che con la sua maglietta con scritto sopra “Tua Madre” riesce a fare le cose più assurde, poiché “detiene il dottorato”, la Fleccher che porta morte ed omicidi ovunque punti il dito e Sbranzo, che semplicemente… beh… è Sbranzo.
Nel frattempo il Berardi non si è tenuto con le mani in mano, anzi, ha continuato a proliferare sulla sua pagina facebook ufficiale e sul suo blog creando nuove serie di vignette con personaggi ricorrenti. Vale la pena citare le vignette intitolate:
- Lov acquistate dalla Gazzetta e che hanno come tema l’amore e che vengono utilizzate anche all’interno del programma Loveline in onda su MTV dove Daw è anche ospite all’interno delle puntate.
- Animaletti Crudi. I protagonisti di questa serie di strisce sono 3 animaletti, evidenti caricature dei classici personaggi dei cartoni animati per bambini: un orsetto maniaco sessuale dal naso a cuore (Sorsetto), un topolino eccessivamente gioioso e violento (Troppolino), e un coniglio senza zampe porta sfortuna (Sfortuniglio).
- Il Misterioso Papero del Giappone, il cui protagonista è un papero ninja, capace di sconfiggere ogni nemico grazie alla sua misteriosa forza e le sue efficaci trovate no sense. Il personaggio non parla mai,sono i personaggi secondari ad esprimersi a parole.
- Il malvagio dottore, ossia il dottore che suggerisce sempre cure alternative ai mali più disparati.
Ovviamente come capita ai grandi artisti, le sue vignette, in particolare quelle di “Lov” sono state contraffatto dal popolo della rete. Molto spesso, infatti, è possibile trovarne alcuni schizzi privi di firma, con annesso un testo che cambia di volta in volta, adattato per l’occasione.
Soltanto l’anno scorso il brand di “A come Ignoranza” e la vita di Daw sono state comprate dalla Panini, che da Aprile 2014 pubblica ogni due mesi la collana in modo regolare, contenente strisce del blog, riedizioni delle storie pubblicate con ProGlo e storie inedite. Di questa siamo oramai giunti al terzo numero, con il quarto in arrivo proprio a Lucca,
- Personalmente ho “conosciuto” Daw nel lontano 2009/2010 (onestamente non ricordo l’anno preciso) quando ancora veniva legato con le catene, per sua stessa ammissione, allo stand ProGlo e tenuto in bella mostra dietro ai volumetti di A come Ignoranza, ed è stato amore a prima vista.
A destra io, a sinistra l’autore che ammira con amore il suo operato.
- Oltre ad essere una persona molto disponibile e simpatica riesce a scrivere un fumetto ignorante nel vero senso della parola. Quella di Daw non è una comicità di parodie o di citazioni, o di esperienze di vita vissuta portate allo stremo, ma è una comicità basata sull’assurdo, su ciò che è talmente improbabile che può soltanto farci piegare in due dalle risate.
- Se mi permettete un parallelo, Daw ricorda un po’ la comicità che si trova nei cartoni dei Griffin in quanto a formato, o in Excel Saga.
- Il suo grande pregio, sempre a mio modesto parere, è al capacità di creare, anche se solo in alcune brevi striscie, dei personaggi che rimangono nell’immaginario collettivo, proprio per la caratterizzazione estrema che ne da l’autore, con alcune frasi tipiche che si attaccano alla nostra testa e che vi troverete a ripetere anche in contesti non consoni. Alcuni esempi sono: “Gioizza Porcatroia!”, “Poichèd detengo il dottorato”, “È omicidio”, “Deve assumerlo per via rettale”.
- Insomma, un fumetto che vi farà ridere davvero di gusto, se apprezzate questo genere di comicità. Dategli una chance, intanto andando in Edicola a prendere i primi 3 numeri di “A” editi dalla panini, e poi recuperando (a Lucca si intende) dallo stand ProGlo i primi 7 volumi prodotti.
- Norlmalmente il Berardi lo si poteva trovare pascolare allo stato brado attorno al padiglione di Piazza Napoleone (stand ProGlo) ma quest’anno molto probabilmente sarà dislocato soprattutto al Palapanini.
Di seguito qualche link se volete stalkerare Daw:
- Blog ufficiale (dawful.com)
- Pagina FB ufficiale (facebook.com)
Mirka Andolfo
Quarta entry e già un’altra gentil fanciulla si affaccia all’interno di questa guida. Per altro parliamo di una ragazza davvero ggiovane, che mi fa sentire davvero taaaaanto vecchio.
Classe 1989 Mirka nasce a Napoli e dimostra da subito una particolare attenzione e passione per il fumetto, passione che la porta ad iscriversi alla scuola italiana di Comix a Napoli, che abbandona in seguito per trasferirsi a Torino, ma è proprio al primo anno di scuola che che esordisce a livello professionale, colorando il volume per il mercato francese Sideline (Petites Vagues Editions), per i disegni di Daniela Di Matteo.
Contestualmente, entra nello staff della serie Jonathan Steele, per cui illustra due copertine (più una terza, rimasta inedita per la chiusura della serie).
È però dal suo trasferimento a Torino che iniziano i suoi lavori in modo più continuativo. Per le Edizioni Piemme colora la trasposizione a fumetti del celebre romanzo di Khaled Hosseini, Il Cacciatore di Aquiloni.
Poco dopo l’esperienza (che la porterà a essere pubblicata, finora, in più di dieci paesi nel mondo), entra, sempre per la casa editrice milanese, nel team di Geronimo Stilton, di cui colora alcune avventure a fumetti.
Instaura, nel frattempo, una collaborazione (che andrà avanti fino a inizio 2012 con una piccola realtà milanese, ReNoir Comics, per cui colora diverse copertine (tra cui le prime tre della serie a fumetti di Don Camillo, celebre personaggio di Giovannino Guareschi), e il graphic novel dedicato a Giorgio Perlasca (testi di Marco Sonseri, disegni di Ennio Bufi).
Nel 2011 comincia nuove collaborazioni: colora due numeri, diverse copertine (e ne illustra una) per la miniserie The Last of the Greats (Image Comics), di Joshua Fialkow e Brent Peeples, e partecipa come illustratrice alla nuova serie di Lorenzo Bartoli e Andrea Domestici per Editoriale Aurea, Alice Dark. Insieme a varie collaborazioni nel mondo pubblicitario (nel 2011 colora un calendario, disegnato da Roberto Meli per le giovanili della squadra di calcio del Parma Football Club), e lavori minori, inizia a collaborare stabilmente con la The Walt Disney Company Italia, per cui colora storie (tra cui, recentemente, Dracula di Bram Topker) e copertine per Topolino. Alcuni numeri con le copertine curate da Mirka le ho in casa e sono una gioia per gli occhi.
Questa poi è solamente parte delle sua davvero estesa carriera, che per una ragazza di appena 25 anni è impressionante. (Parliamoci chiaro, io a 25 anni passavo la vita fra divano, università, alcol e Playstation).
Usare il termine “coloratrice”, fidatevi, è riduttivo,ma mi tocca usarlo perché non trovo un sinonimo che abbia lo stesso significato. Ogni sua tavola vibra davvero di luce, colori e vita, c’è una profondità secondo me fuori dal normale in ognuna. E poi si limitasse a questo, perché Mirka disegna anche, e disegna benissimo una serie davvero piacevole e divertente, nata anch’essa sul web. Stiamo parlando di Sacro/Profano.
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Dopo aver conquistato il pubblico di Internet (più di 55.000 fan sulla pagina Facebook), Sacro/Profano tratta la seducente e ironica relazione tra una sexy angioletta e un diavolo sfigato. Nel primo volume, initolato “Inferno” presentato a Lucca dell’anno scorso (credo sia stato l’albo più venduto all’interno della fiera) e che ha già venduto circa 5000 copie se non erro, facciamo conoscenza della splendida e formosa Angelina e lo “sfigato” Damiano.
Lei è una sensuale angioletta, lui è un diavolaccio rachitico. Nonostante questo, si amano perdutamente. Damiano però vorrebbe che il loro amore andasse… un po’ più in profondità. Angelina, invece, intende preservarsi per arrivare pura al matrimonio.
L’obiettivo di Damiano è, ovviamente, violare anzitempo la suddetta verginità. Con queste premesse (turbofiga + demoni) può solo nascere un fumetto smaliziato e divertente.
Io Sacro/Profano l’ho conosciuto l’anno scorso (ma va?) ed è stata davvero una scoperta che mi ha risollevato le giornate. Inizialmente ero scettico, pensavo fosse un fumetto principalmente da donne, che narrava semplicemente una storia d’amore in chiave “ironica”, ma fortunatamente non mi sono fermato alla prima impressione.
Sono andato allo stand Dentiblù ho acquistato il volume, l’ho fatto firmare a Mirka, e la sera stessa in albergo l’ho finito, davvero in un attimo. A parte la qualità indiscutibile del disegno e dei colori (non mi stancherò mai di ripeterlo ma S/P è una gioia per gli occhi) le storie pur essendo brevi ed autoconclusive sono davvero delle piccole perle, fatte di ammiccamenti, di doppi sensi o di semplici momenti “assurdi”.
È davvero impossibile non entrare in empatia e in simpatia con i due protagonisti, e, soprattutto per noi maschietti, con il povero Damiano (che regala delle espressioni indimenticabili), che è sempre ad un passo per assaporare il frutto proibito, ma Angelina…
Se mi dilungo troppo rischio davvero di fare degli spoiler, quindi mi fermo qua. Ma davvero andatelo a comprare! E se non vi ho convinto io, ci penserà lei…
Ah, quasi dimenticavo, Mirka dovreste trovarla anche quest’anno sempre alla immancabile Piazza Napoleone allo stand Edizioni Dentiblù.
Se volete stalkare Mirka potete farlo su:
I Treccani
I Treccani sono dei geni. Punto. C’è poco altro da aggiungere. Se non vi bastasse questa affermazione..bhe, cercherò di fare chiarezza in merito.
I treccani sono tre. Questo va detto subito, senza mezzi termini. Prima di fare la fusione come all’interno delle migliori saghe giapponesi erano anche tre persone singole (e lo sono tutt’ora quando non sono “fusi”), e al secolo rispondono al nome di Sio, Albo e Gaunt Noir, che a loro volta rispondono al nome di Simone Albrigi, Alberto Turturici e Fabio Sarcinelli.
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Senza stare troppo a dilungarmi sui tre autori, che altrimenti l’articolo diventa chilometrico quello che colpisce di questo fumetto è l’idea che sta alla base di questa pubblicazione, davvero innovativa e “impossibile” (almeno per i comuni mortali).
Come spesso capita l’origine di qualcosa di inspiegabile rimane avvolto nel mistero e si perde nella nebbia dei tempi..in particolare il trittico, tramite l’editore on line Shockdom pubblica ogni settimana una storia autoconclusiva suddivisa in tre capitoli, pubblicati rispettivamente il lunedì, il mercoledì e il venerdì.
La particolarità è che i tre non si mettono assolutamente d’accordo con la sinossi e la struttura delle storie. Ossia, scelto il primo, che inizia la storia il lunedì, gli altri devono scriverne la parte centrale e poi la consclusione. Ecco un piccolo esempio:
- Lunedì, Albo pubblicherà l’inizio di una nuova storia
- Mercoledì, Gaunt la svilupperà
- Venerdì, Sio s’inventerà il finale!
Finita la settimana il calendario si alterna e si riparte con una nuova storia e un nuovo autore, seguendo un ordine rigorosamente alfabetico.
Non solo storie on-line però, poiché l’editore Shockdom pubblica anche volumi cartacei, e decide di dare corpo fisico ad un volume dei Treccani a Lucca 2013, il quale è già stato ristampato! A parte le singole storie auto-conclusive, all’interno del volume si trova anche la saga più corposa dell’ispettore Piggoni eseguita sempre alla stessa maniera già precedentemente descritta.
Se già per i comuni mortali sarebbe difficile continuare una storia iniziata da qualcun altro (se avete mai giocato a “Si oscuro signore” con altre persone sapete cosa significa) provate a continuare una storia iniziata da Gaunt, Albo o Sio, tipo questa:
Se ci riuscite bravi voi, ma di certo non potete farlo come i Treccani.
La forza del volume è proprio questa, ossia arrivare alla fine di ogni parte e pensare “ma adesso cosa tirano fuori dal cappello”? E rimanere sempre e costantemente colpiti, in modo assolutamente positivo.
Ogni seguito riesce a spiazzare, a divertire (lo so che lo dico spesso, ma è troppo spesso qualcosa di raro) e a lasciarti anche a bocca aperta. Da carlini gangster (con il cappello 2pug), al classico Tontin, alla macchina che viene alimentata esclusivamente a Finlandesi.
No, non sto impazzendo, sono davvero argomenti delle storie dei Treccani. Se vi capita passate sempre in piazza Napoleone e allo stand Shockdom, vedete che sapranno conquistarvi!
Se volete stalkare i treccani eccovi qualche link:
- La pagina dei treccani su Shockdom
- La pagina Shockdom di Albo
- Il deviant art di Gaunt
- La pagina web di Sio
E finalmente, dopo questo lunghissimo articolo siamo arrivati alla fine.
Si, lo so che ci sono anche altri autori a Lucca, ma alcuni sicuramente li conoscete di già, quindi non valeva la pena metterli in questo articolo, perché tanto non potrei aggiungere nulla a ciò che sapete già.
Spero che la guida vi sia utile, e che vi buttiate nell’acquisto di almeno uno dei fumetti citati, e in tal caso, fatemelo sapere!
P.S. Come sempre vi ricordo che le opinioni qui espresse sono personali, e quindi sicuramente sbagliate.
P.P.S. Se qualcuno degli autori citati dovesse incappare in questo articolo, sappiate che vi amo e che spero tanto sia di vostro gradimento.