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Ricercatori del Rush University Medical Center hanno identificato un [b]nuovo promettente target per contrastare l’Alzheimer[/b]: la [b]sfingomielinasi neutra (N-SMase)[/b], una proteina che, attivata, causa una cascata di eventi devastante che provoca la morte dei neuroni.

Lo sviluppo del morbo di Alzheimer comprende una serie di concause ed eventi a catena molto complessi e non ancora chiariti completamente.
Una degli eventi primari è la formazione delle placche beta-amiloidi. Si tratta di aggregati proteici (ricordate la storia sulla [url=https://leganerd.com/2010/09/22/il-riciclaggio-delle-proteine/]degradazione delle proteine[/url]?) extracellulari che provocano la morte dei neuroni. Come? Oltre al danno diretto, attivano le cellule della microglia che inducono la morte dei neuroni.

I ricercatori hanno osservato che la sfingomielinasi è attivata dalle cellule microgliali attivate e dalle placche beta-amiloidi. Inibendo la sfingomielinasi in nervi esposti alle placche e a cellule attivate, queste non erano più in grado di “uccidere” i neuroni.

Queste molecole inibitrici dovranno essere perfezionate e subire il lungherrimo percorso di sperimentazione in uomo. La speranza è di arrivare ad un farmaco realmente in grado di rallentare efficacemente l’insorgenza dell’Alzheimer, demenza che colpisce milioni di anziani.

Fonte: [url=http://www.sciencedaily.com/releases/2010/09/100921171347.htm]SD[/url].
Immagine: dispense dell’uni.