If technology is a drug – and it does feel like a drug – then what, precisely, are the side-effects? This area – between delight and discomfort – is where Black Mirror, my new drama series, is set. The “black mirror” of the title is the one you’ll find on every wall, on every desk, in the palm of every hand: the cold, shiny screen of a TV, a monitor, a smartphone.
[b]Black Mirror[/b] è una nuova mini-serie tv inglese creata da [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Charlie_Brooker]Charlie Brooker[/url] (che qui in italia è conosciuto più che altro per [url=http://www.youtube.com/watch?v=VomJjhltTYk]questo[/url]), prodotta da Zeppotron per Endemol, e trasmessa da Channel 4.
E’ composta da 3 soli episodi, che possono essere considerati come mediometraggi/film a se stanti, con cast e registi differenti, in ambientazioni e realtà completamente indipendenti. Il filo conduttore della serie è l’implicazione che ha o può avere la tecnologia nella nostra realtà, in una realtà utopica, o in un ipotetico futuro.
E’ difficile inquadrare la serie dentro un determinato genere, è mix di thriller-drammatico, satira e fantascienza, definito da molti come un incrocio tra la celeberrima serie americana [url=http://en.wikipedia.org/wiki/The_Twilight_Zone]Ai confini della realtà[/url] e l’inglese [url=http://en.wikipedia.org/wiki/Tales_of_the_Unexpected_(TV_series)]Il brivido dell’imprevisto[/url]. A mio parere [b]imperdibile[/b].
(Noterete che mi sono soffermato molto più sul secondo episodio poiché è quello che ho ritenuto più affascinante e che da spazio a molteplici interpretazioni. A mio parere anche singolarmente può essere considerato come un vero capolavoro come ne ho visti pochi.)
[title]1×01 – The National Anthem[/title]
Il protagonista di questo primo episodio è il Primo Ministro Michael Callow che si trova davanti al più grande dilemma della sua vita. La principessa Susannah è stata sequestrata ed è tenuta in ostaggio, ma i sui rapitori non vogliono denaro. Per salvarla, il Primo Ministro dovrà mostrarsi in diretta nazionale mentre fa sesso con un maiale…
Written by Charlie Brooker.
Directed by Otto Bathurst.
The National Anthem è l’episodio più “reale”, in quanto è ambientato in un ipotetica Inghilterra contemporanea, senza alcun spunto fantascientifico/futuristico. Per questo è anche l’episodio con il messaggio più chiaro e diretto: una critica al mondo delle telecomunicazioni, diretta sia ai giornalisti che agli spettatori, che spinti dalla fame di scoop arrivano ad ignorare completamente le conseguenze delle proprie azioni.
[title]1×02 – 15 Million Merits[/title]
In un mondo utopico, dai profili non delineati, ambientato in un tempo non precisato, le persone passano le giornate pedalando su speciali cyclette per produrre l’elettricità necessaria per alimentare gli schermi da cui sono letteralmente circondati, mentre i cittadini grassi sono considerati una classe sociale inferiore, continuamente derisi e denigrati. Pedalando i cittadini guadagnano crediti virtuali che possono spendere per il proprio avatar virtuali (uguali a Mii della Wii) con vestiti, giochi, attività. Ovunque siano le persone sono costantemente bombardate da pubblicità e programmi di ogni tipo, e per skippare queste pubblicità si deve pagare una multa in termine di crediti. Tutto è finto, tutto è virtuale. Le uniche attività sono pedalare, guardare la tv e dormire.
L’unica speranza per i cittadini è arrivare a 15 milioni di crediti per comprare un biglietto d’accesso a Hot Shots (una parodia di X-Factor) per diventare le stelle della tv che guardano tutto il giorno.
Il protagonista di questa puntata è Bing, un uomo che dopo aver visto scomparire tutto ciò a cui teneva, consumato dal mondo dove vive, decide di partecipare ad Hot Shots per ribaltare il sistema. Ma non andrà tutto come previsto…
Written by Charlie Brooker and Kanaq Huq.
Directed by Euros Lyn.
Tutto l’episodio è un enorme allegoria-critica del mondo reale. I cittadini non sono schiavi, non c’è nessun controllore, non si vedono figure che rappresentano un autorità dittatoriale e di conseguenza nessuno prova a scappare, semplicemente perché non c’è nulla da cui scappare, e nulla verso cui scappare. Si è al mondo per pedalare, e se non riesci a pedalare finisci a raccogliere l’immondizia con i ciccioni. Pedalare serve ad alimentare tutto il sistema, e in cambio le persone ricevono soldi che non esistono per comprare cose che non esistono per qualcosa che non esiste, mentre in realtà tutti rimangono vestiti con la stessa tuta grigia e nessuno può possedere nulla di reale. L’unico desiderio comune è riuscire a partecipare ad Hot Shots per poter vivere senza dover pedalare. Se dimostri di riuscire a fare qualcosa che attira le persone ti viene offerta una possibilità, se non ti piace torni a pedalare. [b]spoiler alert![/b]
[spoiler]Quando Bing si opporrà al sistema gli spettatori non capiranno assolutamente il messaggio da lui portato, tanto che diventerà l’ennesimo strumento di intrattenimento, ed egli stesso lo accetterà semplicemente perché quella vita è l’unica vita possibile. Non è possibile alcuna rivoluzione. Al di fuori, come si vede nel finale, non c’è nulla.
E’ interessante inoltre come solo chi pedala possiede denaro, i ciccioni non ne hanno perché ormai sono fuori gioco, mentre i vincitori non ne hanno perché possiedono già tutto quello che si può avere.[/spoiler]
Impossibile non notare profonde influenze orwelliane, che i cultori del genere non potranno che apprezzare.
[title]1×03 – The Entire History of You[/title]
Il terzo episodio è ambientato in un futuro prossimo dove la maggior parte delle persone possiede un innesto sottocutaneo chiamato Grain dietro all’orecchio, che registra ogni ricordo per poi poterlo rivivere e condividere in un secondo momento. Il protagonista è un giovane avvocato, Liam Foxwell, che farà delle sconvolgenti scoperte quando dubiterà della fedeltà della moglie.
Written by Jesse Armstrong.
Directed by Brian Welsh.
[title]Distribuzione[/title]
La serie è andata in onda dal 4 Dicembre scorso su Channel 4 in Inghilterra. Uscirà in dvd il 27/02/2012, ma per ora non ci sono notizie dell’arrivo in italia.