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Il punto ideale per atterrare su Marte? Individuata una zona promettente

Ricercatori americani e italiani preparano missioni e basi sul Pianeta Rosso. Sta nascendo una nuova realtà scientifica intergalattica o interplanetaria.

Il punto ideale per atterrare su Marte? Individuata una zona promettente

Identificato un altro sviluppo importante per la crescita nello spazio: una zona marziana con ghiaccio vicino alla superficie che potrebbe diventare il sito ideale per le future missioni umane. La ricerca è stata condotta da Erica Luzzi, geologa planetaria e ricercatrice post-dottorato del Mississippi Mineral Resources Institute. Ha identificato tracce di ghiaccio d’acqua a meno di un metro di profondità.

Una scoperta che segue altre negli ultimi tempi sul Pianeta Rosso, parliamo delle prime tracce di potenziale vita organica passata in profondi crateri. Il ghiaccio d’acqua quasi di superficie è stato trovato in una zona che si chiama Amazonas Planitia; qui c’è un equilibrio insolito su Marte tra luce solare e freddo. Ha creato le condizioni perfette per la formazione e la conservazione naturale di ghiaccio utile alla sopravvivenza degli astronauti. Si può trasformare in soluzione da bere ma anche in ossigeno respirabile e carburante. Gli esperti dicono che ridurrebbe la necessità di rifornimento dalla Terra.

Sul Journal of Geophysical Research: Planets si leggono le parole della ricercatrice: “Se vogliamo mandare esseri umani su Marte, abbiamo bisogno di H₂O, non solo per bere, ma anche come propellente e per ogni tipo di applicazione. Le medie latitudini offrono il compromesso perfetto: ricevono abbastanza luce solare per fornire energia, ma sono comunque abbastanza fredde da preservare il ghiaccio vicino alla superficie”.

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Le immagini orbitali ad alta risoluzione hanno permesso di osservare e scoprire i crateri che espongono ghiaccio. Sono terreni a forma di poligono e hanno altre caratteristiche utili alla conservazione dell’acqua congelata nel terreno. Secondo i ricercatori, qui si potrebbero trovare tracce di vita passata, nuove teorie e prospettive di astrobiologia.

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Il confronto è con la Terra: “Il ghiaccio può preservare biomarcatori di vita passata e può anche ospitare popolazioni microbiche. Quindi, potrebbe dirci se Marte sia mai stato abitabile. Il passo successivo saranno le analisi radar per comprendere meglio la profondità e la frammentazione del ghiaccio. Il deposito latente, il materiale che si deposita sulla superficie del ghiaccio, potrebbe variare, il che influisce sulla sua conservazione. Capire questo ci aiuterà a decidere dove dovrebbe atterrare un precursore robotico”.

A rilasciare dichiarazioni in questo studio, anche il ricercatore post-dottorato Giacomo Nodjoumi, per lo Space Science Data Center, legato all’Agenzia Spaziale Italiana. Si è occupato della differenza di viaggi andata e ritorno tra Luna e Terra, Marte e Terra. Il carico di carburante e altri rifornimenti è diverso, ma la prospettiva dei viaggi intergalattici con diverse mete e i Centri di ricerca spaziali già in orbita è sempre più vicina.

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