Devo ammetterlo, la scelta del titolo non è stata semplice. Qui i lego li abbiam visti davvero in tutte le salse (tant’è che qualche eretico afferma che sia quasi come il 3D), proprio di recente è stata postata una fabbrica di lego, e tempo addietro un’altra ancora.
Ovviamente nulla di nuovo nell’utilizzo dei mindstorms, senza i quali o ricostruiscono la Bismarck 1:1, o un modellino privo di vita non è degno della nostra attenzione. La particolarità però risiede in due elementi combinati nella scelta componentistica quali: l’utilizzo di sensori (ok e fin qui ancora nulla di nuovo) e l’impiego di modelli di delta robots.
(+[leganerd]Assume un tono da maestrina delle elementari)I delta robots traggono tale nome dalla loro forma peculiare, che come avreste dovuto capire si rifà propriamente al delta quello matematico: Δ , tale che tre bracci snodati e divergenti fra loro di 120° determinano agevolmente la posizione di una pinza meccanica. (per altre notizie a riguardo, quali la storia di tale modello, vi rimando alla wiki, qui si afferma che i DR trovano già applicazione industriale, ma ipotizzo che altri modelli siano a questi preferibili)
Ad ogni modo il funzionamento del tam rumoroso quam ingegnoso quartetto robotico è semplice: La catena è presettata in modo da definire e destinare ad un dato vano un dato colore di blocchi, pertanto il sensore relativo al singolo braccio fa si che questo riconoscendo il colore del pezzo di passaggio sia poi capace di deciderne la destinazione, se calcoliamo poi il livello e i materiali amatoriali la media di 48 blocchi smistati al minuto non è mica da ridere.
Fonte Technabob
Qualcuno ha detto :nt: ?
[spoiler]#Consiglio personale: modello d’osservazione standard Hannah Minx; staccate l’audio e godetevi il dettaglio.[/spoiler]